Elba

Lo chef è Pugliese….anche lo scorso anno in Hotel era Pugliese e pure nel Chianti….era Pugliese….Dopo aver pranzato e discusso del più e del meno, dico….”…..Chef, ne ho già mandati affanculo due, negli ultimi anni, di chef della vostra stupenda regione….a me basta che ognuno si prenda le proprie colpe e non ci saranno problemi….”….Mi fissa negli occhi e subito non risponde….accende una sigaretta e dice….”…..Non ti preoccupare….non ci saranno problemi con me in cucina…”….Non è una persona che si scompone molto, se non fosse x i capelli lunghi, raccolti in una coda, ha la faccia del Maresciallo quando ti ferma e ti chiede la patente…..”….Ok….rispondo….scusate se sono andato subito dritto alla questione, ma ho sempre leticato con una buona percentuale di chef che ho conosciuto….e sempre xchè non si sono mai presi le loro responsabilità….troppo spesso e troppo facilmente le colpe vengono scaricate sulla sala….basta dire…si ho sbagliato io e la faccenda si chiude da sola….”…..Massimo, fisico asciutto e carattere fumino, creperista full time, inizia a tirar fuori aneddoti di anni passati…..così come il boss….e pure chi, al momento non fa altro che manutenzione….Qualche risata e poi finisce tutto con una tazzina da caffè…..In sala al momento siamo io e Jessika, della quale mi fido ciecamente, il resto del personale deve ancora arrivare, così come i turisti, che della zona conosco molto bene….sarà la mia 4 stagione in questa spiaggia dove negli anni ho lavorato sulla sponda sinistra, ’92 e ’93 al centro, 2003, ed ora verso destra….conosco le loro abitudini, richieste e pure misteri….non mi scappa nessuno….

Elba

Alla stanza mortuaria ci siamo tutti…Andrea, Paolo, Beppe, Sabrina, Carlo, Elena, Riccardo, Barbara, Dona, Simo, Bob, Mauro, Marco, Michele, Davide, Sergio, Claudio, Teresa, Lara, Massimo, Libertario, il fido Apollo, i fratelli, la mamma, la sorella e tanti altri che non sto’ a scrivere, solo x paura di dimenticarne il nome…Paolo crolla un bambino, non riesce a trattenere le lacrime che asciuga con una vecchia t-shirt del lavoro…gli passa la mano sulla fronte, lo accarezza, continuando a piangere…”…Al bar, dice, abbiamo leticato Martedì…il Giovedì eravamo a bere insieme un’altra volta…abbiamo perso un grande amico…”…Eppure eravamo quasi rivali quando frequentavamo gruppi diversi…noi, quelli della spiaggia delle ghiaie e loro che invece si ritrovavano in una sala giochi del porto…i funky one…”…Quanto fumo vi abbiamo venduto…”…aveva ragione, anche xchè del nostro di gruppo, eravamo in pochi a farsi le canne, tant’è che quasi quasi ci guardavamo male…era come aver formato un piccolo gruppo dentro quello più grande….Poi quando l’età, le donne, gli amori, i lavori, i soldi, il potere, sciolgono queste meravigliose unioni giovanili, piene di sogni e di speranze, allora non rimane che qualche bar a far di ritrovo x tirara giù una birra con un vecchio amico, anche se tanti finiscono poi x frequentare il bar dove bisogna mettersi in vista, dove ci sono un certo tipo di persone…che contano…che contino sto’ cazzo…affanculo…Metto un cd di vasco accanto al braccio destro di Dimitri, Beppe lascia una foto di loro appena vent’enni, qualcun’altro una lettera, un rosario, una rosa rossa…anche Teresa crolla, piange, gli passa la mano sul viso…”…Non è possibile dice…sabato sera abbiamo cenato insieme…e domenica…”…eppure anche l’impossibile diventa inevitabilmente possibile, la morte non fà sconti a nessuno…siamo solo noi che si continua a vivere da immortali…solo lo spirito è eterno, la vita è un semplice soffio…La mattina successiva, Dimitri parte x l’ultimo viaggio e prima di mezzogiorno viene cremato…good by….dimi…