Torno dal lavoro e trovo Apollo esattamente dove l’ho lasciato prima di uscire….si era fatto i bisogni addosso, non riuscendo più ad alzarsi…uno strazio…i suoi occhi neri mi guardano in segno di scusa, chiedendo un meritevole perdono…provo ad alzarlo ma è come tirar sù un sacco di patate…lo asciugo, lo pulisco…lo abbraccio, gli passo la mano sulla testa e lui muove subito la coda…continua a seguirmi con lo sguardo, l’unica cosa che oramai riesce a muovere…piango…piango a dirotto…devo trovare la forza di portarti in una clinica x l’ultimo viaggio…speravo tu ti addormentassi e non posso vederti così…capito…vecchio mio…come faccio…come faccio senza di te…come faccio a farti far fare l’iniezione fatale….è un massacro…tu il mio cane ed io che soffro come un cane…mi hai dato tanto e il dolore che provo nonostante tutto, non sarà mai superiore alla felicità che mi hai donato negli anni…i nostri viaggi, le foto, la compagnia, la fedeltà, sempre a mio fianco, sempre…caro vecchio Apollo….