Martha Madeiros

Lentamente muore chi evita una passione, chi vuole solo nero su bianco e i puntini sulle i piuttosto che un insieme di emozioni, emozioni che fanno brillare gli occhi, quelle che fanno battere il cuore davanti agli errori ed i sentimenti. Lentamente muore chi non capovolge il tavolo, chi è infelice sul lavoro, chi non rischia la certezza per l’incertezza, chi rinuncia ad inseguire un sogno, chi non si permette almeno una volta di fuggire ai consigli sensati.

Renato Curcio

Non consiglierei a nessuno di essere come me: troppo fiducioso, ingenuo, spontaneo, impulsivo. Desidererei guardare le cose secondo la loro misura, senza il bisogno di ingigantire sempre tutto. Perchè, per quelli come me, è un guaio. Quelli come me, e non consiglio di esserlo, si sentono mancare l’aria ogni giorno per un’attenzione in meno, per una carezza in meno. Quelli come me sopportano e si sentono tutto l’amaro dentro. Quelli come me implodono ogni giorno e poi mostrono il loro più bel sorriso. Quelli come me sono difficili, complessi, inseguono sogni immaginari. Parlano da soli nel silenzio nel silenzio della notte, sperano e hanno gli occhi lucidi al sorgere di una nuova alba. Quelli come me sono così: forti nel corpo da possedere la fragilità dell’anima. E fanno finta di credere alle bugie, alle speranze, ai sorrisi di circostanza quelli come me. Ma più di tutto li riconosci dagli occhi. Sono il portale della vita, sono pensieri, parole, cuore, felicità, chiarore, buio, ansia, malinconia. Quelli come me quando amano, amano forte, si svelano, si spogliano, si riconoscono. Hanno un cuore troppo grande e colmo di cose amabili. E danno, danno troppo. Hanno mani fiduciose, sguardo perso, sempre alla ricerca di qualcosa e quel pizzico di malinconica allegria che profuma l’anima.

Elba

Sto seguendo da alcuni giorni un corso di meditazione e devo dire con risultati sorprendenti. Il Maestro come lo chiamo io, mi sta trasmettendo una tranquillità interiore che cercavo da tempo…Purtroppo dice, il cervello talvolta è messo a dura prova da situazioni negative. Il Fato ti sottopone al giudizio degli altri, ma altrettanto spesso si mette nei panni di un  giudice. Ovviamente hai solo due possibilità…non reagire ad una ingiustizia e il che vuol dire abbassare la testa, ma tu da quanto mi hai raccontato non sembri il tipo…o scatenare l’inferno…E’ lì che devi lavorare…anche nei momenti più difficili, rimani in silenzio, respira profondamente, chiudi gli occhi e ripeti…calma, calma, calma…tutto si sistemerà…non puoi avere altra scelta che la via della tranquillità, anche se ti senti in ragione, in pericolo, e vorresti urlarlo al mondo…Ovviamente hai ancora da lavorarci, ma mi sembri in gamba e nel giro di poche settimane ti sentirai molto più sereno…La vita talvolta ci mette tutto in discussione, lavora sul presente, il passato non lo cambi più, inutile tornarci sopra, il futuro invece dipende in buona percentuale dalle tue azioni, poi c’è il destino e su quello neanche noi possiamo fare nulla, lo sappiamo accettare però, perchè tutto è scritto, o quasi…Un vincente trova sempre la strada, un perdente trova sempre una scusa….Devo dire che mia mamma è un buon allenamento giornaliero e rispetto a prima, nelle situazioni in cui perdevo facilmente le staffe, ora riesco a fermarmi, respiro e predico calma….perfino lei se ne è accorta…Ma che hai dice, ti senti male, hai gli occhi chiusi e respiri profondo, mi fai impensierire…meditazione mamma, solo meditazione…Mi sembri sempre più grullo, più invecchi e più cose strane ti passano per il cervello…Prima, rispondo, mi passavano, ora le lascio scivolare…..

Anais Nin

Ho fatto indietreggiare la morte a furia di vivere, soffrire, sbagliare, rischiare, dare e perdere.

Gianrico Carofiglio

Comunque io ci provo. A volte mi pare anche di riuscirci. Poi però, dopo aver dato – aver provato a dare – un nome ad alcune emozioni o sensazioni, guardo nello spazio dove ci sono tutte le altre e mi viene un senso di vertigine. Penso di non potercela fare, perdo l’equilibrio e mi ritrovo nel dedalo della mia mente confusa, dove i rumori sono smorzati ma le sequenze sono inafferrabili.

LONDRA 1990

La zona era tranquilla. La gente che viveva per strada si era sistemata per la notte sui marciapiedi. I cani randagi erano pieni di vita: assoparavano avidamente il loro momento di potere per le strade, e saltavano, si muovevano a scatti, latravano. Un bus semivuoto mi passò davanti. Poster di film in programmazione adornavano le fiancate del veicolo, il quale rallentò e da lì al volo scese Carlo. Zaino in spalla ed il solito libro sotto braccio che portava ovunque. Alcuni lampioni illuminavano l’entrata del pub in fondo alla strada. Ci fermammo e ordinammo due pinte. Alla fine furono sei…..”….Toscano, disse, devo andare, mio padre non sta bene e devo dare una mano a mia madre…non vorrei…..ma devo…”….Ci abbracciamo, forte, mi lasciò, dove trascrissi, il suo numero…un numero che come tanti a quei tempi finiva in piccole agendine che con il tempo sono andate perse…Non ci saremmo più visti e sentiti, tranne qualche sporadica telefonata, dove abitavo poi non avevo neanche il telefono, e risultò quasi impossibile continuare quella che per mesi è stata una fantastica conoscenza…un’amicizia nata dal nulla nella cucina di in un Mac Donald’s frequentato da centinaia di migliaia di persone…Prima di lasciarsi aprì il libro e ne lesse un paragrafo. Ti voglio lasciare come ci siamo conosciuti disse e fanne tesoro….Ancora Milanese, risposi, con le tue massime sull’amore?….in fondo siamo più soli di due perfetti sconosciuti…”….In fondo invece, disse, esistono solo due tipi di amanti: quelli che trovano la verità nell’amore, e quelli che trovano l’amore nella verità. Cleon Winters non aveva mai cercato la verità in nulla e in nessuno, perchè non credeva nella verità. Eppure quando si innamorò di Shanassa, fu la verità a trovare lui, e tutte le menzogne che si era raccontato si trasformarono in locuste pronte a divorare i campi del dubbio. Quando Shanassa lo baciò cadde in coma, e rimase inconsapevole per mesi, sommerso da un lago di pura verità.

Untitled

L’orgoglio è l’unico peccato che non riusciamo a riconoscere in noi.

Untitled

Io e il domani siamo uguali, non arriviamo mai in tempo.

Untitled

Il campo di tendenza è ciò che spinge il movimento verso la complessità, e lo fa dal primo momento successivo alla singolarità. In questo senso è l’Universo. Quando da una sufficiente complessità si produce la consapevolezza di sé , si stabilisce un legame fra il campo di tendenza e la coscienza individuale che è in relazione con essa. Il campo di tendenza è ciò che reagisce al nostro instinto Divino. Funziona con un programma semibooleano molto semplice…se…allora…che fa funzionare ogni cosa, in ogni luogo. L’algoritmo di base…se succede questo…si verifica quello…governa ogni cosa, compresa l’entropia…Se si realizza lo sviluppo di una piena consapevolezza di sé, si verifica la connessione a un campo di tendenza…Se vai contro il campo di tendenza perchè sei ingiusto, indifferente ed inconsapevole della verità, indebolisci la tua connessione con il campo di tendenza e sei destinato a provare la paura esistenziale, non importa quanto tu sia ricco, famoso o potente.

Elba

Ho accettato le peggio umiliazioni, specilamente lavorando all’estero, ma sentirsi dire alla prima incomprensione, da quella che al momento reputi, la persona più importante della tua vita…Ne abbiamo parlato, ne abbiamo parlato…Se ti va è così, altrimenti vai…è come prendere una coltellata in pieno petto…