Elba

I gattini hanno preso a scalare il divano e sempre più rapidamente….te li ritrovi sopra, in mezzo, sotto le gambe, sulle spalle, sul petto, sulla tastiera del notebook, non si fermano mai, sono in continua esplorazione…..Così come continua la mia di esplorazione, nel campo del lavoro….ho giù raggiunto un accordo x i prossimi mesi, ma con questo cazzo di jobs act, meglio avere sempre più porte aperte….A parte i voucher, grande presa x il culo, i contratti a tempo determinato, oggi vengono rinnovati di mese in mese, così magari da un giorno all’altro, secondo come gira al datore di lavoro, ti ritrovi sulla strada….Così Renzi può vantarsi di abbassare il tasso di disoccupazione….ne assumono 1000 e ne licenziano 500, ne assumono 400 e ne licenziano 600……è un cane che si morde la coda…..tanto chi conta non si pone il problema….Giovedì, dovrebbe uscire mia mamma dall’ospedale e dopo questi 42 giorni, sempre meglio usare il condizionale, dovrebbe riuscire a poter camminare decentemente….incrociamo le dita….

Firenze

La sera cado nel letto come un sasso….lo chef invece si lascia cadere lungo sul divano davanti alla tv e guarda sempre, non l’ho mai visto sintonizzarla su un altro canale, Top crime….Talvolta mi chiama, ma già la televisione mi addormenta, i gialli poi….specialmente dopo una giornata di lavoro, non sono un richiamo irrinunciabile….In cucina fra di noi il feeling funziona abbastanza bene, ma c’è una signora, che altro non sarebbe la zia del proprietario, che lo chef farebbe fuori molto volentieri……Secondo me è là, giusto x spiare e riferire, anche xchè è sempre in mezzo ai coglioni, continuando a sostenere le sue idee di cucina, che non sarebbero del tutto sbagliate, ma che oggi sono state rivalutate e migliorate….è semplicemente out of time….Poi noi cuciniamo pesce, che x lei è un vero e proprio tabù e che le ha tolto x quel poco di padronanza che aveva precedentemente in cucina….Inoltre avendo già passato la settantina da qualche anno, la sera ad una certa ora ha lo sbadiglio facile e nel momento delle pulizie e del rassettamento ci lacia da soli…..”…..Ci vediamo domani mattina ragazzi….buonanotte….”…..e lo chef…..”….Buonanotte un cazzo….ma vattene affanculo e rimani a casa domani…..borbotta con la testa rivolta verso il bollitore….”…..e gli ultimi piatti, pentole e pulizie finali, toccano a me….

Elba

Tenere a bada Blue dopo la sterilizzazione sta diventando un’impresa….Da quando apre gli occhi a quando non si sdraia comodamente sul divano, in terra alla fine toccherà a me,  non cerca altro che da mangiare….da vita ad una irrefrenabile ricerca sia in casa che fuori….Jessika spesso mi chiede se tutto quanto è normale o se il cane è davvero malato….segue ogni tuo movimento, ogni tuo tocco, conosce alla perfezione il rumore prodotto dal sacchetto del pane o di altri prodotti che riguardano specificatamente il reparto alimentare, divora il suo pasto qualunque cosa si tratti, non sdegna più niente, mangia di tutto, perfino mandarini, pere, mele, noci e pomodori…..lecca la sua ciotola fino a farla brillare, non lascia una briciola, ma è soprattutto nelle nostre passeggiate quotidiane che talvolta mi lascia andare avanti da solo, magari mentre la sto chiamando o le sto dicendo qualcosa, facendo così anche la figura del cretino, mentre lei si è comodamente fermata qualche decina di metri prima, davanti ad un bar o un negozio dove in precedenza ha ricevuto del cibo…..Non ne perde uno, non si scorda di nessun posto dove potrebbe mettere qualcosa sotto i denti….e si pianta la davanti senza muoversi fino a quando i proprietari o gestori commossi da tanta attesa non le danno un biscottino o semplicemente un pezzo di pane……Tutto questo anche perchè mi segue senza nessun guinzaglio, non lo sopporta, se glielo metti su cambia completamente carattere….sembra si trasformi in un cane guida….non so se lo è nella indole da Golden Retriver o se le hanno insegnato qualcosa da giovane….Intanto ho rinunciato alle mie di analisi x fare quelle del cane che a due mesi e passa dall’operazione ancora non sono nella norma….”……Altre 75 euro che facevano molto comodo…..capito Blue….vigliacco di un quadrupede….le dico mentre mi guarda con la solita faccia da cane triste….quello sguardo che cerca solo di commuoverti x un solo ed unico fine….il cibo…..”…..

Londra

Ogni volta che uscivo dal Mc Donald’s, dopo 8 lunghissime ore di lavoro, mi portavo dietro l’odore del fritto che oltre negli indumenti, ti rimaneva impregnato fino a sotto le unghie, nelle narici, non te lo toglievi neanche quando entravi in uno dei numerosissimi pubs, dove invece spadroneggiava l’odore del tabacco, della birra e della moquette che invece emanava l’odore di entrambi…..Ma in uno in particolare, piccolo e poco affollato, trovavo sempre un anziano seduto da solo in un angolo di un divano color porpora, con la mezza pinta sul tavolo, che si esprimeva in un Inglese a me quasi sconosciuto….il mio era ancora di livello scolastico e dopo aver ordinato la mia di birra, mi sedevo accanto quasi x fargli compagnia e lui ogni tanto, forse x riconoscenza, dopo avermi sorriso, si avvicinava sussurrandomi velocemente qualcosa del quale non riuscivo a capire una singola parola….Mi esprimevo gestualmente, cosa poco British, mi aiutavo con gli occhi, non sapendo cosa fare x farmi capire, lui rideva e comprendeva il mio imbarazzo ma forse x la birra o forse x la solitudine, continuava a parlare, parlare….Furono le mie prime lezioni di Inglese, anche xchè preferivo il pub con il vecchietto alla noiosissima e lontana scuola….così iniziai a portare carta e penna e tra una birra e l’altra, lui scriveva e mi faceva fare dei semplici ma utilissimi compiti….Andammo avanti x settimane, mesi e ogni tanto mi portava qualcosa di scritto da tradurre a casa, finchè poi non lasciai definitivamente il Mc e dopo qualche saltuaria visita le nostre strade si divisero….Ricordo ancora però dopo oltre 24 anni alcuni dei suoi scritti….”….Le difficoltà diventano maggiori quando si cerca un modo x raggirarle….”….”….Se tutto fosse facile e nulla ci costasse un pò di sforzo, non apprezzeremmo il raggiungimento di un obbiettivo…”….”…Non otterrai mai nessun beneficio personale se prima non c’è stato un sacrificio….”….Ho sempre fatto tesoro di queste parole, ma pensavo che dopo tanto tempo, di dover fare qualche sforzo minore o forse, ho cambiato trroppo spesso i miei obbiettivi…

Elba

Mia mamma è finalmente sdraiata sul suo divano….di casa….ha preso una bella legnata….non riconosco più la donna attiva che fino a qualche mese fa riusciva, nonostante i tanti acciacchi, ancora a giudare…quella donna che quando ero ragazzo non chiudeva occhio fino a quando non ero rientrato a casa….Ed era buffo che se tornavo fra la mezzanotte e le una, aprivo la porta di casa, quella del corridoio, quella di camera senza farmi nessun problema e senza creare nessun rumore e nessun fastidio….quando invece erano le cinque o addirittura le sei del mattino e magari ero anche bello carico, cercavo, inutilmente, di fare meno casino possibile e specialmente di non svegliare i miei genitori…..giravo la chiave nella toppa con la calma e precisione di un topo d’appartamento….richiudevo la porta pianissimo, quasi la alzavo x non farla strusciare sul pavimento, strizzando gli occhi quasi x attuirne il rumore…..che servirà mai questo inutile gesto…poi era il turno di quella del corridoio, ovviamente tutto al buo ed in punta di piedii x non dare nell’occhio, chiusa quella però, inciampavo regolarmente in qualche vaso od oggetti che forse mia mamma, spostava a sorpresa e che creavano in quel totale silenzio, quasi un eco che si ripercuoteva in tutte le stanze……Porca di quella vacca…neanche il tempo del moccolo che già la luce sul comodino di mia mamma era accesa….e poi la solita frase con la solita domanda…”….Sei tu?…”….”….Si mamma sono io….”…..”….E che ore sono?…”…come se non lo sapesse….”….Le sei mamma….”….”….Le sei….le sei…ma cosa hai fatto fino a quest’ora?….”…..”….Ho fatto…ho fatto…cosa vuoi che abbia fatto….”…..tutto questo ed altro finchè non riuscivo a lasciarmi la porta alle spalle e lasciarmi cadere, sfatto, sul letto…

Gennaio 2010 – Elba

Nonostante sia nato e cresciuto al mare, la piscina e’ stata fin da piccolo una forte attrazione…non so’ il xche’…forse xche’ al mare, prima di scendere in acqua c’è sempre da controllare il tempo… sei soggetto ai continui cambiamenti delle correnti, alle onde, al rischio recente delle troppe meduse…l’acqua della piscina invece, nella sua monotonia, noiosita’, come tanti dicono, e’ sempre lì, ferma immobile, pronta a riceverti, a farti nuotare in assoluta tranquillita’ ogni volta che vai…Da piccolino sognavo una casa con piscina come si vedeva nei film americani, dove i proprietari facevano il bagno ogni volta che volevano, la mattina, il pomeriggio, la sera, la notte…Quando facemmo il nostro primo trasloco, mi immaginavo di andare in una casa simile, gia’ mi vedevo correre ai bordi,  magari su di un pratino all’Inglese…invece ci spostammo di pochissimo, nel palazzo accanto, proprio adiacente al nostro…più bello, più nuovo, con l’ascensore, il riscaldamento centralizzato, ma l’unico spazio disponibile esterno, era solo un piccolo terrazzo…E se mia madre era gia’ una maniaca dell’ordine e della pulizia, nel nuovo appartamento finì x degenerare del tutto…Non si poteva entrare con le scarpe, le famose pattine, ad ognuno di noi era stato affidato il proprio colore, erano all’entrata ad aspettare di essere indossate dai nostri piedi…la sala con i mobili nuovi era quasi off limit…non ricordo tranne la comunione e la cresima, di averci mangiato altre volte…il divano poi…un cimelio…guai a saltarci o giocarci…si poteva stare solo seduti e composti…non si poteva muovere o strusciare le sedie in casa, x non correre il rischio di fare rumore e di disturbare i nuovi vicini di casa…e poi le camere…avevano il parquet…che meraviglia…abituato al precedente, sempre freddo, xche’ la stufa non arrivava a scaldare le camere e si andava a letto con la borsa dell’acqua calda…veniva voglia di sdraiarcisi sopra…a me piacevano tutte queste nuove cose, correvo su e giù x la casa con mia madre che non faceva altro che riprendermi…e talvolta, ma raramente xche’ le sfuggivo sempre, costretta ad alzare le mani…”…Attento quì, non toccare la’, Gluca fermati…togliti le scarpe, attento al muro, al mobile, a quel vaso, al divano…non correre in camera…non saltare che sotto abbiamo gente…”…erano le parole più ricorrenti ogni volta che ero in casa…Io sognavo di rientrare e sentire mia madre cantare o magari dipingere o vederla fare qualcosa di creativo…invece….