Londra 1989 parte diciottesima

Esco prima e mi faccio un giro alla National Gallery, il museo nel cuore di Londra è un punto di riferimento irrinunciabile per chi vuole conoscere la storia dell’arte e godere di capolavori di prima grandezza. Si parte dai primitivi fiamminghi per poi incentrarsi nella pittura italiana del Quattro e Cinquecento, tra cui spiccano Botticelli, Leonardo e Raffaello. Per poi proseguire al seicento, settecento e all’ottocento, fino alla raffinata presenza di Impressionisti e Postimpressionisti del calibro di Renoir e Seurat. Oggi non arrivo neanche al nostro Rinascimento, ma il fatto che sia gratis, mi aiuta e mi spingerà a tornare più volte senza problemi. Rimango comunque basito da tanta bellezza, dai colori, dalle tele, dalle luci, quei personaggi di centinaia di anni fa riprodotti con una perfezione quasi maniacale, talvolta arrivi ad un palmo di naso dal quadro per capire se è tutto vero o è solo un fake…Poi ti siedi e continui ad ammirare, non verresti più via avvolto solo da arte e silenzio…Trovo Carlo abbastanza abbacchiato, la sbronza di ieri lo ha messo KO. Carlo mica ti sei fatto una della balene ieri sera e poi magari stamani non ti ha riconosciuto e ti ha preso pure a schiaffi. Toscano risponde, sei sempre il solito mai un giorno senza ironizzare, secondo te ti sembro pronto per una donna? Allora ti passo George a me non interessa, non ci trovo niente di interessante. Sorride, almeno in questo riesco quasi sempre…Domani dice, passo dal Cinese, prepara il deca e ti porto nuovi esercizi. Ma poi mi fa pure l’esame con tanto di attestato? Vattene affanculo Toscano. I nuggets stanno venendo a galla, il Cinese è pronto dietro di me, mi fa quasi pena la sua dedizione per qualsiasi persona quasi mi sconvolge. A giugno dice Carlo ci saranno i mondiali di calcio in Italia. Sai che feste che organizzeranno a Milano. Magari dico con qualcosa di più leggero. Ci puoi giurare risponde, Milano è piena di belle donne. George mi guarda gli ho già passato la carta, che  cazzo altro vuole. Mi fa l occhiolino, io rispondo con cenno positivo, non so più che fare, fra lui e a casa è una guerra continua. Persa. Devo resistere. Al lavoro per i soldi e forse soprattutto per  l’amicizia instaurata con Carlo. A casa perché rischierei di trovarmi per strada da un momento all’altro. Resistere però ha senso solo se ne esci con qualcosa in mano alla fine. Resistere tanto per resistere è l’infelice condizione di milioni di persone.

La favola mia Renato Zero

Ogni giorno racconto la favola mia
La racconto ogni giorno, chiunque tu sia
E mi vesto di sogno per darti se vuoi,
L’illusione di un bimbo che gioca agli eroi
Queste luci impazzite si accendono e tu
Cambi faccia ogni sera, ma sei sempre tu
Sei quell’uomo che viene a cercare l’oblio, la poesia
La poesia che ti vendo, di cui sono il Dio
Dietro questa maschera c’è un uomo e tu lo sai
L’uomo d’una strada che è la stessa che tu fai
E mi trucco perché la vita mia
Non mi riconosca e vada via
Batte il cuore ed ogni giorno è un’esperienza in più
La mia vita e nella stessa direzione, tu
E mi vesto da re perché tu sia
Tu sia il re di una notte di magia
Con un gesto trasformo la nuda realtà
Poche stelle di carta, il tuo cielo ecco qua
Ed inventa te stesso la musica mia
E dimentichi il mondo con la sua follia
Tutto quello che c’è fuori rimane dov’è
Tu sorridi, tu piangi, tu canti con me
Forse torni bambino e una lacrima va
Sopra a questo costume che a pelle mi sta
Dietro questa maschera c’è un uomo e tu lo sai
Con le gioie, le amarezze ed i problemi suoi
E mi trucco perché la vita mia
Non mi riconosca e vada via
Batte il cuore ed ogni giorno è un’esperienza in più
La mia vita e nella stessa direzione, tu
E mi vesto da re perché tu sia
Tu sia il re di una notte di magia
Dietro questa maschera, lo sai ci sono io
(Sono io soltanto, io)
Quel che cerco, quel che voglio, lo sa solo Dio
(E lo sa soltanto Dio)
Ed ogni volta nascerò
Ed ogni volta morirò
Per questa favola che è mia