Al bar, Franchino il Napoletano dopo una serie di birre, comincia a mostrarmi gli attrezzi che usa x fare i tatuaggi. Sono stanco, vorrei tagliare corto ma non ci riesco, anche xche’ il discorso scivola su Alessandro che lui conosceva molto bene…”…Eravate una bella coppia di amici…Ale poi, sempre attento alla moda, stravagante…con i suoi cappotti strani…quei vestiti…”….”….Compravamo la stoffa, disegnavamo i vestiti e un sarto ce li faceva su’ misura…Ale era molto piu’ bravo di me, mi ha insegnato molto…siamo cresciuti insieme e…”….”….E’ tanti anni, dice che se ne e’ andato…”….”….18…18…lo scorso 21 febbraio…rispondo…ogni tanto vedo Anna, la mamma, gentile e sorridente come sempre, nonostante la vita non sia sata benevola con lei…”….Mi fa’ un enorme piacere che qualcuno ricordi il caro Ale, con il tempo molti sembra abbiano dimenticato o facciano finta, mai una parola, un qualcosa, un semplice discorso che ti riporti indietro nel tempo, x farlo, vorrei forse, sentire ancora vivo fra noi…Franco continua invece a scivolare da un discorso all’altro, tira fuori i mesi, 16, passati dentro…”…Una merdata, mi hanno fatto una merdata…bastardi…solo io ho pagato…”…Gli vedo scivolare qualche lacrima sul viso, mi colpisce, in giro fa sempre la faccia da duro e vedrgli le guancie bagnate solo da qualche lacrima….Mi chiede come mai non mi hanno invitato ad una mostra di pittrici Elbane, dove ci sono lavori anche di Simona…”…Non lo so’…un grande dolore…quello si…mi hanno procurato…forse il babbo non ha voluto…”…”…Ma ci sono, dice, tante tue fotografie, tanti lavori che avete fatto assieme ai tempi di Londra…”….”….Lo so’…ma se non sono il benvenuto…che vuoi che faccia…ho provato in tutte le maniere, sono andato di mattina quando il museo e’ chiuso, ho provato a forzare…ma ho rinunciato, nel rispetto di Simona…non ne sarebbe stata contenta e poi…non mi avrebbe mai fatto niente di cosi’ cattivo…il nostro rapporto andava al di la’ dell’amore…eravamo parti integranti….”….Chiudo il bar…e’ tardi…si e’ anche alzato un forte vento…