Renato Curcio

Non consiglierei a nessuno di essere come me: troppo fiducioso, ingenuo, spontaneo, impulsivo. Desidererei guardare le cose secondo la loro misura, senza il bisogno di ingigantire sempre tutto. Perchè, per quelli come me, è un guaio. Quelli come me, e non consiglio di esserlo, si sentono mancare l’aria ogni giorno per un’attenzione in meno, per una carezza in meno. Quelli come me sopportano e si sentono tutto l’amaro dentro. Quelli come me implodono ogni giorno e poi mostrono il loro più bel sorriso. Quelli come me sono difficili, complessi, inseguono sogni immaginari. Parlano da soli nel silenzio nel silenzio della notte, sperano e hanno gli occhi lucidi al sorgere di una nuova alba. Quelli come me sono così: forti nel corpo da possedere la fragilità dell’anima. E fanno finta di credere alle bugie, alle speranze, ai sorrisi di circostanza quelli come me. Ma più di tutto li riconosci dagli occhi. Sono il portale della vita, sono pensieri, parole, cuore, felicità, chiarore, buio, ansia, malinconia. Quelli come me quando amano, amano forte, si svelano, si spogliano, si riconoscono. Hanno un cuore troppo grande e colmo di cose amabili. E danno, danno troppo. Hanno mani fiduciose, sguardo perso, sempre alla ricerca di qualcosa e quel pizzico di malinconica allegria che profuma l’anima.

LONDRA 1990

La zona era tranquilla. La gente che viveva per strada si era sistemata per la notte sui marciapiedi. I cani randagi erano pieni di vita: assoparavano avidamente il loro momento di potere per le strade, e saltavano, si muovevano a scatti, latravano. Un bus semivuoto mi passò davanti. Poster di film in programmazione adornavano le fiancate del veicolo, il quale rallentò e da lì al volo scese Carlo. Zaino in spalla ed il solito libro sotto braccio che portava ovunque. Alcuni lampioni illuminavano l’entrata del pub in fondo alla strada. Ci fermammo e ordinammo due pinte. Alla fine furono sei…..”….Toscano, disse, devo andare, mio padre non sta bene e devo dare una mano a mia madre…non vorrei…..ma devo…”….Ci abbracciamo, forte, mi lasciò, dove trascrissi, il suo numero…un numero che come tanti a quei tempi finiva in piccole agendine che con il tempo sono andate perse…Non ci saremmo più visti e sentiti, tranne qualche sporadica telefonata, dove abitavo poi non avevo neanche il telefono, e risultò quasi impossibile continuare quella che per mesi è stata una fantastica conoscenza…un’amicizia nata dal nulla nella cucina di in un Mac Donald’s frequentato da centinaia di migliaia di persone…Prima di lasciarsi aprì il libro e ne lesse un paragrafo. Ti voglio lasciare come ci siamo conosciuti disse e fanne tesoro….Ancora Milanese, risposi, con le tue massime sull’amore?….in fondo siamo più soli di due perfetti sconosciuti…”….In fondo invece, disse, esistono solo due tipi di amanti: quelli che trovano la verità nell’amore, e quelli che trovano l’amore nella verità. Cleon Winters non aveva mai cercato la verità in nulla e in nessuno, perchè non credeva nella verità. Eppure quando si innamorò di Shanassa, fu la verità a trovare lui, e tutte le menzogne che si era raccontato si trasformarono in locuste pronte a divorare i campi del dubbio. Quando Shanassa lo baciò cadde in coma, e rimase inconsapevole per mesi, sommerso da un lago di pura verità.

Elba

Fra piscina e il poco appetito in queste ultime settimane, ho perso 4 kili…lo sport e l’amore sono sempre dei buoni alleati…anche in negativo…in più ci si mette pure mia mamma che continua a chiedere di lei ed io che ovviamente cerco di glissare…”…Ora sta lavorando tanto e non possiamo vederci…”…”…Mi raccomando continua…salutala tanto..sembra tanto brava….”….”….E come no rispondo…bravissima….non mancherò…”….la nonna diceva che le cose più stupide le fanno le persone più intelligenti. Le persone molto intelligenti fanno errori catastrofici non nonostante la loro intelligenza, ma a causa della loro intelligenza…Quando sei molto  dotato in un campo specifico, molto veloce per esempio a risolvere problemi matematici, sei incline a pensare che questa velocità valga per tutto…Sei propenso a formulare giudizi immediati e definitivi, a non cogliere la complessità delle situazioni. Perdi però la visione delle varie possibilità. Del fatto che, per minimi dettagli indipendenti dal tuo controllo, le cose potrebbero andare diversamente. Una volta o l’altra andranno diversamente. Se una volta di quelle volte che sei passato quasi volando da un ramo all’altro, il legno avesse ceduto sotto il tuo peso, d’un tratto tutto sarebbe cambiato. Tutto, forse, sarebbe finito. E’ quello che è accaduto alla tua vita adulta. E’ andato sempre tutto bene, nonostante le azioni spericolate, fino a quando qualcosa non si è inceppato. Quando ti comporti sempre in modo temerario non contempli la possibiltà dell’errore e tantomeno la possibiltà della catastrofe. E’ come il gioco d’azzardo, un modo per sfuggire alla sensazione insopportabile che non abbiamo il controllo delle nostre vite.

Untitled

Vivemos em um mundo onde tudo tem preco, mas nada tem valor, e as poucas coisas que tem valor, poucos sabem valorizar.

Panico – Fabri Fibra feat. Neffa

Preso dal panico
Fermati un attimo
Perché se vai più giù
Forse non torni più
Cerchi di uccidere
Quello che hai dentro te
Ma fare come fai
Poi te ne pentirai
Entra nella mia testa
Mare in tempesta
Facce finte di cartapesta
Carne fresca, l’amo e l’esca
L’orrido, un uomo che ti insegue
In un corridoio, pagine sfoglio
Ricordi come foto nel portafoglio
Il vento che ti sbatte contro lo scoglio
Nemici che ti stringono intorno al collo cantano in coro
In giro senti le urla
Il mercato è costipato, non esce nulla
Intorno trasformazioni
Soldi diventano debiti
I sogni incubi gli amici diventano acrobati che saltano via
È un altro giorno di ordinaria follia nella testa mia
A un passo dalla pazzia dentro casa
Parole a caso mancano pezzi in questo puzzle
Preso dal panico (non piangere)
Fermati un attimo (posso farcela)
Perché se vai più giù (più giù)
Forse non torni più (forse non torni più)
Cerchi di uccidere (nemici)
Quello che hai dentro te (non lo dici)
Ma fare come fai (come fai)
Poi te ne pentirai (te ne pentirai)
Vorrei dimenticarvi tutti
Amnesia, rimango sveglio con la luce accesa
Non c’è l’evento se non c’è l’attesa
Il timore di non essere all’altezza
La voce che si spezza
Meglio di molti peggio di altri, si scherza
Lei che ti ama e dopo un pò ti disprezza
Come una macchina che in curva non sterza
E tu dentro senza cintura di sicurezza come la distanza
Salta una parte problemi di stampa
C’è un filo logico e la gente ci inciampa
Lo stesso sogno ripetuto centocinquanta notti di fila
Gente che sfila mascherata, sotto la maschera
La faccia disperata e ragazze sul letto
Che mentre dormo prendono un coltello in mano
Mi sveglio taglio sul petto e corro
Preso dal panico (non piangere)
Fermati un attimo (posso farcela)
Perché se vai più giù (più giù)
Forse non torni più (forse non torni più)
Cerchi di uccidere (nemici)
Quello che hai dentro te (non lo dici)
Ma fare come fai (come fai)
Poi te ne pentirai (te ne pentirai)
Ah
Questo mondo è esoterico
Demoni chiedono il solito
Il mio motto è piede sul pedale
Scrivo tossico come all’ospedale
Pagina senza testo e punteggiatura
Tu la chiami bianca io la chiamo paura
E l’ho provata uscendone accecato
Non l’ho cercata è lei che mi ha trovato
È stato un cataclisma
Testa divisa come la parola tagliata
La gente sbagliata me la sono lasciata alle spalle
Seh, come una pugnalata
Non accettare consigli da chi non accetta mai consigli
Impara dagli sbagli
In effetti guarda me ne ho fatti mille
Ci sono già passato certe cose posso dirle a te che sei
Preso dal panico (non piangere)
Fermati un attimo (posso farcela)
Perché se vai più giù (più giù)
Forse non torni più (forse non torni più)
Cerchi di uccidere (nemici)
Quello che hai dentro te (non lo dici)
Ma fare come fai (come fai)
Poi te ne pentirai (te ne pentirai)
Preso dal panico (non piangere)
Fermati un attimo (posso farcela)
Perché se vai più giù (più giù)
Forse non torni più (forse non torni più)
Cerchi di uccidere (nemici)
Quello che hai dentro te (non lo dici)
Ma fare come fai (come fai)
Poi te ne pentirai (te ne pentirai)

Oscar Wilde

Viviamo in un’epoca dove le cose superflue sono le uniche nostre necessità.

Elba

Finito di mettere pannolone numero 270…mia mamma sorride e nello stesso tempo si lamenta per il dolore alle gambe…Io sorrido meno, un fulmine ha bruciato un pezzo del pozzetto dove tengo gran parte del ghiaccio…con l’elettricista siamo riusciti a fare un ponte volante e per ora, senza mettere troppa pressione al motore, funziona; Lo attacco alla mattina, lo stacco a metà giornata e stacco ancora a fine serata…finchè dura, bene, poi vedremo…Ho mandato affanculo quelli del gelato, i proprietari del congelatore, perchè in due giorni non hanno mosso un dito….credo sia dovuto al fatto che un loro autista, avendo il figlio che ha preso un gestione un bar a pochi km da me, nutrisca una sorta di gelosia, vista la grossa differenza di lavoro che c’è tra i due locali…comunque affanculo ed appena si ferma del tutto cambio fornitore o ne compro uno più piccolo per le ultime settimane più busy…aspettavo la pioggia per riposare ed invece altri giramenti di coglioni…C’è di peggio ed ho affrontato di peggio….La tipa è tornata alla carica stasera inviatandomi a cena a casa sua….ho mandato affanculo pure lei…

Elba

Ci risiamo…il tanto sognato Settembre è arrivato….E’ stata una lunga e dura stagione con molte problematiche che mi hanno fatto compagnia quasi giornalmente…la ricerca del personale, sempre più difficile e con il quale ho dovuto combattere non poco per portare avanti al meglio, serate sempre più affollate. Del lavoro infatti sono più che soddisfatto, sempre in crescendo, ma per fare filare tutto liscio è stata una continua battaglia. Quella più grossa poi è stata la ricerca per reperire le materie prime che causa, come tutti dicono, guerra o caro energia, hanno subito o aumenti sconsiderati o sono proprio scomparse dal mercato. Ghiaccio e bicchieri, io uso queeli al mais da asporto, mi hanno fatto perdere mattinate intere e correre da un fornitore all altro, senza considerare ciò che avevi ordinato il giorno prima e che poi non veniva consegnato. Per non farmi mancare nulla anche una storia con una stupenda persona, alla quale però non sono riuscito a dare le giuste attenzioni e forse il tempo che richiedeva o meglio come spesso capita, non sono riuscito ad esternare le mie emozioni, i miei sentimenti, in questo sono una frana, faccio solo dei gran casini e così è finita prima ancora di iniziare. Come diceva il famoso film di Troisi…Pensavo fosse amore invece era un calesse….penso sempre sbagliato o forse sono sbagliato solo io. Certamente le tre settimane di agosto sono quelle dove è vietato sbagliare, sono quelle che valgono la stagione, sono quelle dove sei impegnato tutti i santi giorni 14/ 15 ore al giorno e seguire una storia al meglio diventa un’impresa. Non ho rimpianti ho fatto ciò che potevo, forse poco da come è andata a finire e forse quel poco non le è andato a genio. Ma nonostante le mie stupide battute durante l’ora dell’aperitivo, le ho sempre portato rispetto…Quando la vedevo mi faceva divertire e nello stesso tempo incazzare perchè ha un carattere difficile, ma alla fine sorridere. Ho dei buoni ricordi da portarmi dietro ma purtroppo ho ancora tanto da pagare degli anni iniziali ed ora non posso permettermi ulteriori sbagli….ho dovuto pertanto dare priorità al lavoro. Sono un fatalista, si vede che doveva andare così, tutti noi abbiamo un destino già scritto ed è inutile cercare altre strade. Ci sarebbe ora una ragazza che mi sta fracassando le palle per uscire, ma al momento ho bisogno di riposo, tornare a nuotare e spassarmela nei boschi senza vedere nessuno anche perchè in quel poco di tempo che mi rimane ho ancora da seguire mia mamma, che di certo non è andata migliorando in questi mesi estivi. Dicono che domani pioverà, speriamo, ho bisogno di staccare, almeno un giorno.