Elba

Da ragazzino non puoi scegliere e ti adatti a tutte le persone che in casa ti sono più vicino…Noi avevamo i nonni paterni che tutti i giorni, vista la vicinanza, venivano a farci visita e così rispetto ai nonni materni, avevamo, io e mia sorella, stabilito con loro un legame molto più forte, diciamo che siamo proprio cresciuti sotto le loro ali…non perdevano un singolo pomeriggio, non c’erano ne acqua ne vento, ne freddo ne ghiaccio, che potessero scoraggiare la loro mezz’ora di cammino verso casa nostra…A mio nonno piaceva sempre scherzare ma era molto taciturno, parlava poco, solo quando serviva..un uomo alto e grosso con i capelli completamenti bianchi, ex operaio di una piccola fabbrica, mentre la nonna, più piccola e sempre molto premurosa con lui, ci aiutava con passione e amore nel fare i compiti e talvolta le piaceva raccontarci con calma e serenità, la sua semplice e difficile vita passata…Si chiamava Orientina, occhi chiari come la pelle ed un dolce sorriso dal quale ogni tanto spuntava un dentino d’oro, sul quale ero solito scherzare…”…Nonna qualche giorno le dicevo, ci metto il tuo dente sotto il bicchiere, magari la mattina seguente ci trovo di più di 50 lire…”…il babbo, esperto navigatore, la chiamò così perchè quando nacque lui si trovava in Oriente…credo di aver ereditato da lui, la passione per i viaggi…o forse è cresciuta in me, viaggiando…non ce la faccio a fermarmi…odio la monotonia…la monotonia di tutto…gli stessi volti, le abitudini, gli stessi giorni, tutti uguali, scanditi dalle solite cose…Nonna invece, una vita dedicata completamente alla famiglia ed alla sopravvivenza…i primi anni ed i seguenti fino a metà del Novecento non furono dei più facili…due guerre…due figli e tanta miseria..I nonni materni invece, dei quali noi al tempo dicevamo che vivevano in campagna, ci sembravano così lontani, mentre erano distanti appena 3 km da casa, li andavamo a trovare molto raramente…Non facevano mai il percorso inverso non avendo ne patenti ne macchine, salvo il nonno che guidava un vecchio Garelli rosso, solo per andare al bar a giocare la briscola, ma che ricordi non l’ho mai visto nei nostri paraggi…anche perchè i suoi bar al tempo, erano ancora le vecchie bettole dove oltre a mescolare le carte, l’oste mesciava anche tanto vino rosso…e quando il nonno tornando a casa, talvolta cadeva dal motorino, la colpa era…del breccino trovato in curva…A Nonna però intorno casa non mancava nulla…aveva conigli, galline, piccioni ed un piccolo orto, mentre il nonno, ovviamente coltivava la vite, dalla quale tirava fuori un ottimo rosso, solo per produzione personale….questo non si vende a nessuno diceva mentre mi passava la mano sulla testa…ed io, ricordo ancora bene, rimanevo impresso dal vivo color porpora che il vino lasciava dentro il bicchiere, appoggiato come di consetudine dal nonno, vicino al fiasco…

Elbaultima modifica: 2012-02-07T17:25:00+01:00da apoloo1
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