Elba

Le aperto il cuore come nessun altra, le ho aperto la casa come nessun altra, l ho presentata ad amici( pochi) e parenti(serpenti) senza mai dire niente e come nessun altra mi ha giudicato non X come sono, sicuramente non il migliore, ma X cosa le è stato detto, tanto, troppo e male…xche’quando parlano di me, lo fanno sempre in maniera poco chiara e ricordandosi solo i troppi (forse) sbagli, e tralasciando quel poco di buono che sono riuscito a fare…è una costante che dura oramai da 40 anni e più che andarli sonoramente nel culo, non posso attualmente fare, se poi la ruota, ne dubito, iniziasse a girare meglio.,,..

Mario de Andrade

LA  MIA ANIMA HA FRETTA                                                                 Ho contato i miei anni e ho scoperto che ho meno tempo per vivere da qui in poi rispetto a quello che ho vissuto fino ad ora.
Mi sento come quel bambino che ha vinto un pacchetto di dolci: i primi li ha mangiati con piacere, ma quando ha compreso che ne erano rimasti pochi ha cominciato a gustarli intensamente.
Non ho più tempo per riunioni interminabili dove vengono discussi statuti, regole, procedure e regolamenti interni, sapendo che nulla sarà raggiunto.
Non ho più tempo per sostenere le persone assurde che, nonostante la loro età cronologica, non sono cresciute.
Il mio tempo è troppo breve: voglio l’essenza, la mia anima ha fretta. Non ho più molti dolci nel pacchetto.

Voglio vivere accanto a persone umane, molto umane, che sappiano ridere dei propri errori e che non siano gonfiate dai propri trionfi e che si assumano le proprie responsabilità. Così si difende la dignità umana e si va verso della verità e onestà
È l’essenziale che fa valer la pena di vivere.
Voglio circondarmi da persone che sanno come toccare i cuori, di persone a cui i duri colpi della vita hanno insegnato a crescere con tocchi soavi dell’anima.

Sì, sono di fretta, ho fretta di vivere con l’intensità che solo la maturità sa dare.
Non intendo sprecare nessuno dei dolci rimasti. Sono sicuro che saranno squisiti, molto più di quelli mangiati finora.
Il mio obiettivo è quello di raggiungere la fine soddisfatto e in pace con i miei cari e la mia coscienza.
Abbiamo due vite e la seconda inizia quando ti rendi conto che ne hai solo una.

Fernando Pessoa

Quel che mi duole non è

Quello che c’è nel cuore

Ma quelle cose belle
Che mai esisteranno.

Sono le forme senza forma
Che passano senza che il dolore
Le possa conoscere,
O sognarle l’amore.

Come se la tristezza
Fosse albero e, una ad una,
Le sue foglie cadessero
Tra il sentiero e la bruma.

Tiziano Terzani

“Attento”, disse. “Quella dei libri è tutta conoscenza di seconda mano, conoscenza presa in prestito. Non vale granché”. […]
L’altra via, secondo il Vecchio, è quella dell’esperienza. L’esperienza fatta su se stessi. Il vero capire non avviene con la testa, ma col cuore. Si capisce davvero solo quello che si è provato, quello che si è sentito dentro sé.

Fernando Pessoa

La decadenza è la perdita totale dell’incoscienza; perché l’incoscienza è il fondamento della vita. Il cuore, se potesse pensare, si fermerebbe.

Elba

In quel periodo i giovani si dividevano in due gruppi….quelli del movimento del ’68 e quelli che non ci avevano niente a che fare, ma neanche niente in contrario e che forse erano anche la minoranza…..Giuliana faceva parte del primo e in quello iniziarono a distinguersi gli ” Hippies “….mio babbo li chiamava i capelloni….molti di loro usavano droghe…..riempivano i prati durante i primi rock festival….erano tutto un peace and love…..love and peace….e soprattutto molti di loro andavano in India….Giuliana e Patrick, il marito, erano di questi….Mi diceva che in India, c’erano grosse stanze con una ventina e più di materassi, un poggiatesta di legno e un piccolo arnese a mò di comodino, dove in tanti andavano a farsi di eroina fino a sfinirsi….rimanevano là settimane, mesi, si alzavano solo x andare in bagno e mangiare saltuarialmente….in molti non trovarono più la forza di uscirne e Patrick fu uno di questi…..morì se non sbaglio i primi anni ’80….lei venne via e fece rifugio a Verona che a quel tempo era la capitale della roba in Italia….non fu una scelta ottimale….”….Avremmo cambiato il mondo mi ripeteva in continuazione….eravamo forti ed uniti….mai i giovani sono stati così compattati come negli anni ’70…..poi ci hanno riempito di eroina…..ci hanno troncato le gambe….”…..L’eroina racconta uno scrittore….è una vasca di depravazione sensoriale x l’anima….Galleggiando sul Mar morto dello sballo non si percepiscono, dolore, rimorso, vergogna, depressione e desideri….Un universo ignotico, penetra e avviluppa ogni atomo dell’esistenza….Una quiete, indifferente immobilità, dissolve paura e sofferenza….I pensieri fluttano come alghe nell’oceano e svaniscono in sonnolenza opaca e distante, senza essere percepiti, indecifrabili….Il corpo soccombe a un sonno criogenico….il cuore apatico batte debolmente, il respiro si affievolisce e si riduce ad un soffio saltuario…..Una torpidezza estatica paralizza le membra e a poco a poco si scivola e si sprofonda nell’abisso dell’oblio, verso lo sballo perfetto ed eterno……Giulana compie 18 anni il 9/12/1974, lo stesso giorno scappa da casa e x 20 anni ha fatto uso massiccio di eroina….”….L’eroina….raccontava quando con il Bob andammo a prelevarla dal reparto malattie infettive di Siviglia…….il tutto ed il nulla….ti prende tutto e non ti lascia nulla….”….

Fernando Pessoa

Fernando Pessoa