Sembrava tutto fosse pronto x l’operazione del Bob, invece i medici hanno rinviato il tutto a data da destinarsi…la sera, fino a tarda notte, con Riccardo, il fratello e Teresa a fare il punto della situazione, riguardo il mancato intervento….Abbiamo prima cenato insieme, senza troppo entusiasmo, e’ stato più un riempirsi lo stomaco, x incamerare nuove energie che sembrano non bastare mai…”….Suona troppo strano…dice Riccardo, infermiere da 17 anni…Non si rimanda un’operazione all’ultimo minuto…o non sono sicuri di dove mettere le mani…o c’e’ dell’altro…che non vogliono andare a toccare….”…Lo vedo piangere….”…Scusate..dice..ma sono suo fratello e…”….”…A chi lo dici…Siamo cresciuti insieme…rispondo..sono entrato a casa vostra a 14 anni e tu ne avevi 8….ne sonopassati 29…è più di un fratello…anche x me…”….”… Uno dei problemi maggiori….dice…e’ che al Bob, non avendo milza, se venisse asportata la colecisti, si troverebbe con il fegato a sopportare un gran lavoro, andando incontro ad altre patologie, difficili da evitare e da prevedere…potrebbe essere un semplice diabete, come un’epatite, una cirrosi epatica…tutte cose che potrebbero risultare fatali…C’e’ poi da vedere se il pancreas non ha subito ulteriori dannegiamenti e cosa c’e’ dietro, ma tutto questo solo a occhio nudo, cioè ad operazione in corso….”…Non ci resta che aspettare…e grazie a Dio…avere qualcosa di definitivo….fuori è una bella serata, esco con il cane. E’ un momento particolare che sembra non finire mai….prima la mia oericardite, della quale sono ancora in convalescenza e poi il vecchio Bob…oggi, tanto x non farsi mancare nulla, x puro caso mi era scappato Apollo, impaurito dai colpi di fucile di qualche stronzo cacciatore. Un paio d’ore di puro panico a cercarlo, prima con la macchina, sperando che ne riconoscesse il rumore e dopo a piedi, pregando che non si fosse dileguato fra i boschi, dove soggiornano felicemente parecchi lupi. Sarebbe stata la fine, non ne sarebbe uscito vivo. Finalmente, dopo lunghi fischi e ad urlare a sguarciagola ripetutamente il suo nome…Apollo….Apollo…Apollo…l’ho trovato sotto un cespuglio, dove stava cercando riparo. Una gioia indescrivibile…l’ho abbracciato e mandato centinania di volte affanculo quel bastardo di cacciatore, si sparasse sulle palle…sinceramente con il passare dei minuti e l’avvicinarsi di un temporale, stavo perdendo le speranze. Sono sfinito….Metto su un cd di puro jazz anni ’50 x rilassarmi…