Elba

E’ tutta una questione di linguette…Tiri più verso destra, pende sulla sinistra e viceversa…il pannolone va messo con precisione, quella che a me mancava, poi una volta tirate su le mutande credevo di aver risolto il problema…problema che poi si riversava su mia mamma che durante la notte perdeva la pipì da qualche lato rimasto scoperto…e mi incazzavo pure quando la sentivo lamentare…Lei poi cerca di tirarla per lunga e non c’è verso di andare a letto prima delle una della notte, io invece nel periodo invernale arrivavo a malapena alle 23, quando facevo tardi…meno male che il lavoro continua a regalarmi soddisfazioni, quelle che invece non mi riconosce mai il padrone del posto che pensa solo ai soldi. Mai un grazie, un discorso gentile, di riconoscenza per tutto quello che ho fatto e per aver rivaluatato un posto che 4 anni fà non valeva un cazzo. Che vita misera pensare solo al lavoro ed ai soldi. Ne avessi tanti li regalerei a chi ha bisogno, che minchia dovrei fare, accumolare in banca ed essere felice di un saldo sempre maggiore…?…In più non ha un vizio, ovviamente non spende, continuando a comprare ed investire, come se giocasse al Monopoly…Non avessi speso in passato, in biglietti aerei e ceduto in tentazioni, come diceva Oscar Wilde…si può resistere a tutto ma non alle tentazioni….avrei avuto di sicuro una pensione più cospicua, ma in fondo, nel bene e nel male ho cercato di fare quello che volevo, esaudire qualche piccolo sogno che si fa da bambini e qualche piccola soddisfazione me la sono tolta…L’aver creato qualcosa di nuovo e di successo, dopo che i primi due anni ho solo accumolato debiti, dove non ho avuto una parola di conforto, di apprezzamento, di stima, tutti contro, tutti a ribadirmi che avevo preso una inculata, che il posto non valeva un cazzo, pure Jessika, che nonostante tutto ha sempre creduto in me è sempre stata scettica….ed io imperterrito che tiravo avanti….anche quando la parentesi negativa del ristorante nel 2019 mi aveva tagliato le gambe e senza l’aiuto economico di Jessika sarei sprofondato…..Poi finalmente un lento ma costante miglioramento e soprattutto la possibilità di pagare i debiti….Oggi, tempo permettendo, quando apro lavoro, sempre…Ovviamente, qualcuno che voglia farmi le scarpe è sempre dietro l’angolo, ma la soddisfazione rimane, come quella di aver imparato a mettere un pannolone…

Elba

Il pannolone è diventato il momento clou della giornata…tira più a destra, più verso sinistra….tira in su, non lo lasciare andare e allaccia subito le linguette dalle parti…mia mamma ha preso le misure e i comandi in mano….io non posso che eseguire anche se talvolta mi fa incazzare come una bestia…non si può essere precisi quando metti su quel mega assorbente o almeno, ci sarà pure una maniera più semplice della mia che comunque posiziono con lei in piedi, soltanto che nel momento che allaccio da una parte mi cede dall’altra….miglioreremo…Il lavoro gli ultimi mesi è stato più uno svago, uno stacco che altro…qualche ora il pomeriggio a giorni alterni, essendo all’aperto, condizionato dal tempo…Ora le giornate cominciano pian piano ad allungare, la luce sta cambiando, le temperature non sono ancora gradevoli, ma Gennaio e Febbraio li sento come i mesi che ci conducano alla primavera e sembra di avere l’inverno ormai alle spalle, di aver scollato la cima ed iniziato la discesa….Ma con questo cazzo di Covid mi sembra un copia ed incolla dello scorso anno, è già iniziata la zona gialla, arriverà l’arancione e prima che inizino a rompermi il cazzo, chiuderò…a meno, ma non sembra, di un calo dei contagiati. Intanto mi alleno da badante, non si sa mai, potrebbe tornare utile.

Londra parte trentacinquesima

Giovanni mi guarda con aria minacciosa…Che hai dico, hai già cambiato idea?…cerca di non rompermi tanto i coglioni che non voglio cazzi, ora che abbiamo trovato casa…te l’ho detto, mangiare non sarà un problema, ma non venire a chiedere soldi perchè….No…no, risponde…sorride come un bambino, quando lo fa è perchè deve confessare qualcosa….unisce la mani davanti il viso e chiede…Tu hai mai fatto sadomaso?…Ma che cazzo dici, rispondo, ti sembro in una situazione da sadomaso, avremo altre dieci notti in quel porcile e quando va bene ci toccherà un materasso, figurati se penso al sadomaso…Ok, io intendevo…sai…magari prima di venire a Londra….Giovanni, avrò dato si e no qualche schiaffo, che ne so, usato qualche bottiglia, ma niente di più…Sai dice, là ogni tanto, si da lei, insomma, arrivano cantanti, attori, calciatori, gente che paga bene, i politici poi sono i peggiori e….E….e vogliono essere legati e picchiati….cazzo…lei si veste di pelle e….e che cazzo ne so….a questi piace il dolore…talvolta partecipo anche io quando le vogliono di santa ragione…sai cazzo che sfogo, li picchio a dovere, certe frustate che neanche un cavallo accetterebbe….Mi metto pure una maschera di pelle nera, si vedono solo le fessure degli occhi e della bocca, un paio di tiri di coca e via…Ovviamente anche io prendo la mia parte…questi cazzo spendono un botto…un botto di soldi per prenderle…capisci….capisci che cazzo di persone….Meno male che ti vuole sposare, rispondo…fatti assumere come capo schiavi…Dai vaffanculo, te lo dico perchè ho voglia di sfogarmi, per questo cerco casa, voglio venire via per sempre, mi dispiace ma non posso continuare a frequentarla…Con tutto il rispetto per lei, dico, non credo che tu perda granchè, male che vada frusteremo il Francese…Sorride..Una ragazza seduta di fronte a noi, inizia a truccarsi….sai dice, che il trucco non si usa tanto per mettere in risalto quanto per nascondere…Me lo dice sempre Lei…Chi si trucca vuole che il make-up indirizzi l’attenzione sugli occhi se non hai una bella bocca o viceversa…oppure per nascondere il naso se è troppo grande…non è magnifico…indirizzare l’attenzione altrui su una parte del viso invece che un’altra…In effetti non ci avevo mai pensato rispondo, ma non fa al caso nostro, almeno il mio, magari tu, ogni tanto ti travesti pure….Giovanni The Drag Queen….Se lo facessi incasserei il doppio, ho pure il culo vergine….Ride a crepapelle…A differenza di Carlo, lui mi mette sempre di buon umore, il Milanese invece sempre pacato e filosofico sminuisce la mia ansia…sembra avere una risposta a tutto…Domani dico, ho un servizio ad un’ora da Londra in un castello, con Carlo, mi affascinano queste cose…lavori, ma ogni volta cambi posto, situazione e Londra è piena di posti magici….e situazioni strane….ci troviamo domani sera a casa e mettiamo a fuoco la situazione con il Francese, gli chiediamo una settimana in più di deposito e una in più in advance, tanto lavora di brutto, non ha problemi. Poi la sera dopo ce la spassiamo al pub…Ok…Ok…grazie, risponde…Lo guardo…me lo immagino incappucciato che frusta a dovere…e ce lo vedo….fuori di testa come è….Ha iniziato a piovere, dalla fermata della metro a casa sono solo dieci minuti, ma visto dove siamo sarebbe opportuno arrivare asciutti…

Londra parte trentaquattresima

Non ho mai capito perchè tutti gli Indiani che ho conosciuto a Londra si chiamassero Patel…Il dentista di Kilburn si chiamava Mr. Patel…quello dove ho trovato casa con il Francese e Giovanni, pure….anni dopo anche il proprietario della casa di Brixton si chiamava Mr.Patel….coincidenza, non lo so, forse era solo un semplice modo per farsi riconoscere, visto che a Londra è facile avere diverse identità…Comunque un soleggiato pomeriggio di Aprile andai con Giovanni a vedere quello, che poi per qualche mese sarebbe stato il nostro futuro domicilio. Futuro perchè nonostante aver pagato deposito e una settimana in advance, si dovette aspettare una diecina di giorni prima di traslocare. Non era altro che un vecchio garage, dieci minuti dalla fermata di Islington, con un soppalco, due materassi, senza letto, senza armadi, che avrei diviso con Francois e una grossa stanza sotto con cucina, una vecchia tv che prendeva a malapena due canali della BBC ed Chanel four che però era solo il terzo, un divano da paura ed un letto dove avrebbe dormito Giovanni….Una doccia e il bagno, cioè il water, manco c’era il lavandino, avremmo usato quello di cucina, esterno…Eravamo già a metà Aprile, perciò andar fuori per pisciare e cacare non sarebbe stato un problema. Giovanni sembrava il più contento di tutti, il Francese lavorava sei su sette dalla mattina alla sera e non aveva grosse esigenze, un materasso tutto per lui lo soddisfava abbastanza….Giovanni dicevo, ti fai mantenere da una zoccola, sei da lei gran parte della giornata, tranne quando ” lavora ” che vieni a fare con noi, ti accolli spese inutili…Non lo so, risponde, però sai mica può andare avanti questa storia, lei è tranquilla, dice anche di amarmi, di volermi sposare, di volersi rifare una vita con me, ma io sono già sposato con i miei vizi ed ognuno di loro è un amante geloso….sorride…questa sorta di pseudo magnaccio non me la sento addosso…Ci divertiamo insieme, però cazzo quando vengo via da casa la sera, talvolta mi metto dietro una siepe a guardare chi va a trovarla…li ammazzerei tutti…bastardi….Osservo un auto che si allontana, il sole iniziava a calare, la luce del giorno cadeva sugli edifici alla nostra destra, sollevando veli d’ombra che lentamente si impossessavano della strada…Teniamo duro, dice Giovanni, abbiamo ancora dei giorni prima di trasferirci qui…passa l’autobus che ci porterà alla metro di Islington…il bello di quel periodo era che durante il giorno viaggiavano molti bus aperti sul posteriore ed anche se non eri alla fermata iniziavi a correre e salivi al volo…ridendo…

Londra parte trentatresima

Mi sveglio poco prima delle dieci nonostante abbiamo fatto tardissimo…accanto a me dorme il Francese avvolto nella sua giacca di pelle marrone, non la molla mai come Linus nel famoso fumetto…abbiamo rimediato un materasso tutto per noi, sulla destra una coppia di Polacchi, di fronte un Canadese ed un Olandese dormono quasi abbracciati….nell’aria si respira un forte odore di birra e wodka, non so cosa abbiano fatto ieri sera, ma erano tutti ubriachi…Ho bisogno di aria fresca, fra quello che ho bevuto con Carlo al lavoro e ciò che mi sono respirato mi sembra di tenere la testa dentro una camera a gas. Passeggio fra i corpi distesi nella stanza, sembra ci sia anche qualche faccia nuova, qui è via vai pazzesco, solo io e il Francese potevamo resistere più di due mesi. Mi infilo nel bagno e mi butto sotto la doccia, con maglietta, mutande e calze, così ho pure fatto la lavatrice di quel poco che abbiamo da lavare….Mi asciugo, metto la roba su un termosifone ed esco, chiamo il Francese che rinuncia alla doccia ed usciamo per Hyde Park…la vicino c’è un negozio che vende baguette calde, così lo accontento e non mi rompe più i cogloni per un paio di ore. Bevo un caffè e mi fumo un cannone, Il Francese rifiuta…Apres…apres….dice…Apres Francois se finit ti fumi le dit….Sorride, ormai capisce il mio Francese Italianizzato…Luca, chiede…La maison…la maison….Oui rispondo…demai…je appelle l’Indiano e petetre che nous avon la maison la prochaim semain…tu intende…?….Oui, risponde, se bon…toute le monde se bon, ma je voundrai un lire tout pour moi…Intende?….Oui, je compris….sono due mesi che si dorme in terra, come dargli torto?….Finisco la canna e tu Francois te funi le dit….Sorride, con la baguette sotto il braccio che stringe manco fosse una bella fica…Giornale piegato nella tasca posteriore dei jeans…ci infiliamo da un Indiano che vende di tutto e dove se vuoi, rubi di tutto….fanno quasi pena, ma la fame è fame e qualcosa in più senza spendere non si butta mai….