Elba

Un altro avvocato mi propone delle analisi pulite come quelle di un bambino, alla modica cifra di 1000 euro….”….Riavrai subito la tua patente dice sorridendo….”…..Un altro invece, con soli 2mila euro mi propone di corrompere il giudice x la sentenza…..”…..E’ pur sempre un reato che va sul penale….se possiamo ridurlo, sarebbe meglio…dice anche lui sorridendo….”….”…..Vi ringrazio rispondo x il vostro aiuto e soprattutto x il vostro sorriso, ma sono un fatalista….doveva succedere ed è successo e non ho voglia ne di corrompere qualcuno, ne tantomeno di presentarmi con analisi false….pagherò quello che c’è da pagare e già mi girano i coglioni xchè comunque saranno circa 2000 euro, ma soldi in più non li tiro fuori…a piedi e vaffanculo….

Grande Orlando Zapata

Dissidente cubano morto in cella

L’AVANA – Il dissidente cubano Orlando Zapata Tamayo, 42 anni, è morto. Lo hanno reso noto fonti dell’opposizione cubana. Il decesso è avvenuto all’ospedale dell’Avana, dove si trovava ricoverato dopo 85 giorni di sciopero della fame. Zapata era stato arrestato nel 2003 e condannato a 36 anni per diversi reati, fra cui vilipendio di Fidel Castro. «La morte di mio figlio è stata un omicidio premeditato», ha detto la madre di Zapata, Reina Tamayo Dange. Le condizioni di Zapata si erano aggravate martedì mattina ed era stato trasferito in un ospedale tra i più attrezzati dell’Avana, dove si è spento alle 15,30 (le 21,30 in Italia) di martedì.

I DISSIDENTI – Il Direttorio democratico cubano di Miami ha affernato che Zapata «è stato assassinato dal regime castrista che gli ha negato i diritti più elementari». Ha aggiunto Oswaldo Paya, leader del Movimento cristiano di liberazione, che Zapata è morto per difendere «la libertà, i diritti e la dignità di tutti i cunani». Zapata aveva avuto il sostegno di Amnesty International in quanto detenuto solo per le sue idee e aveva avviato uno sciopero della fame per protestare contro le dure condizioni a cui era sottoposto in carcere. Zapata faceva parte del gruppo di 75 dissidenti detenuti dal 2003, di cui 53 rimangono in carcere. Secondo la Commissione cubana dei diritti umani e riconciliazione nazionale (illegale, ma tollerata), una ventina di oppositori sono stati «brutalmente colpiti e fermati» questo mese a Camaguey durante le proteste contro il «trattamento crudele e inumano» subito da Zapata.