Belgrado

Un fotografo tedesco ha avuto la mia stessa sensazione. ..ci siamo trovati fuori uno dei vecchi depositi e parlando del piu’ e del meno anche lui ha ammesso la stessa situazione di disagio dopo aver trascorso una giornata nel campo ….Stavo facendo la doccia,  mi dice e pensavo…..Ho dormito al caldo ed  ora posso fare una bella doccia calda….poi il pensiero era x questi poveri ragazzi che non hanno proprio niente..non è possibile che nel 2017 accadono cose del genere..ho parlato con alcuni di loro e mi hanno raccomando che qualcuno ha provato passare la frontiera con l’Ungheria ma sono stati fermati e picchiati, derubati dei loro soldi e portati indietro,  vergognoso. Lo so rispondo,  me lo hanno raccontato  due ragazzi Pakistani proprio ieri . Gli stessi che dopo aver regalato loro un maglione hanno fatto di tutto perché prendessi una tazza di tè in loro compagnia. Mi hanno fatto sedere dopo averli ripuliti dalla neve, su dei tronchi d albero, le nostre sedie, diceva uno di loro, e dopo aver scaldato una pentola di acqua per lavarsi, Ci hanno immerso abbondante zucchero e 4 bustine di The, una volta pronto hanno insistito che venissi servito per primo. Uno di loro ha preso dalla neve una lattina vuota di fagioli ci ha messo il liquido caldo e scuro, scusandosi per le mani che erano nere più dell’acqua, e via il tea time era pronto e servito. Abbiamo fumato una sigaretta e mi hanno parlato del lungo viaggio dal Pakistan fino a qui, oltre 6mila km in autobus e a piedi quando c’era da passare la frontiera, per poi diceva ritrovarsi a morire di fame e freddo. Il The aveva un vago aroma di legumi ma sì conciliava bene con la fredda giornata e ha fatto il suo dovere scaldando lo stomaco. Dopodiché ha iniziato a radersi, era la prima volta che vedevo qualcuno farsi la barba usando acqua del The, c’è sempre da imparare. Poco dopo mi ha chiesto se gradivo ancora del the, ma oltre alle mani, sembrava ci fosse finito pure il rasoio nella pentola, così con molta gentilezza ho ringraziato e rifiutato, non credo di avere la potenza dei loro anticorpi, se faccio io una cosa del genere mi caco addosso una settimana….torno in hotel, si chiama Rex come il cane del famoso telefilm, se lo dico a mia mamma sono sicuro che mi chiederebbe se è stato qui, non è niente di che, anzi è meno di che, ma era l’unico che aveva l’offerta migliore…ieri sera ho provato il ristorante e non conoscendo i loro piatti ne ho scelto uno a caso, mi è arrivato un enorme misto di diversi tipi di carne con patate fritte che quando ho finito mi è venuto caldo….la parte peggiore però è la loro connessione internet, viene e va e se ne va sempre sul più bello…..

Elba

La mensa del personale oggi non è un granchè…spesso succede, dipende anche dagli avanzi del buffet, dato che noi siamo sempre i primi poi, a ripulire i frigoriferi….è anche l’unico momento per far rifiatare le gambe e soprattutto i piedi…ti siedi x riposare ma non x fame, mangi x semplice inerzia, x fare incetta di energie che poi il servizio ti succhia, ti consuma….vicino al mio posto, sento parlare un Italiano con sfumature diverse….sono le donne dei piani, una cubana, una tunisina, un’altra mulatta dellla quale non conosco ne nome ne provenienza….più defilata un’ucraina….4 su 4….di Italiane sempre meno…le uniche che resistono, x ora, sono solo al ricevimento…anche in sala, tranne noi uomini, le presenze femminili sono spesso straniere…E’ stato un week/end massacrante, 3 servizi al giorno, colazione, pranzo e cena, neanche il tempo o forse solo il tempo di una doccia, molto veloce…gruppi, privati, cene di privati, direzione, comunioni, ricevimenti…non si capisce più un cazzo…due settimane di lavoro ma sembra passata un’eternità…Il Maitre, ancora dimissionario, ce le fa cacare tutte…tante piccole vendette che ci portano via tempo prezioso…ne trova sempre una nuova x farci allungare il turno di servizio….affanculo…

Firenze 2006

Dalla terrazza della cameretta del Bob, si gode un ottimo tramonto…”..Peccato…dico…che sotto di noi ci sia l’ingresso del Pronto soccorso, invece di una bella spiaggia di sabbia e qualche bel culo che si gode gli ultimi raggi del sole, magari sorseggiando un aperitivo….”….”…L’importante, risponde, è uscire da qua, poi sotto ci puoi mettere una spiaggia caraibica, Capocabana, Maldive, quello che preferisci…non fa nessuna differenza…”….Ha già perso più di 5 Kg. in questi ultimi giorni, fra Elba e Firenze, ha la faccia che è un misto fra sofferenza e preoccupazione, aspira un tiro di sigaretta, tossisce, si perde contro il sole che gli fa chiudere gli occhi ma che nello stesso tempo, gli dona un caldo colore, tipico del tramonto…”…Meno male mi fanno fumare..dice…ne acqua..ne cibo…da giorni…speriamo di finire presto questo digiuno….sogno da mangiare appena chiudo gli occhi…”…”..Ti hanno dato una bella ripulita…dico..prima è toccato a me…poi magari eri un pò geloso…”……”…Ma vaffanculo..ero che…bastavi te…malato…è 3 mesi che scassi le palle…alla fine…per par condicio…ti ho seguito…”…”..Se no…rispondo..che amico saresti…bisogna anche ammalarsi insieme…nel nome dell’amicizia…”…Ride…Vaffanculo…va…risponde..passa un’infermiera…lo guarda….e dice…”…Non si deve allontanare dal reparto…ok?…nessuno dei ricoverati puo’ uscire prima di essere dimesso…”…”..Ok..risponde…”….”…Ma che eri uscito?…domando…”…”…Stamani…ho preso l’ascensore sono andato al bar e mi sono sparato due schiacciatine col prosciutto e una fiesta…stavo morendo dalla fame…come dice anche la pubblicità…tanto se mi sento male…sono già qui….”…Lo saluto…”…Scusa ma devo andare, sono in ritardo…resisti ancora qualche giorno…vedrai andrà tutto bene…”…Sorride nascondendo un velo di tristezza, vedendomi correre via…dispiace anche me andare e lasciarlo solo…

Persio

La fame fa imparare in fretta tutti i mestieri.

Grande Orlando Zapata

Dissidente cubano morto in cella

L’AVANA – Il dissidente cubano Orlando Zapata Tamayo, 42 anni, è morto. Lo hanno reso noto fonti dell’opposizione cubana. Il decesso è avvenuto all’ospedale dell’Avana, dove si trovava ricoverato dopo 85 giorni di sciopero della fame. Zapata era stato arrestato nel 2003 e condannato a 36 anni per diversi reati, fra cui vilipendio di Fidel Castro. «La morte di mio figlio è stata un omicidio premeditato», ha detto la madre di Zapata, Reina Tamayo Dange. Le condizioni di Zapata si erano aggravate martedì mattina ed era stato trasferito in un ospedale tra i più attrezzati dell’Avana, dove si è spento alle 15,30 (le 21,30 in Italia) di martedì.

I DISSIDENTI – Il Direttorio democratico cubano di Miami ha affernato che Zapata «è stato assassinato dal regime castrista che gli ha negato i diritti più elementari». Ha aggiunto Oswaldo Paya, leader del Movimento cristiano di liberazione, che Zapata è morto per difendere «la libertà, i diritti e la dignità di tutti i cunani». Zapata aveva avuto il sostegno di Amnesty International in quanto detenuto solo per le sue idee e aveva avviato uno sciopero della fame per protestare contro le dure condizioni a cui era sottoposto in carcere. Zapata faceva parte del gruppo di 75 dissidenti detenuti dal 2003, di cui 53 rimangono in carcere. Secondo la Commissione cubana dei diritti umani e riconciliazione nazionale (illegale, ma tollerata), una ventina di oppositori sono stati «brutalmente colpiti e fermati» questo mese a Camaguey durante le proteste contro il «trattamento crudele e inumano» subito da Zapata.