Elba

Queste ultime notti ma soprattutto le seguenti colazioni mattutine, mi hanno troncato….arrivo a casa non prima delle 11, talvolta mezzogiorno e seppur a pezzi non riesco a dormire bene…ti giri e ti rigiri nel letto ma dopo un paio d’ore sono già sveglio…basta un semplice rumore, uno sbattimento della porta, della finestra, della vicina di casa che non ha certo un timbro di voce ecclesiastico…finisci x portarti dietro durante tutta la giornata, un che di confusione mentale, un rincoglionimento acuto….già ero rincoglionito di mio…si dovrebbe, meglio sempre usare il condizionale, finire  x domenica, almeno così dicono…vedremo…sono stanco…

Elba

Sentire il tuo sguardo su di me, indesiderato, come li timbro della tua voce che mi fa più girare i coglioni di quella del Direttore di banca…Non ti sopporto e mi sei sempre vicino, non vorrei vederti e mi tocca darti il buomgiorno ogni mattino, metti sempre bocca su tutto quel che faccio e non fai altro che farmi incazzare…ancora x qualche mese…e se non bastasse tutto questo, c’è anche qualcun altro del personale che pare imitarti…

Chianti

Sullo sfondo di una magica Cassia Eller che canta…Non, je ne regret rien…con il suo inconfondibile timbro di voce rock brasileira, cerchiamo di darci spiegazioni sulle nostre ultime forti discussioni….anzi sulle ultime strane esternazioni da parte di Jessika….”…Sono dettate dalla mia insicurezza verso di te…e la mia insicurezza dal tuo comportamento…e il tuo comportamento da….”…E il mio comportamento…da…cosa…da cosa è dettato…aggiungo mentre tiro giù una bella pinta di una birra chiara, fresca, ma di un sapore di poca importanza…”….”….Non sei mai sicuro in quel che dici riguardo al futuro…un giorno vuoi andare a new York, un altro in Canada, un altro vorresti essere ancora a londra…è difficile starti dietro…sai benissimo che non ce l’ho con te o Elena…era solo un momento di…di cedimento…”….”….Ok…ok…ma una volta di incazzi x Elena, un’altra x Simona, un’altra x il mio passato…poi se ti parlo di qualche possibile viaggio futuro…che minchia devo fare..non faccio altro che lavorare…fammi almeno viaggiare di testa….”….Le birre diventano 2, 3…tanto è sempre così…si parla, si parla, senza mai chiarire fino in fondo…lei continuerà a pensarla a modo suo ed io, a continuare sciaguratamente x la mia strada… La felicità è sempre lì ad un passo, ma non riusciamo a farlo, quel maledetto ultimo scalino…ci provi, ci provi e magari rischi di trovarti in fondo alle scale un’altra volta…Arriva la quarta birra…un sorriso inizia a farsi spazio dove fino a poco tempo fa uscivano solo parole cattive…i toni si calmano…la mia mano destra scivola sulle sue gambe, che si stringono…la faccio salire fino alle mutandine…bagnate…pago ed andiamo…in macchina ci saltiamo addosso come due selvaggi…pace fatta…x ora…