Elba

Quando ci troviamo davanti a quei signori in camice bianco, rimaniamo impalati, parliamo sottovoce, chiediamo solo…con un filo di voce…crediamo a tutto ciò che ci raccontano e diciamo sempre…grazie dottore….si dottore…come vuole lei dottore…anche se dice…”….Da domani deve mangiare con un dito nel culo xchè così guarisce meglio o da domani dopo mangiato dovete fischiare x digerire meglio…”…..tanto ogni malato sogna solo di uscire da quelle corsie, di non sentire più quell’odore acre che si respira in camera, forte, talvolta di pura merda x i troppi cristeri fatti a quei poveri cristi, mischiato poi con disinfettanti o deodoranti di ogni genere o altrimenti che proviene da chi invece, si porta dietro giornalmente il sacchetto dell’urina con il catetere, xchè oltre la malattia, devi dividere anche la sofferenza con il disgusto….quell’odore che ti rimane imprigionato nelle narici, nei vestiti, sotto le unghie….quell’odore di chiuso, di malato che in finale sogna solo di uscire al più presto da là…di non mangiare più per giorni minestrina in brodo e puree, pollo in bianco e frutta cotta…sogna solo che dietro quel camice bianco escano le giuste parole, non quelle di conforto o speranza, ma solo quelle che significano che sei guarito o in via di guarigione, non importa in quanto o quando…e che in fondo, sei riuscito finalmente a metterti la malattia alle spalle…

Firenze 2006

…”.. E’ ancora troppo presto, dice il dottore, per avere un quadro completo della situazione, ma fra oggi e domani, cercheremo di essere piu’ precisi…”…Il Bob alternava momenti nei quali riuscivamo anche a scherzare, ad altri dove il dolore si faceva piu’ acuto, si faceva sentire…avendo anche un leggero rialzo della temperatura, ma come dicono loro con il camice bianco, fa parte del decorso postoperatorio..Sembra, comunque che stia andando molto meglio del previsto e a noi non resta che incrociare le dita…Lo guardo sdraiato sul lettino, vecchio compagno di tante battaglie, di viaggi e speranze, di emozioni e delusioni, di gioie e dolori…le rughe sul viso cominciano a farsi spazio, a delinearsi…il tempo passa caro Bob, anche x noi, rimangono solo i segni…in tanti ce l’hanno tirato nel culo e ci hanno voltato le spalle, ma ci abbiamo sempre messo la faccia, nel bene e nel male….anzi…quasi quasi abbiamo porto anche l’altra guancia, senza troppi rancori, sempre disponibili, con tutti…cerca di muoversi, ma le ferite sull’addome bloccano subito ogni sua iniziativa…”…Non ne posso piu’…dice…di tagli sulla pancia…”….”…Ci faremo un percorso turistico, dico…..”…Sorride…ma si blocca ancora…”…Sento dolore anche a respirare…dice…vattene affanculo..”….Fuori piove, sembra che l’autunno stia arrivando davvero…dopo un’estate passata in diversi reparti d’ospedale, fra caldo ed aria condizionata…lo lascio riposare e a smaltire il dolore che durerà ancora x qualche giorno….dal terrazzo vedo Apollo con il muso incollato al finestrino, seguendo i movimenti di ogni persona che passa…lo farà, fino al mio ritorno…

Febbraio 2010 – Elba

All’ospedale, mia mamma, oltre alle sue vecchie conoscenze, che continua ad incontrare in quantita’ industriale, ha stretto nuove amicizie, con i pazienti che come noi sono in attesa della medicazione…Ed il bello è…che mi presenta tutte e tutti…due coglioni…Se poi si mette pure a discutere con il dottore…è finita…Ai signori con il camice bianco, invidio il fatto che hanno sempre la battuta pronta…sanno sempre rispondere, con la giusta calma, a qualsiasi domanda ed in qualunque situazione….io invece sono sempre in ritardo di almeno 5 minuti….non riesco mai a rispondere come vorrei…poi, dopo, pensandoci, trovo quella, che sarebbe dovuta essere la giusta risposta…ma oramai e’ tardi…Se poi voglio finire la mattinata in bellezza, la porto al supermecato a fare la spesa…ci vorra’ almeno un’ora buona x uscirne…Mia mamma è felice dell’arrivo della nuova macchina…io un po’ meno…se la vecchia fosse stata ancora in condizioni accettabili di motore… si è fermata definitivamente la scorsa settimana, giusto un paio di giorni prima della consegna di quella nuova…l’avrei tenuta e speso i soldi in un bel viaggio…continuo a preferire i biglietti aerei ai vari modelli di case automobilistiche…Giovedì scorso pero’, durante il ritorno dall’ospedale, abbiamo fatto un mezzo km di salita, con il motore che balbettava ed emetteva un denso fumo nero…mia mamma tremava…”…Se si ferma qui…diceva…è finita…io non posso camminare, la strada è stretta e non c’e’ possibilita’ di parcheggio…finiremo x bloccare il traffico…che figure di merda mi fai fare…”…miracolosamente abbiamo scollato ed ho spento subito il motore…siamo arrivati sotto casa in folle…ci ho messo 3 giorni x portarla dal concessionario, meno di un km di strada…circa 300 metri al giorno…aspettare che il motore si raffreddasse del tutto, partire ed appena la temperatura sfiorava i 130 gradi, spengere ed rimandare al giorno successivo…