Seneca

Mentre perdiamo il nostro tempo tra indugi e rinvii, la vita passa.

Elba

Mi chiama il Bob verso le 7 della sera…”…L’hai saputo?…mi domanda…”….Quando fà questa domanda vuol dire che è successo qualcosa di sgradevole…”…Bob mi sono appena alzato non so’ neanche se è giorno o notte…sono talmente rincoglionito dal lavoro che ho perso qualsiaisi cognizione del tempo…”…..”…E’ morto Dimitri, oggi pomeriggio, l’hanno trovato a casa, supino sul pavimento, si deve essere sentito male a letto ed è crollato appena in piedi…”…”…Maiala di quella maiala…l’ho visto venerdì, mi aveva invitato a cena x martedì, sarebbe stato il suo compleanno…porca troia…”…”…E allora…che ci vuoi fare….è andato…ci vediamo domattina alla stanza mortuaria…”…Che non stesse benissimo di salute, era evidente, ma che ci lasciasse le penne così improvvisamente….quando siamo tornati da Medjugorie, era quasi rinato, aveva ritrovato nella fede una nuova spinta, purtroppo l’evolversi della malattia l’aveva buttato un po’ giù, ma ogni volta che lo trovavo al bar non faceva altro che chiedermi…”….Andiamo vero?…ci torniamo a ottobre quando finisci il lavoro…con calma…ora conosciamo meglio la stuazione…non vedo l’ora…”…”…Come no Dimitri rispondevo…ti c’ho portato a Marzo, ti ci riporto a ottobre…promesso…”….vaffanculo vita di merda… venerdì pomeriggio, abbiamo fatto una birra insieme, era preoccupato x l’arrivo di una multa…”…Disoccupato, invalido, se và bene mi daranno meno di 500 euro al mese…che schìifo…che prospettiva di merda…ma che futuro ho io?…”…”…Dai Dimitri…vedrai che le cose miglioreranno…”…infatti, meglio di così….a far la conta di chi non c’è più….”…Da quando sei andato via da qui diceva, non si sente più della buona musica…”….Allora sono andato in macchina, ho preso un cd degli U2, glielo ho sparato a palla nonostante fossero le 4 del pomeriggio e me ne sono andato, fra le imprecazioni di Chiara ed i salti di gioia di Dimitri…La notte butto giù qualche bicchiere di bianco, ne occorrerebbero almeno due bottiglie, ma sto’ lavorando…incazzato come una bestia…Scende la signora dalla camera…mi prende e tira la cravatta…mi bacia…”…Scopami, mi dice, abbiamo poco tempo, non tanto x mio marito, ma x i bambini…”…”…L’allontano…non è serata dico…non me ne frega un cazzo di scoparmi una donna che lascia in camera marito e bambini…che dormono x di più…vaffanculo…”….Mi guarda stringendo le mani, sembra trattenersi, mi darebbe volentieri un bel ceffone…invece batte i piedi in terra e se và…Mi faccio un altro bicchiere di vino…alla tua Dimitri…

Elba – Maggio 2010

Mentre passeggio con il vecchio Apollo, mi sento chiamare…”….Gluca…gluca…”…è il Bob…stento a riconoscerlo…ha i capelli più bianchi del solito, colpa forse di qualche salto di colore…zoppica vistosamente, strusciandosi dietro la gamba sinistra…”…Ammazza che legnata hai preso…gli dico…sei proprio invecchiato…”…”….Zitto…zitto…risponde…quando cammino un po’ di più, la gamba mi fa’ un male da morire…è quella dell’incidente di pochi anni fa’…invece di migliorare, sembra regredire…”…Ci sediamo sulla prima panchina che troviamo, Il Bob accende una sigaretta…sbruffa fuori un a nuvola di fumo, quasi a togliersi un peso…”….Meno male che non faccio nulla di faticoso, ma il solo camminare mi appesta…sono a pezzi…”…Sei ancora in giro a vendere discorsi?.,..gli domando…”….”…Ora almeno…è tutto legale…non c’è niente da nascondere…ma lo sai…la reputazione quì è sempre la solita…ed anche se il lavoro non va’ male…a volte…beh…ma tu non ti senti un po’ fallito?…insomma, voglio dire, con tutto quello che abbiamo passato, speravo in qualcosa di meglio…invece…”….”…Invece caro Bob…che vuoi che ti dica…un fallito magari no…non mi sento tale…lo sai non parlo molto di me…i miei cazzi me li tengo dentro…pero’…beh…le cose non sono andate x il verso giusto…ma…ho fatto quello che da giovane sognavo di fare…viaggiare, cambiare spesso citta’ e lavori…ed ovviamente, ripartendo sempre da zero, ho maturato una grande esperienza, ma non ho fatto una gran carriera…ma non mi lamento…la paga è quella che è…bisogna sapersi accontentare…cio’ anche la macchina nuova…pensa te…sorride…certo, continuo, non guardo ai miei errori…ci sono stati e in finale mi hanno insegnato tante cose…ma sicuramente, la perdita di Giuliana e Simona, non erano in programma, non era prevista una mazzata così grande…e non posso dire di essere quello di una volta…basta una parola, una canzone, una situazione, che tutto ti ritorna davanti…rimani lì, con gli occhi persi nel vuoto, a ricordare, xchè ti è rimasto solo quello…e con il passare degli anni, il tempo ha tramutato il dolore in rabbia…mi fanno ridere quando ti dicono che il tempo guarisce…guarisce un cazzo…oltre a quello, ti monta una rabbia dentro che prenderesti a schiaffi il primo che incontri x strada…la rabbia di non sapere cosa sarebbe stato se…e bada bene, non parlo di soldi, non me ne è mai fregato un cazzo di quelli…ma di persone con le quali potevo dividere i miei interessi, le mie giornate….invece ti ritrovi a che fare con persone inutili, che fanno discorsi inutili, ripetitivi, sempre pronti a mostrarti cio’ che hanno e a ricordarti cio’ che non hai tu….parlano solo di soldi…cercano di accaparrare sempre di più…vogliono sempre di più…hai voglia a morire di fame x loro…”…Il Bob sta’ sfogliando un giornale, si ferma ad una pagina che pubblicizza una Lancia Ypsilon color fucsia…”….Il colore che avevi tu su quella macchinaccia Inglese……ti ricordi?…dice…”…”….E come se non lo ricordo…una vecchia Polo che con Simona a Londra, colorammo a mano, a colpi di pennello, con un fucsia leggermente più chiaro di questo…quando eravamo in Italia, un po’ x la guida a destra e un po’ x il colore, si giravano tutti a guardarci…manco fossimo alieni…..”…..affanculo…

Febbraio 2010 – Elba

La scorsa notte ho dormito male, con un occhio ed un orecchio sempre vigili ed attenti a cio’ che stava succedendo fuori casa…Sull’isola si è abbattuta una tempesta, il vento fino a 50 nodi, uno scirocco che ha provocato non pochi danni in paese e che a me ha ricordato una notte dello scorso inverno, regalandomi un paio di alberi letteralmente sdradicati dal terreno, i quali poi minacciavano di cadere sul tetto di casa…Apollo, che ha una paura tremenda dei tuoni e del brutto tempo in generale, è rimasto nascosto a tremare nel bagno e sotto il letto…solo la mattina seguente ha fatto capolino con le orecchie basse e muovendo il poco di coda che ha, a significare che il peggio era passato…l’ira della tormenta iniziava ad allentarsi e  con la prima luce che entrava dalla finestra, mi sono vestito e sono andato a contare i danni…Nessun albero caduto, ma molte piante hanno subito danni ingenti, specialmente quelle più delicate…Mia mamma sembra migliorare, ma deve ancora ricorrere alle cure ospedaliere almeno una volta alla settimana…il che spegne sul nascere ogni mio tentativo di potermi allontanare x un po’…Ne avrei proprio bisogno…La solita alba fredda, colazione, passeggiata con il cane, piscina, lavoro, altro giro con il cane, ritorno a casa e tuffo nell’ultimo libro che ho a disposizione…Queste sono pressapoco le mie giornate…niente di più niente di meno…rifiutando ogni invito a cena o in qualsiasi altro tipo di locale…sono in un momento di zero socializzazione…e le persone interessanti…latinano…

Febbraio 2010 – Elba

Fa’ freddo, il cielo inusualmente x l’Elba, completamente bianco…un leggero soffio di vento alza alcune foglie muovendo i capelli di una vecchia signora che sta’ sistemando i fiori alla tomba del marito…Oggi è il compleanno di Simona…38 anni…gli ultimi 8 chiusa dietro quel cazzo di marmo…fisso la sua foto in silenzio…Apollo accanto, seduto….Penso alla parte di me che se andata con lei….se ci puntassero una pistola, direi di fare fuoco…l’altra parte di me invece continua a tirare avanti…ovviamente con alti e bassi…ma va’…con ancora la sottile speranza di poter aprire la famosa galleria…sempre che riesca a trovare un fondo ad un prezzo accessibile…Oggi mi sono alzato con i coglioni che girano…al primo intoppo mattutino ho distrutto il cellulare contro un muro…una soddisfazione immensa vederlo saltare in più pezzi…affanculo…ci voleva questo attimo di pura follia…dopo la visita al cimitero ho portato mia mamma a ritirare la pensione in posta, dove un’impiegata che indossava occhiali ed orologio in tema…tutto dolce e gabbana…si stava lamentando xche’ dalle 8 non era ancora riuscita ad andare in break…erano appena le 11…l’altra invece si lamentava xche’ faceva freddo…con il riscaldamento acceso…una sosta veloce x il cambio delle pile dell’apparecchio acustico e un viaggio a vuoto in farmacia, xche’ mia mamma si era scordata la ricetta x le pillole della pressione…all’ospedale poi, x la consueta medicazione alla gamba….x poco salta pure quella…Mia mamma mi guarda dicendo…”…Mi sono scordata l’impegnativa…corri a casa….”….”….Corro a casa dove?…fra poco ci chiamano…oramai, hai la memoria di di…una velina…”…Fermo un’infermiera e le chiedo se x favore non ci rimandano l’appuntamento…riesco nell’impresa…mi giravano così tanto le palle che….tranquillizzo mia mamma e finalmente prendiamo il nostro posto nell’ambulatorio…vederla soffrire mentre la medicano stringe lo stomaco pure a me…All’accettazione x il prossimo appuntamento, mi riceve la solita signorina…grassa e grossa, riesce a malapena a stare seduta….come sempre mi chiede la data di nascita di mia mamma e come sempre mi domanda se lei è esente da ticket….sara’ la quindicesima volta che me lo chiede…e l’esenzione se non sbaglio va’ dai 65 anni in sù…mia mamma è del ’33…non ci vorrebbe tanto a fare due calcoli…ma…non deve avere tutti i neuroni in attivazione…anyway…anche oggi è andata…do’ un bacio a mia mamma e la porto a casa…senza telefono…

Dicembre 2009 – Elba

In effetti mi manca molto non poter nuotare…dopo tanto tempo trascorso a cercare di ripartire, ero riuscito a trovare negli ultimi mesi la costanza necessaria x aumentare il  numero delle vasche…Da quel Giugno del 2006, sono rimasto settimane, mesi, anni, a guardare il mare, dalla strada, dalla riva, dalla spiaggia….a guardare l’acqua, la gente nuotare…ed io immobile…a stringere i pugni sulla sabbia, sulle ghiaie…ma in fondo quando sei stato vicino a lasciarci la pelle, il pensiero principale va’ solo alla possibile ripresa…Pero’ volevo tornare a cavalcare l’acqua, a spezzarla con le bracciate, a sentirla scivolare sul viso, sentirla nel naso, in bocca…l’odore che ti rimane appiccicato sulla pelle, sotto le unghie delle mani, nelle narici…che sia di mare o di cloro non fa’ differenza…Ci sono voluti più di 3 anni…la prima volta fù in una piccola spiaggia nell’estate del 2007, sfruttando lo scirocco x evitare il rischio meduse, mancava di prenderne subito una, così era finita in partenza…nuotai una quindicina di minuti, senza mai forzare, era troppa la paura….La paura…che dopo la malattia diventa la tua compagna di viaggio, la compagna di tutti i giorni, che cerchi di mettere da parte ma che compare, inevitabilmente al primo sintomo…Affanculo….e comunque quella fù una stagione di intenso lavoro, anzi di un culo mostruoso…avevo il tempo x andare velocemente al mare ma non quello necessario x una bella nuotata…ripresi a fine stagione, diviso fra mare e piscina, ma la solita, vecchia infezione all’orecchio sinistro torno’ a fare capolino….merda….antibiotici e stop…furono le uniche cure….Non c’era verso di tornare a nuotare decentemente…ti senti finito…scordati il nuoto, una volte x tutte…mi dicevo….ma riprovai comunque l’estate successiva, da Aprile, Maggio fino a Settembre…il tempo pero’ era poco…fra vento e meduse, i risultati furono scarsi e poco incoraggianti…passavo più tempo in canoa, la quale mi divertiva, con la quale ero sempre a stretto contatto con l’acqua…ovviamente non potevo lamentarmi, sarebbe stato stupido…ma il nuoto era un’altra cosa…..

Da un corridoio alle vie – Dall’Eleganza del riccio

Qual e’ la guerra che combattiamo, certi della disfatta?…Un mattino dopo l’altro, gia’ stremati da tutte le battaglie che sopraggiungono, rinnoviamo lo spavento della vita quotidiana, un corridoio infinito che nelle ultime ore sara’ valsa la pena aver così a lungo percorso. Ecco la vita quotidiana, triste, vuota e sommersa di fatica. Le vie dell’inferno non lo sono affatto estranee, ci cadiamo un giorno, per essere rimasti troppo tempo qui. Da un corridoio alle vie…allora avviene la caduta, senza urti ne sorprese. Ogni giorno ritroviamo la tristezza del corridoio e passo dopo passo proseguiamo il cammino della nostra oscura condanna…Ma lui vide quelle vie?…Dopo la caduta come si rinasce?…Quali nuove pupille negli occhi bruciati?…Dove comincia la guerra e dove finisce?

Allora, una camelia

Luglio 2009 – Elba

Archivia di qui, archivia di la’…ma non nel pc, bensi’ nei vecchi contenitori, nei famosi raccoglitori, quelli duri, colorati di nero, rosso, azzurro, dove il foglio va’ bucato sulla sinistra ed infilato in quella levetta che chiudendosi non lo lascera’ piu’ uscire… mi ricordano tanto il piccolo ufficio di mio babbo, sul porto, dove andavo da bambino, a sbirciare, fra scrivanie zeppe di carta che volava via appena una folata di vento, apriva le finestre, o semplicemente x aver sbattuto troppo forte la porta d’ingresso…Il mio interesse pero’ si spostava sempre su’ un vecchio Ciao, delle fedelissima segretaria, la quale mi permetteva solo un piccolo giretto nel parcheggio…”…Sei ancora piccolo, diceva…aspetta ancora qualche anno e poi hai voglia di motorini…”…”…Ma lo so’ gia’ portare dicevo…lasciami fare un giro piu’ lungo…”….”…Niente strade, accontentati del parcheggio…se succede qualcosa sono io la responsabile…”….Ore ed ore in piedi sui pedali…lo mettevo in moto, ma senza l’aiuto di Eva non sarei mai riuscito a smuoverlo dal cavalletto…”…Sognavo la strada, sognavo di abbandonare quella faticosissima bicicletta…contavo i giorni che mancavano al mio quattordicesimo compleanno…sembrava non arrivasse mai…a quell’eta’ si vuole solo crescere ed il tempo, troppo lento a trascorrere….Ora invece vorremmo avere un pozione magica x riuscire fermarlo…gli anni si accavallano, velocemente, vedi la vita sfuggirti di mano e con tante cose ancora da fare…Seneca diceva…troppo tardi incominciare a vivere quando ormai e’ ora di smettere…In fondo si nasce x poi morire…che significato ha tutto questo?….aspettare, aspettare…e’ tutta unìattesa…aspettare di diventare grandi, di finire la scuola, di un buon lavoro….aspettare l’amore, una famiglia…aspettare un treno, aspettare una donna in una stanza d’albergo o in una sala ristorante…aspettare che i gatti si mettono a cantare ed i topi a ballare….e’ solo questione di culo…xche’ non sempre le attese sono uguali alle aspettative…la vita sembra proprio solo una questione di culo….Mio babbo sarebbe stato felicissimo sei avessi seguito il suo lavoro, ma sognavo una vita avventurosa, di viaggi, scoperte, di continui cambi di posti di lavoro, di gente, di facce…di culture, tradizioni….