Corrono come se avessero il fuoco sotto il sedere in cerca di qualcosa che non si trova.Si tratta fondamentalmente della paura di affrontare se stessi,si tratta fondamentalmente della paura di essere soli.
Invece a me fa paura la folla
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Peru’- Dicembre 2001
L’autista mise in moto il vecchio autobus…il motore borbotto’ rumorosamente e sputo’ fuori una grossa nuovola di fumo nero che si riverso’ verso la folla che sciamava dietro…sembrava il classico tentennio di una locomotiva, invece eravamo a bordo di un mezzo gommato stivato fino all’inverosimile. Sopra valigie, zaini, scatoloni, nei quali era facile trovare qualche gallina. Qualcuno era riuscito anche a farle salire a bordo insieme, mescolati ad altri piccoli animali, maialini, agnellini, volatili…L’aria era un misto di tanti odori che si sovrapponevano… di sudore, di bestiame, di sudicio, di polvere, di mangiare, di fritto…Via via che lasciavamo la citta’, il traffico andava diradandosi dal caos delle vecchie macchine e dei clacson rumorosi ed insistenti…Non si capiva bene qual’era il senso giusto di marcia e quale rispettare…Max era incazzatissimo…”….Ci hanno fatto aspettare 2 ore x questo autobus di merda, senza aria condizionata, appiccicati uno all’altro…in mezzo ai maiali…non si respira neanche…”….Ad ogni fermata, seguita da un grugnito e sibilo del motore, era un andirivieni di gente, ragazzi, ragazze con sulle spalle legata la loro sacca dai mille colori…scendevano, salivano, si salutavano, si scambiavano la merce…ragazzini, uomini, ci seguivano passo passo, a piedi, con il motorino, in bicicletta, offrendoci di tutto, x sparire nel fumo lasciato dietro dal’autobus, appena riusciva a prendere velocita’…dalla Bolivia, ci stavamo muovendo verso il lago Titicaca e da li x la costa Peruviana, passando x Puno, su’ x Cuzco e Macchu pichu, la montagna sacra, sognata fin da bambino, proseguire x Abancay, giu’ a Nazca, famosa x le linee, i disegni, che dice la leggenda disegnate dagli Dei, che si trovano sui monti che la circondano e Pisco, sulla costa dove si potevano ammirare da vicino le grosse foche o meglio i los lobos…Ogni spostamento pero’ durava ore e queste vecchie corriere, si arrampicavano fino a 2000 metri e piu’ x scendere a tutto fuoco in strade piccole e tortuose senza un minimo di guard-rail…Mi godevo lo spettacolo appiccicato al finestrino, ogni spostamento era una nuova avventura…La prima notte sostammo a Puno, piccolo villaggio sulla parte Peruviana del grosso lago Titicaca…Non c’era molta scelta, qualche piccolo hotel, qualche piccolo ristorante situato fra le due strade che attraversano il paese e vicino alla maltrattata e polverosa stazione degli autobus…