Fernando Pessoa

C’è un tempo in cui devi lasciare i vestiti, quelli che hanno già la forma abituale del tuo corpo, e dimenticare il solito cammino, che sempre ci porta negli stessi luoghi. È l’ora del passaggio: e se noi non osiamo farlo, resteremo sempre lontani da noi stessi.

Elba

….”…..Ma sei sicuro che questo pane è quello integrale?…..xchè mi sembra diverso…la prossima volta prova a prendere….”….”…..Mamma….è la forma diversa…ma la farina è sempre quella…ho fatto una fucking ora di fila x questo pane….”….E’ un martello….passami un pò di vino….il coltello…il telecomando…sai che mi piacerebbe….delle patatine fritte….ma quando le friggi, non lasciare la copercella sulla padella, meglio un foglio di giornale, così l’olio non riscalda troppo e non schizza via…la persiana…chiudi la persiana che si è alzato vento….ma l’hai preso il caffè….ne è rimasto poco…(….c’è più di mezzo barattolo….)….ahhh….le gambe…mi fanno sempre male….stasera però non cucinare ancora verdura…voglio….un pò di carpaccio…però che schifo la carne cruda….e magari se Jessika, che mi sta dando una grossa mano a fare e sopportare, magari, dille se passa lo straccio in terra, stamani mi trascinavo lo sporco dietro….”….Mamma…porca di quella cagna ladra….l’ha passato meno di due giorni fa….ti ha pulito tutto il bagno…fatto la lavatrice, steso la roba, pulita la cucina meglio di uno chef di hotel…stai tranquilla….”….”….Ah…se solo le mie gambe potessero essere quelle di prima….”….Blue russa sul tappeto….ha camminato nel bosco stamani, mangiato, bevuto….se solo potessi essere io…un cane….