Elba

L’adoravo, l’amavo se si può amare una sorella….la seguivo, l’aspettavo….era il mio idolo….la guardavo mentre si preparava prima di uscire….quel poco trucco che si metteva davanti lo specchio in camerina, prima di spazzolarsi i lunghi capelli biondi….e poi, quasi sempre indossava stivali con gonne fino al ginocchio o con i pantaloni a zampa di elefante….”….Ti piaccio mi chiedeva?……ti piace la tua sorellona?….”…..e io ridevo, sognavo di essere grande anche io x uscire la sera, x guidare il motorino, il Ciao che lei ancora non aveva ma che qualche amica ogni tanto le prestava….e quando non usciva si rimaneva in camerina ad ascoltare Battisti, la cui musica usciva da un piccolo 45 giri….Acqua azzurra acqua chiara….motocicletta 10 hp….metteva questi dischi e li rimetteva….non ricordo se i due titoli fossero in un unico disco o in più dischi….il mobiletto era pieno di 45 giri….Battisti….Patty pravo….Pink Floyd….Led Zeppelin…..io mi divertivo a fissare la puntina che seguiva con esatta precisione le righe sul disco….mi chiedevo come potesse uscire della musica da un movimento del genere….x me la musica era la radio o quel poco che si vedeva in TV….lei cantava e ogni tanto si affacciava al terrazzino che aveva la camera….forse sotto c’era qualcuno che la aspettava o forse era solo x cercare un minimo di distacco dalle mie continue domande….Le chiedevo di tutto, delle amiche, della scuola, dei locali che frequentava, del fidanzato….tutto quello che non si chiede ai genitori, xchè lei era la mia musa, era il mio presente, il mio futuro, era tutto quello che un bimbo di dieci anni sogna di essere, sogna un giorno di poter condividere e che invece non è mai stato….

Elba 1994

Il dottore disse che le pillole che aveva ingerito Giuliana, avrebbero buttato giù anche un cavallo…”…E’ ancora rincoglionita, ma verso sera cominicerà a riprendersi…”…”…Non l’hanno troncata 2 grammi al giorno di eroina x 20 anni, dissi, figuratevi qualche scatola di antidepressivo e psicofarmaci vari…”…ed eravamo già al secondo tentato siucidio…Io cercavo di farla svagare un pò, ma al mattino lavoravo in un ristorante sulla spiaggia e la notte facevo il barman in discoteca, xtanto il tempo a disposizione era limitato a qualche giro in macchina, una canna veloce insieme, con la paranoia che se ci avessero fermato, saremmo andati tutti e due nei guai…”…Dentro non ci torno, diceva, se ci prendono mi taglio le vene..”…bella prospettiva, pensavo, fra buttar giù pillole e taglio delle vene…Fra l’altro, si era ripresa molto bene, aveva messo su qualche kilo, i capelli le erano cresciuti, persino il viso aveva un colorito migliore, anche se le giornate x lei, erano lunghe da passare, una sorta di domiciliari volontari…Rivedo ancora mia mamma che le spazzola i capelli dopo la doccia, come faceva quando eravamo bambini…si potesse rimaner bambini un pò più a lungo…o se solo i nostri sogni, non dico rimanessero tali, ma almeno ci andassero vicino…io sognavo di andare in motorino, al tempo il Ciao, con Giuliana, insieme, al mare…passare x qualche strada poco trafficata dove avrei potuto giudare io, con lei dietro che si stringeva a me…Intanto Augustin non mollava e da lì a poco sarebbe arrivato all’Elba x cercare di riprendersi mia sorella…

Luglio 2009 – Elba

Archivia di qui, archivia di la’…ma non nel pc, bensi’ nei vecchi contenitori, nei famosi raccoglitori, quelli duri, colorati di nero, rosso, azzurro, dove il foglio va’ bucato sulla sinistra ed infilato in quella levetta che chiudendosi non lo lascera’ piu’ uscire… mi ricordano tanto il piccolo ufficio di mio babbo, sul porto, dove andavo da bambino, a sbirciare, fra scrivanie zeppe di carta che volava via appena una folata di vento, apriva le finestre, o semplicemente x aver sbattuto troppo forte la porta d’ingresso…Il mio interesse pero’ si spostava sempre su’ un vecchio Ciao, delle fedelissima segretaria, la quale mi permetteva solo un piccolo giretto nel parcheggio…”…Sei ancora piccolo, diceva…aspetta ancora qualche anno e poi hai voglia di motorini…”…”…Ma lo so’ gia’ portare dicevo…lasciami fare un giro piu’ lungo…”….”…Niente strade, accontentati del parcheggio…se succede qualcosa sono io la responsabile…”….Ore ed ore in piedi sui pedali…lo mettevo in moto, ma senza l’aiuto di Eva non sarei mai riuscito a smuoverlo dal cavalletto…”…Sognavo la strada, sognavo di abbandonare quella faticosissima bicicletta…contavo i giorni che mancavano al mio quattordicesimo compleanno…sembrava non arrivasse mai…a quell’eta’ si vuole solo crescere ed il tempo, troppo lento a trascorrere….Ora invece vorremmo avere un pozione magica x riuscire fermarlo…gli anni si accavallano, velocemente, vedi la vita sfuggirti di mano e con tante cose ancora da fare…Seneca diceva…troppo tardi incominciare a vivere quando ormai e’ ora di smettere…In fondo si nasce x poi morire…che significato ha tutto questo?….aspettare, aspettare…e’ tutta unìattesa…aspettare di diventare grandi, di finire la scuola, di un buon lavoro….aspettare l’amore, una famiglia…aspettare un treno, aspettare una donna in una stanza d’albergo o in una sala ristorante…aspettare che i gatti si mettono a cantare ed i topi a ballare….e’ solo questione di culo…xche’ non sempre le attese sono uguali alle aspettative…la vita sembra proprio solo una questione di culo….Mio babbo sarebbe stato felicissimo sei avessi seguito il suo lavoro, ma sognavo una vita avventurosa, di viaggi, scoperte, di continui cambi di posti di lavoro, di gente, di facce…di culture, tradizioni….