Elba

….Ma tu…ce l’hai Sky….?…….è diventata la battuta giornaliera…dal lavapiatti Senegalese, all’altro del Marocco, Mohamed…da Pasquale a Paolo e poi Vincenzo, Francesco…tutti quanti mi stanno seguendo in questa enorme cazzata…fuori intanto la solita bolgia mattutina…Tutti vogliono essere serviti x primi, tutti reclamano la loro parte di breakfast da deglutire….caffè, cappuccino, the…fra un danke, thank you, merci, pour favor, good morning, konniciwa, cafe au lait…li mortacci vostri…non ci capisco più un cazzo…non puoi fermarti un attimo che sei sistematicamente assaltato…nel giro di poco più di mezz’ora, abbiamo servito oltre cento colazioni….appena tre giorni di lavoro e ho già le gambe a pezzi…ma tu ce l’hai…sky………?……….

Chianti

L’Indiano non capisce un cazzo di Italiano…nonostante sia quì già da diversi mesi, la lingua non è migliorata di molto…il tutto è dovuto al fatto che continua a vivere e condividere le sue giornate con altri ragazzi del suo stesso Paese…mangiano insieme, escono insieme, dormono insieme e nessuno di loro studia, pensano solo a lavorare, anche xchè hanno un debito di circa 10000 euro e talvolta anche di più, da restituire a chi li ha fatti entrare in Italia…cosicchè la mattina di buon ora sono già tutti nei campi, a potare viti o fare altri lavori nelle vigne, prossime oramai alle vendemmie…La sera arriva già distrutto e quelle poche chances che aveva di capire qualcosa, le ha già bruciate in partenza…Provo anche a mischiare l’Italiano con l’Inglese, del quale conosce qualche parola in più, ma si rimane sempre nell’ordine della Preistoria…Vai a prendere il dolce alle mele, l’apple cake, al bar…gli dico…lo vedi partire e girare intorno agli scaffali, rovistare fra piatti e bicchieri, guardarsi intorno e cercare qualcosa che possa andare bene, che assomigli a ciò che deve prendere ma che sa di non aver capito e non vuole, ovviamente farselo ripetere più volte…Sorrido, solo xchè mi ricorda i miei primi mesi a Londra, quando mandavano anche me a prendere qualcosa in magazzino e talvolta facevi finta di aver capito e poi provavi, una volta dentro quelle enormi stanze, a ricollegare ciò che ti avevano chiesto con ciò che ti trovavi attorno…ripetevi e ripetevi quella maledetta parola che non aveva nessun significato x te…che cazzo mi ha chiesto quel fottuto di manager…magari ti aveva chiesto dei sacchi neri e tu invece gli portavi…sacchi di black coffee…Si incazzava come una bestia, già era nero di suo, ma la cosa che ripeteva sempre era…”…Just tell me…when you don’t fucking understand….italian bastard…”…affanculo inglese di merda…