Elba

Quando aiuto mia mamma ad alzarsi dal letto o dalla poltrona, è come tenere in piedi un bambino che ancora non riesce ancora a camminare…trema e si aggrappa alle mie braccia, facendo fatica a connettere il movimento dei piedi, delle gambe, che hanno perso la sicurezza che fino a poche settimane fa le permettevano di fare qualche piccolo passo, che la accompagnavano nel bagno, nel letto, in cucina, dove poi passava e passa tutt’ora le sue giornate. Un giorno qualsiasi che non sarebbe neanche stato ricordato, il solito giorno condito dalle solite cose, è caduta, procurandosi una frattura al polso destro. Alla sua età poteva andare peggio, poteva partire un’anca, un femore, battere la testa, alla sua età è come buttare in terra una tazza di porcellana, pertanto bisogna guardare anche il lato positivo della caduta, ma il gesso che le farà compagnia fino al prossimo Gennaio ha azzerato tutte le rimanenti energie, così la devo alzare dal letto, portare nel bagno, aiutarla a sedersi sul water, rialzarla, metterle un pannolino per la giornata e un pannolone per la notte, oltre ovviamente la spesa, il cucinare e tutto ciò di cui ha bisogno. Meno male mia sorella ha rifatto capolino e in tarda mattinata viene a dare una mano, anche perchè io nel pomeriggio torno al lavoro. Ovviamente appena finito devo fare percorso inverso, mia sorella ha un’autonomia di 3/4 ore, col cazzo che rimane fino a sera e così le mie giornate si sono scorciate notevolmente come le buie e uggiose giornate invernali. Al momento non posso fare altrimenti, il rialzo dei contagi non permette rosee previsioni, c’è il rischio di passare rinchiusi alcuni mesi e l’ipotesi badante è rimandata al prossimo solstizio.

Londra 1990 parte trentaduesima

Il prima e il dopo….Il prima con Carlo a Londra fu a dir poco fantastico…Entrambi lasciammo il Mac e lavoravamo a tempo pieno con le agenzie di catering. Si girava Londra da nord a sud e da est ad ovest…tutti i migliori hotel e tutti gli eventi più importanti. Concerti a Wembley, gli Mtv awards, le famose corse ippiche di Derby ed Ascot, dove le donne fanno a gara a sfoggiare il cappello più stravagante, tutti i meeting più strani che ci potevano essere nella City, la noia non ci faceva di certo compagnia, e stare tutto il giorno fuori casa mi aiutava perchè ancora non avevo trovato nessuna stanza. Con il francese dormivamo in un basement di Royal Oak, occupato da una coppia di Italiani che si erano presi la matrimoniale ed affittavano a disperati come noi e a modici prezzi, uno stanzone dove c’erano solo dei materassi e qualche cuscino. Dovevi obbligatoriamente lasciare le valigie intatte, lasciando in uno zaino l’occorrente per una doccia ed il cambio di vestiario. Per il lavoro non era un problema, perchè usavi sempre pantaloni neri, che duravano settimane, in molti hotels ti davano una giacca bianca coreana, in altri dovevi usare un gillet con cravatta e molto spesso con una diecina di sterline ed un paio di canne, l’addetto alla lavanderia ci passava le camicie dei dipendenti, perfettamente pulite e stirate che poi restuitivamo a fine servizio. Ho sempre amato il baratto dicevo al Milanese…Come cazzo fai a saperti intrufolare così nei posti di lavoro….rispondeva….Esperienza sul campo Milanese….Rideva….rideva sempre…Le settimane passate fra bus, tube, hotel ed altro lo avevano caricato, il Mac ci stava spegnendo….Se ti comporti bene gli dicevo una volta che viaggiavamo verso Heatrow, ti promuovo assistant manager….E di chi rispondeva….Io ovviamente, Milanese…Dovresti venire da noi a casa, non puoi continuare a stare in quel tugurio, se arrivi tardi ti tocca pure il pavimento…Lo so, grazie, ma non posso lasciare il Francese da solo. Era così contento della stanza trovata dal frocio, se non fosse stato per me sarebbe ancora là…Vedrai uscirà qualcosa, intanto fammi tirar sù dei soldi che fra anticipi e depositi ci vuole una bella cifra….L’unica cosa positiva del tugurio è che ha il telefono e la mattina con Giovanni non facciamo altro che chiamare. Sembra che ci sia una specie di garage vicino Islington, il propretario è un Indiano, almeno lui parla un Inglese comprensibile, se becchi lo slang puro meglio tirar giù la cornetta e passare avanti…Comunque lunedì prossimo lo richiamo ed incrociamo le dita, mi basta un letto tutto mio, una doccia, qualcosa per cucinare e che non sia troppo freddo. Stiamo arrivando ad Heatrow, sembra che stasera ci sia una festa di una famosa squadra di calcio della Premier League, ospite d’onore Phil Collins…si berranno l’impossibile…Domani mattina non abbiamo preso nessun impegno, ci uniremo dalle quinte…

Elba

Talvolta ricordare le persone a noi vicine che in modo o nell altro se ne sono andate per sempre, può far correre il rischio di essere ripetitivo, di volersi piangere addosso, di non essere capaci di dimenticare….ognuno di noi si porta dietro la sua di sofferenza, qualcuno non la vuol neanche condividere, altri ne parlano tranquillamente, altri invece si emozionano anche a distanza di anni. Io ne ho passate così tante e non saprei dove classificarmi, però ieri erano 26 anni che la mia sorellona non c’è più, inoltre essendo seppellita in Spagna, non ho niente vicino dove poterle portare anche un semplice fiore. Mi manchi, mi manca tutto ciò che sarebbe potuto essere con te e il vuoto invece lasciato senza di te.

Vola – Ivano Fossati

Neel’universo dela mia pazzia
Ho una nuova teoria
Per me la gente
Vola
So cos’è che non va
Disabitudine alla realtà
Come dire sono
Solo
Io dopo di te
Non sono morto né guarito
Ma ci ho provato, era un mio diritto
E non è servito
E mi sono vestito
Come un idiota vestito
Che avevo in testa
Nessuno m’ha invitato alla sua festa
La gente
Vola
Vola
Ed io
Sto troppo giù
L’amore
Vola
E vola
Ed io
Mi sento, mi sento giù
L’amore
Vola
E vola
E tu
Non c’eri già più
Nel rovescio della mia vita
Una prova innocente
Chiamare amore un amore qualunque
A cui di me non gliene frega niente
E ma non scoppia il cuore
Non mi sento affogare
Non ho voglia di bere, né di parlare
Perché non ho amore di cui parlare
E penso che forse davvero la gente
Vola
Vola
Ed io
Sto troppo giù
L’amore
Vola
E vola
Ed io
Mi sento, mi sento giù
L’amore
Vola
Vola
E tu
Non c’eri già più
Nel sottoscala della mia ragione
C’è la speranza che tu ritorni
E’ solo un tarlo, consuma i giorni
Ma chi può dirlo? Forse anche il mio amore
Vola
Ed io
Mi sento già più su
Vola
E vola
E tu non ci sei più
L’amore
Vola
E vola
Ed io
Mi sento già più su

Elba

Il prossimo gennnaio saranno 20 anni che Simona se ne è andata. Almeno se ne fosse andata via da casa….invece è stato solo un incidente del cazzo, che le ha spezzato una vita neanche prossima ai 30 anni….Ci eravamo lasciati da un anno e sicuramente aveva già qualcun altro al suo fianco, però quelle poche parole che mi ha detto prima che io partissi per il Sud America me le porto dietro e dentro da quel giorno, l’ultimo dove ho potuto vederla e parlarci. Era da poco morta sua mamma e venne all’Elba x qualche giorno. Io sarei partito poco dopo e prima della partenza ci trovammo sotto casa sua. Era come sempre è stata, sorridente e felice x quello che stava facendo…si girò guardando in alto e dopo un lungo sospiro mi disse….Comunque sia andata sei l’uomo più importante della mia vita, il nostro legame rimarrà sempre unico e profondo, una rara forma di amore vero, tu lo sai che io credo in te e che tu nonostante il tuo schivo carattere fai altrettanto…credo in te e voglio il meglio da te, come tu vuoi il mio…le tue foto e la mia pittura, un mix che ci darà tante soddisfazioni, sono contenta che tu venga a Milano, vedrai, ti piacerà, è una piccola Londra, ti troverai bene, dopo 4 anni a Brixton puoi andare ovunque e mi raccomando stai attento, devi viaggiare fra Brasile, Bolivia e Perù, ti conosco, non fare cazzate….Ok le risposi, mi hai lasciato senza parole, non mi sarei aspettato e forse non credevo di meritarmi tanto, ma mi hai reso l’uomo più felice del mondo e anche se la nostra storia è finita da un pezzo, saperti così vicina mi riempie di gioia…il fatto di non anteposto l’amore a tutto il resto non è comune in molte donne…e anche tu stai attenta. Sorrise, attenta a cosa, faccio casa, Accademia e lavoro, la sera, che vuoi che mi succeda, magari mi rapiscono….Che vuoi che ti succeda, che vuoi che succeda ad una ragazza che frequenta con successo il terzo anno dell’Accademia delle belle arti di Brera, che il pomeriggio studia e la sera lavora per mantenersi, che vuoi che le succeda…Il prima e il dopo…finisce uno e inizia l’altro, tante volte senza nessun programma preciso….cosa sarebbe stato se fosse durato il prima e cosa invece è stato, con il dopo, senza ovviamente togliere nessun merito a chi mi è sato vicino in questi ultimi 20 anni….

Elba

Dopo il lavoro passo da Patrizia, Bergamo per tutti. Nativa del capoluogo Lombardo, da quando si è trasferita qui in pianta stabile è stata ribattezzata così da me e ormai tutti la chiamano solo con il soprannome. Abbiamo fatto una canna di erba. Era una vita che non fumavo. Sono arrivato a casa completamente out. Ma come sempre succede quando fumi, dopo ti sta bene tutto, niente può irritarti. Sorrido mentre mia mamma si lamenta del gatto che è in casa da stamattina alle sette. Dodici ore  senza uscire, dice, ma che gatto è? Mi attacco alla bottiglia di acqua come fosse champagne, ho la bocca asciutta, il volume della tv sale di continuo, 28/35/42/46 Lo senti alto? Chiede lei. Alto? sembra di essere in disco, lo pensò ma non rispondo, sto da Dio può succedere di tutto, metto in forno una pizza, sicuramente si lamenterà della cottura, penso al passato. Trenta anni di cannoni, tutti i santi giorni, mattino, pomeriggio e sera come reciterebbe una ricetta del Dottore. Più della sconvoltura in se per se, mi è sempre piaciuto il gusto, infatti fumavo di rado le sigarette, se non sentivi bruciare la gola non era il vero gusto, come il Fonzie se non ti lecchi le dita. Ora sono più di dieci anni che se va bene mi concedo un paio di sigarette. Anzi attualmente sto fumando solo quella elettronica, quella da sfigati, fumi solo vapore, ti da l’illusione ma non la soddisfazione. Che soddisfazione ci sia poi nell’’invecchiare non l’ho ancora capito, la mente viaggia sempre a mille mentre il fisico arretra sensibilmente. La fame chimica intanto sii fa sentire, mi sono già mangiato tre barrette ai cereali, essendo a dieta anche qui ho l’illusione di non ingrassare pur mangiando qualcosa di dolce, poi chissà che cazzo vi mettono dentro. Fuori piove, devo pure togliere i panni, oggi era giorno di lavatrice, ma quando sei fuori fai tutto con calma e dedizione. La gente dovrebbe farsi qualche canna in più e rompere meno i coglioni diceva sempre il Bob. Invece li piace rompere proprio le palle, rispondo io e farsi pure i cazzi altrui. Per questo ho fumato tanto, con un cannone in tasca stai bene in fondo al mare o in cima ad una montagna, senza bisogno di nessuno.

Tiziano Terzani

Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non si fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c’è più.