Firenze

Mia mamma prima di salutarmi mi dice solo 3 parole…..”…..Non fare casino…..”…..Jessika invece…..”….Non perdere anche questo lavoro….”…..Non sembrano del tutto ottimiste, comunque dallo scorso mercoledì sono di nuovo a Firenze come aiuto cuoco, in un ristorante dove xlomeno cucinano in gran parte pesce e posso x ora reggere la pressione…..Il pranzo è abbastanza semplice e veloce, la cena meno caotica e più curata…..ma la cucina è veramente piccola….4 passi x 3 e mezzo con un banco centrale e a partire dalla finestra, il lavandino con una piccola lavastoviglie, un piccolo piano di appoggio e il secchio della spazzatura….a girare il micronde incastrato in un mobile di acciaio con sportelli in basso e in alto, un altro minuscolo lavandino, la friggitrice e 4 fuochi…..accanto il forno….qualche banco munito di frigo e x il resto altri 2 frigoriferi ed un congelatore sotto in magazzino, così durante il giorno è tutto uno scendere e salire….Dormo al piano superiore e da quando sono arrivato ho fatto solo lavoro e riposo, forse più lavoro che riposo…..

Elba

E poi questi cazzoni di consulenti, non hanno ancora capito che i dipendenti, se presi x il culo, si vendicano….e di brutto….Specialmente quelli più giovani, i ragazzini che non hanno nulla da perdere….a fine serata, le bottiglie di acqua che tornano dai tavoli, sono quasi tutte da recuperare, non x rivenderle, ma una volta travasate, l’acqua può tranquillamente essere usata x il personale ed invece neanche a dirlo, finiscono tutte nel lavandino, così come quelle del vino, che siano mezze, poco di più o di meno, stessa sorte, non recuperano niente….”…..Che cazzo me ne frega, ti dicono, x quello che ci danno….”….x non parlare poi delle tovaglie, dei tovaglioli, che siano usate od intatte, poco importa, vanno tutte e tutti nel sacco della lavanderia sporca….e poi il pane, altre bevande come altro cibo che talvolta rimane intatto sui vassoi, finisce tutto nella monnezza, tutto senza una precisa logica, se non quella della vendetta….I dipendenti con più esperienza invece, riescono più facilmente ad arginare lo spreco, a recuperare il possibile, ma nonostante questo, alla proprietà, al consulente, poco importa, il loro unico scopo, è tagliare, tagliare il personale e soprattutto tagliare loro gli stipendi, costi quel che costi e soprattutto i più costosi e noi ce l’abbiamo sempre di più nel culo….

Gennaio 2010 – Elba

Mio nonno lasciava sempre un bicchiere accanto alla sua bottiglia di vino rosso che teneva sul lato destro dell’acquaio, cosi lo chiamava nonna…un lungo pezzo di marmo, punteggiato di nero, al termine del quale, quello che oggi noi chiamiamo comunemente lavandino ed un rubinetto che erogava solo acqua fredda…Il bicchiere sempre macchiato dal colore forte del vino, che mio nonno produceva personalmente e solo x lui, non ne ha mai venduto un solo litro ed ai figli ne arrivava poco e di rado…”…La vigna, diceva, ne fa’ abbastanza, ma non ne avanza mai…io bevo solo quello, non vorreste mica che lo vada a comprare da un altro?….”….”….Nello, diceva mia nonna…tu bevessi solo il tuo…e quello che bevi all’osterie che frequenti il pomeriggio?….quello non lo conti?….”….”…Qualche bicchiere…Angiola…che vuoi che sia…mentre facciamo una partita a carte…”….”…Qualche bicchiere….l’altra settimana sei cascato due volte con il motorino mentre tornavi a casa…”….”….Il breccino…Angiola…lo sai…quando tocco quello con la ruota davanti…il motorino se ne va’….ed io vado giù x terra…”…Ormai era una vera e propria leggenda quella del breccino…Mio nonno non ha mai avuto la patente, il motorino, un garelli rosso, e’ stato il suo unico mezzo a motore…e quando alzava un po’ troppo il gomito, le succedeva spesso di cadere…tornando a casa si scusava sempre, menzionando il famoso breccino, il ghiaino che lo faceva scivolare…Potevi andare a trovarli in qualsiasi giorno dell’anno ma il bicchiere ed il vino erano sempre la’…Quella bottiglia di vetro con il tappo che si chiudeva a scatto, la stessa bottiglia che usavamo a casa x farci l’acqua frizzante, con le mitiche bustine di Idrolitina…La sera era diventato un vero e’ prorprio appuntamento…si faceva a gara x farla…anche xche’ in fondo, l’acqua del rubinetto non era un granchè…ed una volta versata la bustina…tutti a guardare attraverso il vetro, le bollicine che salivano in alto…