Rino Gaetano

A mano a mano ti accorgi che il vento
Ti soffia sul viso e ti ruba un sorriso
La bella stagione che sta per finire
Ti soffia sul cuore e ti ruba l’amore

A mano a mano si scioglie nel pianto
Quel dolce ricordo sbiadito dal tempo
Di quando vivevi con me in una stanza
Non c’erano soldi ma tanta speranza

E a mano a mano mi perdi e ti perdo
E quello che è stato mi sembra più assurdo
Di quando la notte eri sempre più vera
E non come adesso nei sabato sera….
Ma…dammi la mano e torna vicino
Può nascere un fiore nel nostro giardino
Che neanche l’inverno potrà mai gelare
Può crescere un fiore da questo mio amore per te

E a mano a mano vedrai che nel tempo
Lì sopra il suo viso lo stesso sorriso
Che il vento crudele ti aveva rubato
Che torna fedele
L’amore è tornato ….

Ma…dammi la mano e torna vicino
Può nascere un fiore nel nostro giardino
Che neanche l’inverno potrà mai gelare
Può crescere un fiore da questo mio amore per te

Elba

Mia mamma ricorda di una grande stanza e di un’accesa discussione….ma non ricorda di firme….Eppure ci sono….Linda ha tutta la documentazione e le rinuncie di adozione firmate da entrambi i miei gentori…..Continuo a farle domande e mia mammma su certe situazioni rimane ferma e convinta….mentre le carte dicono altro….Certamente non è il momento x tirar fuori tutta la verità, ma a forza di parlarne, se la nascondi prima o poi ti contraddici….invece niente….ci sono delle cose che continua a ripetere con fermezza ed altre che sembra non esserne a conoscenza….altre invece che non ricorda….Parla di vestitini, di asilo, della bambina a casa con lei e mio nonno…..Di Giuliana, degli schezi con mio padre nel momento della disintossicazione, di avvocati e tante altre cose che non sono riusciti a gestire…..tanto dolore, ripete sempre….tanto….e quella lettera scritta da Giuliana, ritrovata nell’ufficio di mio padre solo dopo la sua morte…..Piano piano cercherò di ricosrtruire, con quello che dice e quello che verrò a sapere…..Anche se colpevole al 100% non è neanche il caso di infierire su una donna quasi allo stremo, piena di acciacchi, che si muove a malapena e alla soglia degli 82…..intanto e non smetterò di dirlo, due sorelle si sono ritrovate dopo 31 anni….questa è stata la cosa più bella e importante…..

Elba 2006

Le giornate sono scandite dai soliti ritmi…preparare la colazione a mia mamma, portare fuori il cane, fare la spesa, cucinare, lavare, riportare fuori il cane, una birra veloce al bar, preparare x la sera, mettere mia madre a letto…e finalmente lasciarsi andare sul divano…a pezzi…Da qualche giorno mia mamma, ha iniziato con molta attenzione, a passeggiare in casa, con le stampelle. Non ha molto spazio a disposizione e ogni volta che mi passa davanti, le dico…”….Uno, due, tre, passi avanti, forza, quaittro, cinque, sei, siette, oitto, noove, forza signora, io essere Sergei, suo badante da Russia…”….”…Tu essere sempre più stupido, risponde, ma quando metterai un pò di cervello..?….”…..”….Essere grande artista dell’Est, signora, fare footo belle, ma vendere pooco….vedrai…un giorno io diventare molto famoso…”…..”….Ancora con stò…vedrai….eri a scuola che mi dicevi…vedrai…vedrai…c’hai più di 40 anni e continui a fare lo stupido e dire…vedrai…Cercati un lavoro….fi-s-sooo…e vedrai che non scherzi più….”…”….Io non volere lavooro fissoo, essere artista…”…Non mi crede, lo sò, nessuno ci crede, solo io….a malapena…e tu Apollo ci crediii?….Mi guarda, alza le orecchie, si butta giù, stira le zampe e lascia cadere la testa sul pavimento sospirando…neanche lui mi crede….

Elba

Alla stanza mortuaria ci siamo tutti…Andrea, Paolo, Beppe, Sabrina, Carlo, Elena, Riccardo, Barbara, Dona, Simo, Bob, Mauro, Marco, Michele, Davide, Sergio, Claudio, Teresa, Lara, Massimo, Libertario, il fido Apollo, i fratelli, la mamma, la sorella e tanti altri che non sto’ a scrivere, solo x paura di dimenticarne il nome…Paolo crolla un bambino, non riesce a trattenere le lacrime che asciuga con una vecchia t-shirt del lavoro…gli passa la mano sulla fronte, lo accarezza, continuando a piangere…”…Al bar, dice, abbiamo leticato Martedì…il Giovedì eravamo a bere insieme un’altra volta…abbiamo perso un grande amico…”…Eppure eravamo quasi rivali quando frequentavamo gruppi diversi…noi, quelli della spiaggia delle ghiaie e loro che invece si ritrovavano in una sala giochi del porto…i funky one…”…Quanto fumo vi abbiamo venduto…”…aveva ragione, anche xchè del nostro di gruppo, eravamo in pochi a farsi le canne, tant’è che quasi quasi ci guardavamo male…era come aver formato un piccolo gruppo dentro quello più grande….Poi quando l’età, le donne, gli amori, i lavori, i soldi, il potere, sciolgono queste meravigliose unioni giovanili, piene di sogni e di speranze, allora non rimane che qualche bar a far di ritrovo x tirara giù una birra con un vecchio amico, anche se tanti finiscono poi x frequentare il bar dove bisogna mettersi in vista, dove ci sono un certo tipo di persone…che contano…che contino sto’ cazzo…affanculo…Metto un cd di vasco accanto al braccio destro di Dimitri, Beppe lascia una foto di loro appena vent’enni, qualcun’altro una lettera, un rosario, una rosa rossa…anche Teresa crolla, piange, gli passa la mano sul viso…”…Non è possibile dice…sabato sera abbiamo cenato insieme…e domenica…”…eppure anche l’impossibile diventa inevitabilmente possibile, la morte non fà sconti a nessuno…siamo solo noi che si continua a vivere da immortali…solo lo spirito è eterno, la vita è un semplice soffio…La mattina successiva, Dimitri parte x l’ultimo viaggio e prima di mezzogiorno viene cremato…good by….dimi…