Uomo no – Renato Zero

Spirali, di fumo
Nell’ombra di una stanza
L’insegui con gli occhi
Fiutando la speranza
L’anno del mai
Comincia per te
Fuggi dal mondo
Che mondo non è
La strada, più breve
Dimenticare chi sei tu!
Dormire
Per un po’
E sognare di esistere
Se non hai
Non hai più
Un motivo per vivere

Uomo, no!
Il buio, no!
Perché, figlio della luce sei!
Perché ali per volare hai
Perché ritrovarti un giorno puoi
Lascia ai mercanti, senza Dio
quell’oncia in più d’oblio
Sicari Vampiri
Di cui, non puoi far senza
Si vende
La morte
A un grammo la coscienza!
L’anno del mai
Sta certo, verrà!
E una manciata
Di terra cadrà
Uomo, no!
Il buio, no!

Perché, tu non guardi intorno a te?
Perché, una mano tesa ancora c’è
Perché, muori schiavo, ed eri un re?
Anima, non gettarti via
Vivi la tua poesia!


 

Firenze

….40 euro al giorno x 10 ore……in una classica giornata di lavoro delle dimenticate 6 ore e 40……talvolta salgono a 12, 14,16,18….a secondi degli eventi….”….Lo so che è poco mi dice lo chef dall’alto dei suoi 195 cm……ex portiere ha pure giocato 2 partite in serie A…..ma ti danno anche da dormire oltre ovviamente al mangiare….se ti va è così…altrimenti….altrimenti ciao….fanno così con tutti….”…..Guardo le patatine che friggono, a fianco la pentola con il polpo….Non hanno pietà, specialmente con chi ha bisogno….hai voglia a metterci tutto l’impegno possibile, non gliene fotte un cazzo di aver trovato persone serie e volenterose….ogni giorno passa qualcuno con un CV nuovo da consegnare….e loro cavalcano l’onda….l’onda dei disperati….e non gli stranieri o persone con problemi di alcol o droghe….i disperati…quelli si disperano ogni giorno nel cercare lavoro…..E’ così se ti va…è così se ti va…..”….Butta le acciughe….urla lo chef….dai….le acciughe….dai che è tardi…questi cazzo di apericena….ma che vadano a casa loro questi pezzenti….x 8 euro mangiano come maiali….e so pure sofisticati….questo si, questo no….”…..Apericena, 40 prenotati, domani un centinaio a pranzo…..la crisi….la crisi…..

 

Firenze

Mia mamma prima di salutarmi mi dice solo 3 parole…..”…..Non fare casino…..”…..Jessika invece…..”….Non perdere anche questo lavoro….”…..Non sembrano del tutto ottimiste, comunque dallo scorso mercoledì sono di nuovo a Firenze come aiuto cuoco, in un ristorante dove xlomeno cucinano in gran parte pesce e posso x ora reggere la pressione…..Il pranzo è abbastanza semplice e veloce, la cena meno caotica e più curata…..ma la cucina è veramente piccola….4 passi x 3 e mezzo con un banco centrale e a partire dalla finestra, il lavandino con una piccola lavastoviglie, un piccolo piano di appoggio e il secchio della spazzatura….a girare il micronde incastrato in un mobile di acciaio con sportelli in basso e in alto, un altro minuscolo lavandino, la friggitrice e 4 fuochi…..accanto il forno….qualche banco munito di frigo e x il resto altri 2 frigoriferi ed un congelatore sotto in magazzino, così durante il giorno è tutto uno scendere e salire….Dormo al piano superiore e da quando sono arrivato ho fatto solo lavoro e riposo, forse più lavoro che riposo…..

Elba

Ironia della sorte, con le schedine ha vinto Roberto, circa 1800 euro….chi al momento aveva meno bisogno ha fatto centro, io invece continuo a perdere, seppur x poco, un gol, una partita, un risultato che cambia a pochi minuti dalla fine….non c’è verso di imbroccarne una….Martin che gestiva un piccolo bar ristorante sulla Melbourne river side, dove andavo solo x qualche extra, incantevole la sera ed affollatissimo i week end, mi diceva sempre quando mi portava al casinò….”….Sei un buon giocatore, ma devi osare di più…non hai il giusto coraggio….”…..Io dopo una serata passata al tavolo del black jack ero già felice di uscire limitando le spese, se poi vincevo qualcosa tanto meglio…..lui no, gli ultimi colpi erano tutti da diverse centinaia di dollari….”……Come on my friend diceva, we are gonna be the same with or without 500 bucks….”…….Una bella minchia Martin, rispondevo…..io mi spacco il culo tutta la settimana x 500 dollari ed il sabato e la domenica lavoro doppio… a te basta aprire il cassetto…..get lost man….”……e lui mentre sorseggiava il solito whisky on the rocks, che a fine nottata erano quasi una diecina…..”….Ma le dosi Australiane sono quelle x i bambini, non come in Italia, diceva spesso quando era ubriaco fradicio….e continuando……”…..Uno degli aspetti paradossali del coraggio, e uno dei motivi per cui lo apprezziamo tanto, è che risulta più facile dimostrarlo agli altri che a se stessi……Come on man….you have to dare…..”…..e infatti, ogni volta che osavo, perdevo…..affanculo Martin….

Elba

Mia mamma è finalmente sdraiata sul suo divano….di casa….ha preso una bella legnata….non riconosco più la donna attiva che fino a qualche mese fa riusciva, nonostante i tanti acciacchi, ancora a giudare…quella donna che quando ero ragazzo non chiudeva occhio fino a quando non ero rientrato a casa….Ed era buffo che se tornavo fra la mezzanotte e le una, aprivo la porta di casa, quella del corridoio, quella di camera senza farmi nessun problema e senza creare nessun rumore e nessun fastidio….quando invece erano le cinque o addirittura le sei del mattino e magari ero anche bello carico, cercavo, inutilmente, di fare meno casino possibile e specialmente di non svegliare i miei genitori…..giravo la chiave nella toppa con la calma e precisione di un topo d’appartamento….richiudevo la porta pianissimo, quasi la alzavo x non farla strusciare sul pavimento, strizzando gli occhi quasi x attuirne il rumore…..che servirà mai questo inutile gesto…poi era il turno di quella del corridoio, ovviamente tutto al buo ed in punta di piedii x non dare nell’occhio, chiusa quella però, inciampavo regolarmente in qualche vaso od oggetti che forse mia mamma, spostava a sorpresa e che creavano in quel totale silenzio, quasi un eco che si ripercuoteva in tutte le stanze……Porca di quella vacca…neanche il tempo del moccolo che già la luce sul comodino di mia mamma era accesa….e poi la solita frase con la solita domanda…”….Sei tu?…”….”….Si mamma sono io….”…..”….E che ore sono?…”…come se non lo sapesse….”….Le sei mamma….”….”….Le sei….le sei…ma cosa hai fatto fino a quest’ora?….”…..”….Ho fatto…ho fatto…cosa vuoi che abbia fatto….”…..tutto questo ed altro finchè non riuscivo a lasciarmi la porta alle spalle e lasciarmi cadere, sfatto, sul letto…

Elba

Il Maestro sta’ suonando…Champagne…dall’office del bar mi trovo nel mezzo, fra musica e confusione…dalla sinistra le note della famosa canzone di Peppino di Capri, alle mie spalle le urla che provengono dalla cucina, sovrastate dal rumore dei piatti e della lavabicchieri…lo chef che riprende il capo partita, il quale a sua volta se la prende con il cameriere, il quale borbotta qualcosa sottovoce x poi mandare tutti affanculo…Si resipra un’aria molto tesa in hotel, la prima stanchezza si fà sentire e il caldo sembra aver dato la mazzata finale…Apollo compreso…Come numeri di personale siamo ridotti all’osso, meno di così non si puo’…non facciamo più riposi da oltre un mese…tutto grazie a questa cazzo di crisi…non si sente dire altro, sui giornali, alla tv…ma a pagare sono sempre e solo i dipendenti…se ti và è così…altrimenti a casa…e siamo appena ai primi giorni di luglio…Champagne x brindare a un incontro…champagne…”…Gcarlo dico…ci vorrebbe una bella coppa di bollicine…”….”…Zitto, zitto, sono nella merda…e quella signora?…tutte le sere continua a chiedermi la bottiglietta vuota del succo di frutta con 4 caffè dentro…solo xchè la mattina si alza prima delle 5…ma che vada a…”….”….Gcarlo, rispondo…cameriere…champagne…”….I tedeschi intanto, continuano a rispondere…crazie…dopo aver servito loro l’ennesima…crande birra…mentre stanno seguendo il mondiale di calcio…crazie…crazie….ma forza Argentina, rispondo…mi guardano un po’ storto…ma affanculo, meglio Maradona dei soliti crucchi…alla fine, sconsacrando la parola razzismo, l’unico che scherza sempre con me x il colore della pelle è il capo partita, un ragazzo del Camerun da molti anni in Italia…”…Come la fai te il riso nero, gli dico, non lo fà nessuno…”…”….E vedrai risponde…ci metto un pezzo del mio dito…e voilà…”…Bevo un sorso d’acqua gassata…in attesa di qualcosa di migliore…mi devo accontentare di queste di…bollicine…

Marzo 2009 – Elba

Il ristorante e’ pieno, le comande vengono prese velocemente e lasciate sul pass della cucina, un legno bianco usurato dal tempo e dai piatti….Non capisco come si possa lavorare al meglio, quando devi comunicare con una Marocchina e una Filippina, le quali stentano gia’ capirsi fra loro due…Quando devi chiamare un tavolo o farti liberare il pass velocemente e’ un casino, la Filippina poi non capisce un cazzo di Italiano, ti guarda con una faccia da rimbambita, sorridendo e non sapendo dove mettere le mani….Non parla, non mangia, non beve, non fuma…non si stacca mai dal lavandino…non va’ in bagno, non si muove da quel metro quadro di mattonelle….forse e’ x questo che l’hanno presa…non costa un cazzo…di assicurazione neanche a parlarne…se le va’ bene, le tocchera’ un part-time in stagione, lavorando almeno una diecina di ore al giorno….Alzo un piatto, la guardo…”…Questo piatto….questa forchetta…questo coltello….questo cucchiaio…fa’ sempre si’ con la testa…affanculo non capisci un cazzo….si…si…risponde…”….L’altra, una bella signora mora, che lavora come un mulo, capisce un po’ meglio la nostra lingua, ma comunque devi scrivere le comande perfettamente e dare sempre una spiegazione ragionevole, altrimenti….e quando poi c’e’ di mezzo il maiale….ciao….non lo mangia, ovviamente, non lo tocca, anzi sembra che ne debba anche stare alla larga….”…Te lo dico io come si fa’….vengo in Marocco ed apro una bella bottega…porchetta e vino rosso…se inziate a convertirvi…faccio i miliardi…”…”….No…no…risponde…maiale…maiale….no….no….”….E’ una fissa…a Londra ad un ragazzo Tunisino avevamo detto che il prosciutto cotto veniva dalla mucca…ne ha mangiato a quintali….e ci andava matto…