San Francesco D’Assisi

Chi lavora con le sue mani è un lavoratore.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa è un artigiano.
Chi lavora con le sue mani e la sua testa ed il suo cuore è un artista.

Pablo Neruda

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

 

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

 

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

 

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

 

Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una
splendida felicita’.

 


Charlie Chaplin

E’ un dono incontrare qualcuno cui tu piaccia così come sei. Nel complesso ti giudicheranno sempre. Quindi vivi e fai quello che ti dice il cuore. La vita è come un’opera di teatro che non ha prove iniziali: canta, balla, ridi e piangi prima che cali il sipario e l’opera finisca senza applausi.

Untitled

Per essere infelici bisogna che tu metti la tua vita, i tuoi sentimenti nelle mani di un’altra persona,

per essere felici bisogna usare l’inganno, le strategie, bisogna usare quel finto perbenismo che caratterizza le persone false.

Per essere felici bisogna raccontare favole, far sognare la tua preda e nel momento che chiude gli occhi, colpirla, guardarti allo specchio e alzare il tuo livello di autostima.

Se cominci a dar voce a ciò che hai nel cuore, a ciò che sono i tuoi desideri “impossibili” se cominci ad esprimere la verità del pensiero, chi ti ascolta comincia ad usare sempre la propria strategia personale, la propria soddisfazione.

Se vuoi essere felice devi essere un bugiardo, spudorato, senza rimorsi, devi chiudere il cuore in un cassetto a chiave e stare attento a non tirar mai fuori la verità dalle tasche.

Se vuoi essere infelice, beh se vuoi essere infelice basta essere se stessi…..

Chianti

Se tu sapessi quanto hai da soffrire alla fine, non inizieresti mai più una nuova storia d’amore…Eppure ci riprovi sempre, ci ricaschi, tanto dici, ormai so come gestire la situazione…ti senti forte, bisogna saper ricominciare, bisogna far ribattere il cuore…ed invece te lo pigli ancora nel culo…ti crolla nuovamente tutto, non vedi più niente di bello ed interessante in tutto quel che fai, xfino nelle altre donne nonostante la nuova libertà acquisita, solo la sua faccia che ti martella il cervello, che ti sveglia la notte, che ti fa scattare di colpo in macchina…pensi a tutti gli altri che ora sono tornati all’attacco, al corteggiamento…a chi potrebbe essere il prossimo…è sempre viva in noi, nonostante tutto, questa sorta di possessione egoista verso l’altro…dobbiamo continuare a soffrire, in silenzio, come faccio io, non essendo capace di parlarne…mi tengo tutto dentro, dolore, rabbia, lacrime…e la strada ancora in salita…

Chianti

Sono io che non riesco a rapportarmi con gli altri…Così mi è stato detto ieri sera dopo una violenta discusssione con lo chef…Chef al quale ho perdonato molti errori, con il quale non ho cercato scontri, ho chiuso gli occhi di fronte ai suoi innumerevoli ritardi….ma al quale poi non posso non rispondere se mi manda in sala con dei piatti che fanno cagare…Oltretutto se poi prendi le tue difese attaccandomi con qualcosa di vecchio, che probabilmente posso aver sbagliato in passato, ma che non ha nulla a che fare con i problemi del momento, dimostri di essere solo un falso, di non saper prendere le tue responsabilità…solo dopo essersi vomitati il peggio addosso, allora si riesce a dire…ho sbagliato…mai prima…prima bisogna far passare da stupido il cameriere di turno…soltanto che con me ha sbaglato persona…Dovrei essere solo più cinico, menefreghista, infischiarmene di come lavorano i santoni della cucina…invece ci metto l’anima, il cuore, tutta la passione che mi porto dietro in questa merda di lavoro e lo prendo sempre nel culo…

Aprile 2009 – Elba

….”….Questo malessere dei giorni scorsi, dice il dottore, puo’ essere dovuto al cambio di stagione, ai continui cambiamenti di temperatura o forse, ma rimangono solo ipotesi, al viaggio in Abruzzo, dormire in macchina x diverse notti, mangiare sregolato, camminare tutto il giorno in cerca di foto da scattare…ci puo’ essere stato un affaticamento…e lei lo accusa subito…insomma non ha piu’ vent’anni e la malattia non e’ che sia cosa passata, fisicamente c’e’ stato un calo, e’ stato avvertito un notevole cambiamento, anche se lei continua o meglio cerca di rifare una vita normale, ricordi che non e’ piu’ quello di prima…deve cercare di…non dico rassegnarsi, ma accettare questo cambiamento che se lo portera’ dietro anche negli anni futuri…una cicatrice sul cuore non e’ uno scherzo…se lo ricordi…”….E chi se lo scorda?…anzi, anche se lo scordo io, si fa’ sentire lui…affanculo…Lo studio medico e’ affacciato sul mare, luminosissimo, il sole che cerca di entrare attraverso le tapparelle, i raggi che riflettono sul mare, creando tante piccole stelline che brillano…talvolta rimango affascinato dalla magnifica vista, quasi quasi ci vado volentieri…”…E allora dottore..che devo fa’?…mica posso chiedere la pensione?…”…”…La capisco, ma….vede quando cerca di essere quello di prima e non ci riesce, quando si ostina a provarci, quando ci rimane male x tutto cio’ che ha perso…ebbene le crea uno stato di malessere interno, di nervoso che non le fa’ bene…le ripeto…che non sia rassegnazione, ma in qualche maniera bisogna che accetti questa situazione…”…”….Ok…ok…”…lo ringrazio e vado via…rassegnare, accettare…non ho mai amato molto queste parole…Apollo e’ legato fuori sulle scale che aspetta, non si muoverebbe neanche se ci tirano una bomba…salta subito al mio arrivo, festeggiandomi…”…Capito amico cane gli dico…bisogna accettare, dice il dottore…non mi chiedere altro…”….