Elba

….”….No signora, dico al telefono….la spesa la portiamo noi  a casa, non c’è nessun taxi, tantomeno un autobus….facciamo tutto noi….se preferisce le facciamo pure la spesa, altrimenti ci chiama dal supermercato e noi la riportiamo a casa, spesa compresa…il tutto  x 5 euro, qualsiasi opzione lei scelga…”….”….Ah…risponde….si…forse ho capito….ma voi allora…non avete un taxi?….”….”….Queste non capiscono un cazzo David…..dico….ma porca di quella troia…sui volantini c’è scritto…spesa a domicilio…telefonare ai numeri….che minchia c’entra il taxi, l’autobus….facciamo la spesa e la riportiamo a casa x fucking 5 euro…forse era meglio scriverci così…..”…..”…..Forse risponde David, che ha diviso con me tanti anni Londinesi e che ora si trova come me ,nella merda totale….forse….”…..

Peru’ – Dicembre 2001

La strada x Cuzco e’ ancora lunga…l’autobus un vecchio rottame, caricato fino all’inverosimile, pilotato da un Peruviano troppo allegro ed espansivo x non essere gia’ ubriaco a quell’ora del pomeriggio…il suo vice invece maneggia un bel sacchetto di foglie di coca che i due masticano con calma…Siamo costretti a fare soste su soste e nell’ultima, la più lunga, ci invitano a scendere, mentre iniziano a maneggiare sul grosso motore anteriore…Dalla strada sbucano subito donne e bambini…siamo investiti da forti odori di cucinato…pannocchie di mais appena tostate…spiedini di queso, il formaggio che credo sia di pecora, che tagliano a cubetti, infilano in bastoncini e lasciano a rosolare sulla brace x alcuni minuti….Due ragazzi Argentini ci dicono che ci vorra’ del tempo prima di rimettersi in viaggio…”….In Perù, dice uno di loro, biondo con i capelli lunghi e lisci che gli superano le spalle…non so’ xche’ ma molti Argentini portano i capelli lunghi, sembrano una sorta di rincarnazione degli Hippy anni ’70…in Perù si sa’ solo l’ora esatta di partenza, se va’ bene, ma mai quella di arrivo…”…mentre beviamo un paio di birre…osservo i contadini  del posto che scendono con calma dall’autobus, prendendosi cura degli animali che portano dietro, polli, galline, pulcini, maialini, che rivenderanno nei prossimi mercati della zona…Max si incazza molto spesso x gli odori che infestano l’autobus, ma in finale, x loro, e’ l’unica soluzione di spostamento…Gli Argentini che continuano a bere e fumare, ci sconsigliano il cammino degli Inca che vorremmo intraprendere, da Cuzco fino a Machu Picchu…”…troppa chuva…intiende…troppo forte…non poder camminar…chuva e fango….e tamben nuvole…quatro dias…non gosteria de nada…”…In effetti dopo piu’ di un mese di autobus, il cammino, sarebbe gia’ lungo e faticoso in condizioni normali…figuriamoci ora che siamo nel mezzo della stagione delle piogge…A Cuzco ci penseremo…”…Tien un treno, dice uno di loro…che da Cuzco corre par Aguas Caliente,un villaggio piqueno sotto Machu Picchu…”…Intanto uno degli autisti con le mani annerite dal grasso del motore, inizia ad urlare…”…Vamos…vamos…”…si riparte….x ora…

Peru’- Dicembre 2001

L’autista mise in moto il vecchio autobus…il motore borbotto’ rumorosamente e sputo’ fuori una grossa nuovola di fumo nero che si riverso’ verso la folla che sciamava dietro…sembrava il classico tentennio di una locomotiva, invece eravamo a bordo di un mezzo gommato stivato fino all’inverosimile. Sopra valigie, zaini, scatoloni, nei quali era facile trovare qualche gallina. Qualcuno era riuscito anche a farle salire a bordo insieme, mescolati ad altri piccoli animali, maialini, agnellini, volatili…L’aria era un misto di tanti odori che si sovrapponevano… di sudore, di bestiame, di sudicio, di polvere, di mangiare, di fritto…Via via che lasciavamo la citta’, il traffico andava diradandosi dal caos delle vecchie macchine e dei clacson rumorosi ed insistenti…Non si capiva bene qual’era il senso giusto di marcia e quale rispettare…Max era incazzatissimo…”….Ci hanno fatto aspettare 2 ore x questo autobus di merda, senza aria condizionata, appiccicati uno all’altro…in mezzo ai maiali…non si respira neanche…”….Ad ogni fermata, seguita da un grugnito e sibilo del motore, era un andirivieni di gente, ragazzi, ragazze con sulle spalle legata la loro sacca dai mille colori…scendevano, salivano, si salutavano, si scambiavano la merce…ragazzini, uomini, ci seguivano passo passo, a piedi, con il motorino, in bicicletta, offrendoci di tutto, x sparire nel fumo lasciato dietro dal’autobus, appena riusciva a prendere velocita’…dalla Bolivia, ci stavamo muovendo verso il lago Titicaca e da li x la costa Peruviana, passando x Puno, su’ x Cuzco e Macchu pichu, la montagna sacra, sognata fin da bambino, proseguire x Abancay, giu’ a Nazca, famosa x le linee, i disegni, che dice la leggenda disegnate dagli Dei, che si trovano sui monti che la circondano e Pisco, sulla costa dove si potevano ammirare da vicino le grosse foche o meglio i los lobos…Ogni spostamento pero’ durava ore e queste vecchie corriere, si arrampicavano fino a 2000 metri e piu’ x scendere a tutto fuoco in strade piccole e tortuose senza un minimo di guard-rail…Mi godevo lo spettacolo appiccicato al finestrino, ogni spostamento era una nuova avventura…La prima notte sostammo a Puno, piccolo villaggio sulla parte Peruviana del grosso lago Titicaca…Non c’era molta scelta, qualche piccolo hotel, qualche piccolo ristorante situato fra le due strade che attraversano il paese e vicino alla maltrattata e polverosa stazione degli autobus…

Dicembre 2008 – Elba

…..”….Oramai, dice il Bob mentre mi accompagna a casa, sei in caduta libera…ma come cazzo fai…sembra che tu te le vai a cercare…”….”…Non lo so’ rispondo…passo le notti quasi in bianco…a pensare…a pensare ad un xche’…specialmente negli ultimi due anni, dopo la malattia, seppur ripartendo da sottozero…ce l’ho messa tutta x rifarmi una vita, tranquilla, senza xaltro chiedere niente di particolare…invece…invece mi sembra di essere un pugile, in ginocchio, che tenta di rialzarsi e poco dopo torna al tappeto…porca vacca, gira tutto storto…cazzo ho lavorato come uno schiavo in quel cazzo di locale e non mi hanno ancora pagato il tutto…rimango vicino a Teresa x darle una mano a non toccare quelle pasticche, quelle goccioline del cazzo ed invece… vengo dipinto come un mostro dallo psicologo, dallo psichiatra…un anno capisci…e alla fine chi lo piglia nel culo…io….chi e’ lo stronzo…io…figurati se me ne sarei approfittato di lei, solo x la firma sul mutuo…ma oramai si pensa cosi’…a Giugno, quando e’ venuta a chiedere aiuto, avrei dovuto chiuderle la porta in faccia ed invece l’ho tenuta in casa 5 mesi…5 fucking mesi…capisci…e sono stato sempre sincero, dicendole che non l’amavo piu’, che non avrebbe avuto futuro con me, ma che in finale non mi sarei mai tirato indietro nell’aiutarla…ed ora mi si viene a dire…ti rendi conto?…la relazione del primario di psichiatria…Teresa dice che e’ stato molto duro con me…ma che cazzo vuole anche lui, che cazzo ne sa’ di me…si basa solo su quello che dice lei e tutti gli altri che al posto del cervello c’hanno un budino…affanculo tutti…veramente non so’ piu’ dove trovare la forza necessaria…mi e’ rimasto solo un po’ di grinta, coraggio, ma sono senza energie….ora x di piu’…tutte le feste senza patente…”….”….Vabbe’ risponde…la macchina si era gia’ fermata in tempo, non c’hai un soldo, dove cazzo devi andare…meglio a piedi almeno risparmi…”…”….Affanculo vai…lo sapevi che l’autobus piu’ vicino passa a 3 km. da casa…?….sono anche a corto di legna…come cazzo la vado a prendere, te c’hai solo quel cazzo di fotovoltaico in testa…sai cosa credo?….che qualche mio antenato deve essere stato un gran figlio di puttana e mi tocca scontarle tutte x lui…”….