Elba

L’adoravo, l’amavo se si può amare una sorella….la seguivo, l’aspettavo….era il mio idolo….la guardavo mentre si preparava prima di uscire….quel poco trucco che si metteva davanti lo specchio in camerina, prima di spazzolarsi i lunghi capelli biondi….e poi, quasi sempre indossava stivali con gonne fino al ginocchio o con i pantaloni a zampa di elefante….”….Ti piaccio mi chiedeva?……ti piace la tua sorellona?….”…..e io ridevo, sognavo di essere grande anche io x uscire la sera, x guidare il motorino, il Ciao che lei ancora non aveva ma che qualche amica ogni tanto le prestava….e quando non usciva si rimaneva in camerina ad ascoltare Battisti, la cui musica usciva da un piccolo 45 giri….Acqua azzurra acqua chiara….motocicletta 10 hp….metteva questi dischi e li rimetteva….non ricordo se i due titoli fossero in un unico disco o in più dischi….il mobiletto era pieno di 45 giri….Battisti….Patty pravo….Pink Floyd….Led Zeppelin…..io mi divertivo a fissare la puntina che seguiva con esatta precisione le righe sul disco….mi chiedevo come potesse uscire della musica da un movimento del genere….x me la musica era la radio o quel poco che si vedeva in TV….lei cantava e ogni tanto si affacciava al terrazzino che aveva la camera….forse sotto c’era qualcuno che la aspettava o forse era solo x cercare un minimo di distacco dalle mie continue domande….Le chiedevo di tutto, delle amiche, della scuola, dei locali che frequentava, del fidanzato….tutto quello che non si chiede ai genitori, xchè lei era la mia musa, era il mio presente, il mio futuro, era tutto quello che un bimbo di dieci anni sogna di essere, sogna un giorno di poter condividere e che invece non è mai stato….

Pablo Neruda

Lentamente muore
chi diventa schiavo dell’abitudine,
ripetendo ogni giorno gli stessi percorsi,
chi non cambia la marcia,
chi non rischia e cambia colore dei vestiti,
chi non parla a chi non conosce.
Muore lentamente chi evita una passione,
chi preferisce il nero su bianco
e i puntini sulle “i”
piuttosto che un insieme di emozioni,
proprio quelle che fanno brillare gli occhi,
quelle che fanno
di uno sbadiglio un sorriso,
quelle che fanno battere il cuore
davanti all’errore e ai sentimenti.

 

Lentamente muore
chi non capovolge il tavolo,
chi e’ infelice sul lavoro,
chi non rischia la certezza
per l’incertezza per inseguire un sogno,
chi non si permette almeno una volta nella vita
di fuggire ai consigli sensati.

 

Lentamente muore chi non viaggia,
chi non legge, chi non ascolta musica,
chi non trova grazia in se stesso.
Muore lentamente
chi distrugge l’amor proprio,
chi non si lascia aiutare;
chi passa i giorni a lamentarsi
della propria sfortuna o della pioggia incessante.

 

Lentamente muore
chi abbandona un progetto prima di iniziarlo,
chi non fa domande
sugli argomenti che non conosce,
chi non risponde
quando gli chiedono qualcosa che conosce.
Evitiamo la morte a piccole dosi,
ricordando sempre che essere vivo
richiede uno sforzo di gran lunga maggiore
del semplice fatto di respirare.

 

Soltanto l’ardente pazienza porterà
al raggiungimento
di una
splendida felicita’.

 


Chianti

C’è una signora che vive vicino al ristorante, vagamente ricorda mia nonna, la quale mi diceva sempre….Non avere fretta…il tempo ti darà ragione…..E’ un bel pò che aspetto questo…benedetto tempo…ma di ragioni….anche se nella vita, ad essere sincero, ho sempre avuto molta fretta…troppa, forse…Ho ancora nelle narici del naso l’odore dei suoi vestiti, della sua pelle, quell’odore tipico di chi al tempo non passava di certo troppo spesso sotto la doccia e si spalmava di creme diverse….ma non era un odore sgradevole, tutt’altro….era l’odore dei nonni, si diceva da bambini….lei e mio nonno non avevano una doccia in casa e non possedevano neanche la vasca…si sono lavati fino all’ultimo nella tinozza, a pezzi, una volta alla settimana con l’acqua calda che proveniva dai fornelli della cucina…I capelli con la cenere della stufa ed il corpo con un pezzo di sapone che durava mesi…il famoso Marsiglia…Sono passati quasi 40 anni ma da come sono cambiate le cose, sembrano secoli….E tutti i santi pomeriggi a casa nostra ad aiutarci nei compiti di scuola…non ne perdevano uno, pioggia o vento che tirasse…e nonna arrivava sempre sorridendo, quel sorriso che lasciava trasparire qualche dente dorato e qualche altro mancante…la dentiera diceva, la lascio a tuo nonno, a me va bene così, mastico meno…sono cresciuto sotto la sua ala, mi sentivo al riparo con lei, protetto…I nonni lasciano un’impronta indelebile nella nostra vita, x i loro insegnamenti, x il tempo trascorso in loro compagnia, forse quel tempo a noi più importante xchè quello che i nostri genitori causa lavoro o quant’altro non riescono a dedicarci, a condividerci e tutte le nostre scoperte, i nostri dubbi, le nostre domande finiscono allora sulle loro spalle che sanno ascoltarci e sopportarci con una pazienza illimitata….

Marzo 2010 – Elba

….”….Bob, dico, ma non ho portato scarpe, camicia e cravatta…avevano detto solo un vestito…”….”…Porca t….sei sempre il solito…ma se ti dicono porta un vestito, che fai…lo indossi senza niente altro?…”….”….ho capito….ma avevano detto…portate un bel vestito da far vedere…è quello che mi hai regalato te…ma….dai…prima provi te e poi mi dai le tue scarpe e la tua camicia…”….Siamo in un hotel, in fila x fare un provino x la fiction Gente di mare, della quale saranno girate sull’isola alcune puntate…Apollo è legato all’entrata e sta’ abbaiando…cerco di affacciarmi ma non mi fanno aprire la finestra…Va avanti lui…gli chiedono la taglia, il numero di scarpe, del collo e infine gli fanno una foto…Io sono nascosto dietro di lui, scalzo, aspettando che finisca e mi passi la roba…meno male non ho le calze bucate…è sempre così…quando ti levi le scarpe davanti ad altri, esce sempre qualche buco in cima al pollice…La camicia mi calza abbastanza bene, leggermente più lunga, ma puo’ andare…ma le scarpe…sono un paio di numeri superiori…La costumista mi guarda e si mette a ridere…”…Mica verrai con quei scarponi?…dice una signora con chiaro accento romano, seduta appena dietro la costumista…e poi…ma di chi è quel cane che sta’ abbaiando?…”….Lo sapevo non avrei dovuto portare il quadrupe con me…ma mi segue come un’ombra…..meglio far finta di niente…lascio il numero delle scarpe…evidentemente non si fidano… faccio la foto ed al responsabile delle comparse lascio il numero di cellulare…”…Bob gli dico…non ho mai visto una puntata di questa fiction…ma di che si tratta..?….”…”…E che cazzo ne so’…sono venuto x fare qualcosa di diverso…e poi lo sai…comunque vada ci divertiremo un po’…tu vedrai…gente di mare…sara’ qualcosa che riguarda il mare…boh….assalteremo qualche peschereccio e gli rubiamo tutto il pesce…”….Corro dal cane che continua ad abbaiare senza sosta…”….Mi salta addosso e comincia a leccarmi…Andiamo vigliacco gli dico…”…Oggi è una stupenda giornata primaverile…una delle prime forse….vista la giornata, quasi quasi, ho nostalgia di Roma…esagerata in questo periodo dell’anno….