Elba

Blu ha finito il ciclo di antibiotici e sembra stare meglio….xlomeno non zoppica, anche se ora dovrebbe seguire una dura e stretta dieta….quando l’animale sta male ci facciamo commuovere, succede spesso anche quando è in salute, ma quando lo vediamo soffrire è tutta un’altra cosa, e un pezzettino di pane di qua, uno di là, un biscottino, qualcosa di avanzo dei notri piatti ed il cane lievita come la pallina della quale poi ci sarà fatta una semplice pizza….Aggiungiamo poi che in questo periodo non sta facendo un gran movimento e farla scendere di peso sarà un’impresa….così come sarà un’impresa, andare di comune accordo con la cucina….in comune non abbiamo niente, neanche la voglia….la loro è legata principalmente all’orario di lavori e alla busta paga….niente di più….potrebbero cucinare anche in una mensa di fabbrica non farebbe differenza….hanno la fantasia di un proprietario di un auto lavaggio….quando piove…Ormai ho preso le distanze e lascio trattare jessika con lo chef e gli ex cammellieri….mi limito al servizio di sala, delle comande e soprattutto alla vendita dei vini e la scelta della musica della quale fanno sempre complimenti….almeno in quella, trovo ciò da cui nutrire il mio corpo…..

Fernando Pessoa

Le mie sono riflessioni occasionali e superflue. Mi secca addirittura proporle. Ma esse non tolgono nulla al valore dell’uomo; né migliorano l’espressione del suo corpo. Ma in realtà niente altera niente, e ciò che diciamo o facciamo sfiora soltanto la cima dei monti nelle cui valli dormono le cose.

Elba

In quel periodo i giovani si dividevano in due gruppi….quelli del movimento del ’68 e quelli che non ci avevano niente a che fare, ma neanche niente in contrario e che forse erano anche la minoranza…..Giuliana faceva parte del primo e in quello iniziarono a distinguersi gli ” Hippies “….mio babbo li chiamava i capelloni….molti di loro usavano droghe…..riempivano i prati durante i primi rock festival….erano tutto un peace and love…..love and peace….e soprattutto molti di loro andavano in India….Giuliana e Patrick, il marito, erano di questi….Mi diceva che in India, c’erano grosse stanze con una ventina e più di materassi, un poggiatesta di legno e un piccolo arnese a mò di comodino, dove in tanti andavano a farsi di eroina fino a sfinirsi….rimanevano là settimane, mesi, si alzavano solo x andare in bagno e mangiare saltuarialmente….in molti non trovarono più la forza di uscirne e Patrick fu uno di questi…..morì se non sbaglio i primi anni ’80….lei venne via e fece rifugio a Verona che a quel tempo era la capitale della roba in Italia….non fu una scelta ottimale….”….Avremmo cambiato il mondo mi ripeteva in continuazione….eravamo forti ed uniti….mai i giovani sono stati così compattati come negli anni ’70…..poi ci hanno riempito di eroina…..ci hanno troncato le gambe….”…..L’eroina racconta uno scrittore….è una vasca di depravazione sensoriale x l’anima….Galleggiando sul Mar morto dello sballo non si percepiscono, dolore, rimorso, vergogna, depressione e desideri….Un universo ignotico, penetra e avviluppa ogni atomo dell’esistenza….Una quiete, indifferente immobilità, dissolve paura e sofferenza….I pensieri fluttano come alghe nell’oceano e svaniscono in sonnolenza opaca e distante, senza essere percepiti, indecifrabili….Il corpo soccombe a un sonno criogenico….il cuore apatico batte debolmente, il respiro si affievolisce e si riduce ad un soffio saltuario…..Una torpidezza estatica paralizza le membra e a poco a poco si scivola e si sprofonda nell’abisso dell’oblio, verso lo sballo perfetto ed eterno……Giulana compie 18 anni il 9/12/1974, lo stesso giorno scappa da casa e x 20 anni ha fatto uso massiccio di eroina….”….L’eroina….raccontava quando con il Bob andammo a prelevarla dal reparto malattie infettive di Siviglia…….il tutto ed il nulla….ti prende tutto e non ti lascia nulla….”….

Fernando Pessoa

Elba

Jessika sta pian piano superando, se così si può dire, la perdita dell’amato padre….xchè in fondo non ci si riprende mai dalla morte dei nostri cari….si accetta e basta….è difficile capire cosa ci portano via, morendo, coloro che abbiamo amato……”…….Lasciamo stare, scrive uno sconosciuto scrittore in un libro riguardo al corpo,  il nido degli affetti, la promessa dei sentimenti e le gioie della complicità, la morte ci priva della reciprocità, è vero, ma bene o male, la nostra memoria compensa. Mentre i corpi sono vivi, i nostri morti tessono x noi i ricordi, ma questi ricordi non mi bastavano, mi mancavano i corpi..!….La materialità del loro corpo, questa alterità assoluta, ecco cosa avevo perduto…..Quei corpi non popolavano più il mio paesaggio. I miei morti erano i mobili che avevano fatto l’armonia della casa e che erano stati portati via….Quanto mi è mancata, improvvisamente, la loro presenza fisica…E come mi sono mancato in loro assenza….Mi mancava vederli, sentirlne l’odore, udirli!….”…..

Elba

I pochi soldi guadagnati dalle consegne delle spese a domicilio sono finiti fra foto, prove di stampe, qualche pagamento x continuare a metterle online con la speranza, vana, di raccattare qualcosa di nuovo, magari dall’altra parte del mondo. Jessika si fa in quattro, mi sprona continuamente, dice di continuare a crederci, ma io sinceramente porto avanti questa passione senza oramai troppe pretese e senza sognare più di tanto….Sono più di vent’anni che ho sacrificato gran parte del mio tempo, dei miei guadagni, della mia vita, x la fotografia, ricevendo tanti elogi ma pochi compensi in termini economici….Ora dovrei pure cambiare almeno il corpo macchina, ma se cambio quello sono ancora più nella merda….Vorrei pure andare a trovare Jessika and family, dato che il babbo non sembra avere più molte chances di lunga vita…lei dice di non preoccuparsi, i soldi te li do io, ma come si fa a vivere in questa maniera?….sempre all’osso, senza tregua…sono stanco…

Untitled

L’uomo teme davvero solo x il proprio corpo. Appena un offensore capisce che potrebbero fare a lui quello che dice, il suo terrore è senza nome.

Chianti

C’è una signora che vive vicino al ristorante, vagamente ricorda mia nonna, la quale mi diceva sempre….Non avere fretta…il tempo ti darà ragione…..E’ un bel pò che aspetto questo…benedetto tempo…ma di ragioni….anche se nella vita, ad essere sincero, ho sempre avuto molta fretta…troppa, forse…Ho ancora nelle narici del naso l’odore dei suoi vestiti, della sua pelle, quell’odore tipico di chi al tempo non passava di certo troppo spesso sotto la doccia e si spalmava di creme diverse….ma non era un odore sgradevole, tutt’altro….era l’odore dei nonni, si diceva da bambini….lei e mio nonno non avevano una doccia in casa e non possedevano neanche la vasca…si sono lavati fino all’ultimo nella tinozza, a pezzi, una volta alla settimana con l’acqua calda che proveniva dai fornelli della cucina…I capelli con la cenere della stufa ed il corpo con un pezzo di sapone che durava mesi…il famoso Marsiglia…Sono passati quasi 40 anni ma da come sono cambiate le cose, sembrano secoli….E tutti i santi pomeriggi a casa nostra ad aiutarci nei compiti di scuola…non ne perdevano uno, pioggia o vento che tirasse…e nonna arrivava sempre sorridendo, quel sorriso che lasciava trasparire qualche dente dorato e qualche altro mancante…la dentiera diceva, la lascio a tuo nonno, a me va bene così, mastico meno…sono cresciuto sotto la sua ala, mi sentivo al riparo con lei, protetto…I nonni lasciano un’impronta indelebile nella nostra vita, x i loro insegnamenti, x il tempo trascorso in loro compagnia, forse quel tempo a noi più importante xchè quello che i nostri genitori causa lavoro o quant’altro non riescono a dedicarci, a condividerci e tutte le nostre scoperte, i nostri dubbi, le nostre domande finiscono allora sulle loro spalle che sanno ascoltarci e sopportarci con una pazienza illimitata….

Subsonica – Corpo a corpo

Stanco di vedere le parole che muoiono
stanco di vedere che le cose non cambiano
stanco di dover restare all’erta ancora
respirare l’aria come lama alla gola.
Stanco di vedere le parole che muoiono
stanco di vedere che le cose non cambiano
stanco di dover restare all’erta ancora
respirare l’aria come lama alla gola.
Andare a piedi fino a dove non senti dolore
solo per capire se sai ancora camminare.
Il mondo è un corpo coperto di lividi,
i miei pensieri sempre più vividi.
Corpi sulla strada che si lasciano affittare,
tavole anatomiche da saccheggiare.
Corpo perfetto, corpo immortale.
Il corpo è la frontiera che si può violare.
SANTI BUROCRATI SANGUE D’IPOCRITI
LA VITA SPESSO È UNA DISCARICA DI SOGNI
CHE SEMBRA UN FILM DOVE TUTTO È DECISO
SOTTO AD UN CIELO D’UN GRIGIO INFINITO.
Andare a piedi fino a dove non senti dolore
solo per capire se sai ancora camminare.
Sono le gambe piene di lividi,
sono pensieri sempre più ruvidi.
Corpi di macerie da telegiornale,
corpi diplomatici in diretta a conquistare.
Suona la marcia suonala ancora,
la morte veste bene quando scatta l’ora.
Cristi che piangono per troppo dolore,
l’angoscia di un pianeta che puoi sezionare.
Taglia la torta, tagliala ancora:
chi è ricco resta vivo mentre il povero muore.
Corpi e macerie da conquistare
per un corpo d’armata sotto le fanfare.
Corpo straziato, corpo a corpo,
il corpo è l’innocenza che si può spezzare.
SANTI BUROCRATI SANGUE D’IPOCRITI
LA VITA SPESSO È UNA DISCARICA DI SOGNI
CHE SEMBRA UN FILM DOVE TUTTO È DECISO
SOTTO AD UN CIELO DI UN GRIGIO INFINITO.
SANTI BUROCRATI SEME D’IPOCRITI
LA VITA È SCRITTA SOPRA UN CUMULO DI SOGNI
COME IN UN FILM DOVE TUTTO È DECISO
SOTTO AD UN CIELO DI UN GRIGIO INFINITO.