Torno via…so cosa mi aspetta…anzi cosa aspetta al povero Apollo…lo sento in affanno…prova ad alzare la testa ma tutto gli rimane difficile…guidare senza capire cosa realmente stai facendo, sei fuori completamente, vorresti che questi attimi durassero anni, vorresti che perfino la strada miracolosamente si allungasse, che quando sei a destinazione il cane sia pronto a saltare fuori come sempre ha fatto….quando arrivo il dottore mi mostra le analisi…scuote la testa…”…C’è ben poco da fare, comunque la decisione finale spetta a lei, può anche tenerlo in vita così…”….scoppio a piangere…mi allungano un pezzo di carta…ok…ok…rispondo…mettiamo fine a queste inutili sofferenze…lo addormentano in macchina…prima che chiuda gli occhi per sempre, lo abbraccio, gli bacio il muso, non riesco a fermare le lacrime…ho dovuto farlo gli dico…perdonami vecchio amico mio, io invece non riuscirò mai a farlo…sembra che sia lui a volermi tranquillizzare…lo portano dentro lo studio…non ho il coraggio di entrare, di osservare l’iniezione fatale…mi chiamano dopo una diecina di minuti…lo avvolgo nella sua copertina, quella di tante battaglie, di tanti viaggi…ma non è finita…mi danno il conto…fucking 190 euro…provo a far passare la carta, ma la disponibilità è insufficiente…povero Apollo, non sono riuscito neanche a darti degna sepoltura…chiamo Massimo che tranquillizza il dottore dicendo che da li a poco avrebbe saldato il tutto…carichiamo Apollo in macchina per il suo ultimo viaggio…a casa, è tutto pronto, anche se c’avrei buttato volentieri qualcun altro là dentro…