Elba

Abbiamo vissuto insieme….lavorato insieme….viaggiato insieme….abbiamo dormito a Londra in tre in una stanza, Io, te e Simona, x oltre un anno….Abbiamo girato con un’agenzia di catering tutti gli Hotels più grandi, i ristoranti e le sale meeting della Capitale Inglese…..mi hai insegnato ad amare la musica Brasiliana, a correre, a come muoversi in palestra, io che non sapevo tirar su neanche 10 kili….ci siamo ritrovati qualche anno dopo a Firenze e collaborato ancora x qualche anno….viaggiato attraverso tutto il Sud America…dal Brasile all’Argentina e poi su x Bolivia e Perù fino a scendere in Amazonia via fiume….Ancora insieme qualche anno fa nel Chianti….la tua forza, oltre a quella fisica, era anche nel sorriso e nella tua sicurezza….che trasmettevi soprattutto a chi ti stava vicino…ci siamo rivisti meno di due anni fa, con il Polacco, Ralf, festeggiato dopo tanti anni, ed oggi invece ti ritrovo diverso, cambiato….sembri un pugile che è stato messo all’angolo del ring…xfino la voce sembra diversa….stai seduto e cerchi di nascondere la mano sinistra, che quella merda di malattia, ti fa tremare…continuo a ripetere che non è possibile, invece tu me ne dai certezza….Si, è lui…il morbo….porca di quella maiala troia….ti guardo e non lo voglio accettare….sono confuso….a pezzi….incredulo….una mazzata….però sono sicuro che la scriverai tu la fine….l’ho detto perfino a Jessika….Non lo vedremo soffrire…si spara prima…..o lo faccio io x lui….

Peru’- Dicembre 2001

L’autista mise in moto il vecchio autobus…il motore borbotto’ rumorosamente e sputo’ fuori una grossa nuovola di fumo nero che si riverso’ verso la folla che sciamava dietro…sembrava il classico tentennio di una locomotiva, invece eravamo a bordo di un mezzo gommato stivato fino all’inverosimile. Sopra valigie, zaini, scatoloni, nei quali era facile trovare qualche gallina. Qualcuno era riuscito anche a farle salire a bordo insieme, mescolati ad altri piccoli animali, maialini, agnellini, volatili…L’aria era un misto di tanti odori che si sovrapponevano… di sudore, di bestiame, di sudicio, di polvere, di mangiare, di fritto…Via via che lasciavamo la citta’, il traffico andava diradandosi dal caos delle vecchie macchine e dei clacson rumorosi ed insistenti…Non si capiva bene qual’era il senso giusto di marcia e quale rispettare…Max era incazzatissimo…”….Ci hanno fatto aspettare 2 ore x questo autobus di merda, senza aria condizionata, appiccicati uno all’altro…in mezzo ai maiali…non si respira neanche…”….Ad ogni fermata, seguita da un grugnito e sibilo del motore, era un andirivieni di gente, ragazzi, ragazze con sulle spalle legata la loro sacca dai mille colori…scendevano, salivano, si salutavano, si scambiavano la merce…ragazzini, uomini, ci seguivano passo passo, a piedi, con il motorino, in bicicletta, offrendoci di tutto, x sparire nel fumo lasciato dietro dal’autobus, appena riusciva a prendere velocita’…dalla Bolivia, ci stavamo muovendo verso il lago Titicaca e da li x la costa Peruviana, passando x Puno, su’ x Cuzco e Macchu pichu, la montagna sacra, sognata fin da bambino, proseguire x Abancay, giu’ a Nazca, famosa x le linee, i disegni, che dice la leggenda disegnate dagli Dei, che si trovano sui monti che la circondano e Pisco, sulla costa dove si potevano ammirare da vicino le grosse foche o meglio i los lobos…Ogni spostamento pero’ durava ore e queste vecchie corriere, si arrampicavano fino a 2000 metri e piu’ x scendere a tutto fuoco in strade piccole e tortuose senza un minimo di guard-rail…Mi godevo lo spettacolo appiccicato al finestrino, ogni spostamento era una nuova avventura…La prima notte sostammo a Puno, piccolo villaggio sulla parte Peruviana del grosso lago Titicaca…Non c’era molta scelta, qualche piccolo hotel, qualche piccolo ristorante situato fra le due strade che attraversano il paese e vicino alla maltrattata e polverosa stazione degli autobus…