Elba

C’è solo da correre…fra i tavoli….la ragazza non si schioda dal bar, esce solo x portare acqua e pane….tutto il resto me lo sparo da solo e talvolta con l’aiuto di un ragazzo Tunisino che viene x i week-end a dare una mano….speriamo che da Agosto il talvolta si tramuti in tutte le sere, altrimenti c’è da spararsi…I proprietari danno una mano, ma non è come avre una spalla su cui contare….primo xchè sono bloccati dai conti, poi da qualche momento di public relation al quale non possono rinunciare, specialmente con i clienti più affezionati….e quando i numeri a sedere salgono fino a cento, in due è un vero massacro…..senza contare i tavoli dove devi romperti i coglioni con signore che invece di ordinare ti fanno perdere del tempo preziosissimo, continuando a guardare annoiate il cellulare, a farti domande sul menù senza sapere cosa mangiare e soprattutto cosa cazzo ci stanno a fare là….forse x fare un pompino a fine serata a chi le ha pagato la cena…

Ancora Pasqua

Il lavapiatti non parla una sola parola di Italiano, meglio, così evitiamo inutili discorsi….gli do pure un passaggio con la macchina a fine lavoro….silenzio totale fino a destinazione….ancora meglio….dopo il servizio sono abituato ormai a sorbirmi tante di quelle cazzate che non posso non benedire questo silenzio….Lo chef invece è dello Sri Lanka, su di lui ancora non mi pronuncio, in Italia da molti anni, una ventina forse, così dice, è molto preciso ed abbastanza preparato…l’ho soprannominato Sandokan tanto x riderci su, se poi è bravo come racconta sarà un bene x tutti, al contrario saranno cazzi amari….Il suo aiuto è x ora, è una signora del Marocco, semplice e disponibile, peccato non sappia leggere….andiamo bene….speriamo almeno abbia buona memoria….Intanto il week end pasquale è stato , come spesso succede, molto massacrante, tre giorni con medie giornaliere di almeno 12 ore….ogni anno si fa sempre più dura, l’età non perdona, 35 anni di questi lavoro mi hanno segnato e segato….le esigenze dei clienti poi, sono decuplicate, non si sa più se vengono x mangaire, o solo x parlare, x farsi notare o x imbroccare, o  x rompere semplicemente al minchia….Stasera una coppia continuava ad uscire x fumare appena dopo aver consumato una portata….lo strano stava nel fatto che lei, ogni volta portava con se un libro, che non ha mai aperto, lo appoggiava sul tavolo esterno, si metteva in posa x la sigaretta, fino a quando non dovevi andar fuori a chiamarla xchè stavano uscendo altri piatti da loro ordinati in precedenza….ed ogni volta trovare lo spazio necessario sul tavolo interno, xchè lei tornava ed ovviamente doveva avere il suo libro accanto al piatto….ma se non hai tempo x leggere, cazzo, tienilo in borsa…

Elba

Odio i Lunch…ma più del pranzo odio alcuni dei clienti…..i clienti che vengono a mangiare tardi…..quelli che arrivano dopo le 14 e 30, anzi verso le 15….pure sorridendo….xchè sanno di essere in colpa, sanno di essere in ritardo….”…..Possiamo ancora mangiare, chiedono….basta qualcosa di veloce…..”…..So già cosa vuol dire…qualcosa di veloce….veloce solo xchè hanno fame, xchè poi rimarrano seduti x oltre un’ora….un’ora a a parlare dei loro cazzi mentre tu che eri già pronto x andare, devi stare ad aspettarli…..dopo magari che ti hanno fatto pure girare i coglioni con le loro richieste stranpalate….”….Sa effettivamente non sapremo neanche cosa mangiare…magari qualcosa di leggero….intanto ci porti una gassata….ma a temperatura ambiente…mi raccomando….sa non possiamo bere roba troppo fredda….”…..Cioè….mi fate aspettare….non sapete cosa mangiare….bevete come i cani…e….che cazzo siete venuti a fare….meglio sorridere….a denti stretti xchè se apri bocca perdo pure il lavoro….sorridere a denti stretti che brutta cosa….o sorridi o mandi affanculo….le vie di mezzo, quelle di circostanza non mi si appropriano….ma a volte devo….devo far finta di essere un altro….inspiro ed espiro….come un toro nell’arena…a volte ho proprio le palle piene….proprio palle di toro….

Elba

Il Maitre si presenta subito con un….”….Stasera ci sono i peggio….”….Non c’è male, rispondo, mentre continuo a tagliare il pane e preparare i cestini….I peggio sarebbero, un gruppo di anziani Tedeschi, che non spiccicano una parola di Italiano, ma che fanno fuori, come loro consuetudine e molto velocemente il buffet delle insalate….Dopo cena però non lasciano una briciola di pane sui tavoli, sempre super precisi, potresti metterci seduti altri cento di loro senza dover cambiare nessuna tovaglia….Al contrario un gruppo di Italiani se ne sbatte altamente delle insalate e continua a mangiare e chiedere pane, con la mollica del quale, nell’attesa degli antipasti, molti di loro fanno semplici palline che poi vanno a finire sempre in terra….bastardi come sempre….In un’altra sala invece, il solito evento di beneficienza che giurano sempre di fare a destra e manca, ma che in realtà rimane sempre circoscritta…ai soliti noti….Noti, seduti agli stessi tavoli….niente è cambiato….lo chef che smoccola xchè ci sono sempre più clienti del dovuto, il Maitre che cerca comunque una sistemazione x tutti e noi a correre, xchè in fondo non possiamo fare altrimenti….

Fernando Pessoa

Considero la vita una locanda, dove devo fermarmi fino all’arrivo della diligenza dell’abisso. Non so dove mi condurrà, perché non so niente.
Potrei considerare questa locanda una prigione, perché in essa sono costretto all’attesa; potrei considerarla un luogo in cui socializzare,
perché qui mi ritrovo insieme ad altri. Non sono, però, né impaziente né spontaneamente naturale. […] Mi siedo alla porta e imbevo i miei occhi e orecchi dei colori e dei suoni del paesaggio, e
canto sommessamente, solo per me, vaghe canzoni che compongo nell’attesa.
Per tutti noi scenderà la notte e arriverà la diligenza. Godo della brezza che mi è data e dell’anima che mi è stata data per goderla, e non mi
pongo altre domande né cerco altro. Se ciò che lascerò scritto nel libro dei clienti, riletto un giorno da qualcuno, potrà intrattenerlo nel transito,
andrà bene. Se nessuno lo leggerà, né si intratterrà, andrà ugualmente bene.

Elba

Più di duecento clienti al giorno x 3 giorni…non male come inizio…alla faccia dei numeri…ho già i piedi spaccati..le scarpe nuove hanno fatto il suo dovere, spellandomi suul pollice del destro e il mignolo del sinistro….oramai in questo campo conta solo la quantità a discapito della qualità…ed anche qui siamo in 4 stelle…Mauro, un senegalese che fa il lavapiatti mi guarda e sorride a qualche mia stupida battuta…ha una faccia tonda e simpatica….è nero come il carbone ed ha una lingua rosa che sembra un cioccolatino fondente ripieno alla fragola…accanto a me Francesco, un ragazzo di 23 anni con il quale dividiamo le centinaie di posate da passare con l’aceto dopo il servizio…Ho più del doppio della sua età….c’è ben poco da parlare, anche xchè il Maitre sembra gradire solo persone molto veloci…”…E allora….Francesco…gli dico x una ventina di volte…ma tu..ce l’hai….Skyyyyyyyyyyyy?…….”………

Chianti

Siamo giunti quasi alla fine…il lavoro è praticamente un’utopia…sono rimasti in pochi, pochi e saltuari i clienti che siedono a tavola…diventa anche difficile svolgere le normali mansioni, quando non sai se il locale rimarrà vuoto tutto il giorno o se magari qualcuno riuscirà a farci compagnia…xchè ora si tratta solo di quella, pura e semplice compagnia…xchè le giornate scorciano ma paradossalmente si allungano quando non hai niente da fare…lo stipendio tarda ad arrivare e ciò non fa che demoralizzarti, specialmente quando ancora devi pagare l’ultimo assegno a quella baldracca della ex padrona di casa…quella vecchia troia mi ha prosciugato, dissanguato, tolto in pochi mesi tutto ciò che avevo risparmiato…ma non avevo scelta…ha messo di mezzo il solito avvocato, un rotto in culo di legale che non ha ascoltato x niente i miei diritti che altro non erano che uno sconto su ciò che la vecchia avanzava x un pezzo di terra, sconto che meritavo o che forse pensavo solo di meritare, dopo anni ed anni di manutenzione e spese x la mia, ma soprattutto anche x la casa adiacente, della quale era ancora propietaria fino al luglio del 2010, la vecchia baldracca…continuo a ripetere queste cose da mesi, senza che ovviamente servano a qualcosa, forse solo x sfogare la mia rabbia contro chi, con l’aiuto dei soldi riesce sempre ad avere la meglio…ed un altro assegno da saldare, si avvicina…affanculo vecchia troia…

Melbourne 1995

…”…Fai subito la saletta, dice Davide, cosi’ sara’ gia’ pronta x il cenone, non dovrebbe esserci molto movimento in queste sere..”…E’ un bravo ragazzo e nei modi mi ricorda George, il boss del locale x il quale lavoravo a Melbourne. Sempre sorridente, ma quando si incazza lascia partire uno sguardo fulminante, duro come un calcio sferrato alla schiena con una scarpa dalla punta d’acciaio…Italo/Australiano, parlava solo un incomprensibile dialetto calabrese che usava raramente, mischiato all’inglese…”…Se voui rimanere, mi diceva, devi prima iniziare a lavare tanti bicchieri, dopodiche’, quando riuscirai a capire le diverse sfumature tra l’inglese di Inghilterra e l’inglese d’Australia, ti spostero’ ai tavoli…e’ gia’ tanto che mi resti simpatico…”…Passai cosi’ diverse settimane affiancando un pazzo Australiano che lavorava alla macchina da caffe’…bloccato, legato giornate intere dietro un banco sul quale venivano posati decine e decine di vassoi, contenenti tutte le tazze e i bicchieri sporchi provenienti dalla sala…Non c’era un attimo di break, una vera e propria catena di montaggio, se mi fermavo, non ci sarebbe piu’ stato lo spazio necessario x la roba sporca di ritorno…Era Aprile e le foglie stavano cambiando colore…l’autunno era alle porte, le giornate si stavano scorciando…un evento anormale x noi che da quel mese iniziamo a goderci i primi giorni primaverili…Una mattina chiesi di essere spostato ai tavoli…”…George, non ce la faccio piu’ qua’ dietro, la sera ho le mani che prendono fuoco, rosse come due pomodori maturi…vedrai che riusciro’ a farmi capire..fammi provare…”…”…Ok..ok..ma con calma…”…il locale era sempre pieno, una buona cucina ed un’ottima pizza a prezzi decisamente…italiani…attiravano centinaia di clienti e a mio favore avevo il fatto che ero uno dei pochi a riconoscere la differenza fra un raviolo ed un tortellino, fra un maccherone ed uno spaghetto, fra una lasagna di mare ed una alla bolognese..x gli altri camerieri era solo pasta e non era difficile che servissero piatti diversi da quelli ordinati…Un ragazzo Italiano che aveva vissuto fra Melbourne e Sydney, si offri’ di darmi una mano nel prendere le comande e durante un w/end che si preannunciava da paura, gli dissi che avevo studiato una soluzione x lavorare di meno, lasciando agli altri buona parte del lavoro di sala…