Elba

Camminando x strada, a meno di una settimana delle prossime elezioni comunali, tutto di un tratto in molti sembrano ricordarsi di te…chi non ti mai salutato o lo ha fatto a malapena e forse controvoglia, chi ti conosce appena o ti conosce a fondo ma in fondo se ne è sempre fottuto di te, chi non ti conosce e rispolvera una vecchia amicizia scolastica o di cortile, chi si complimenta con la recente mostra che di sicuro non avrà neanche visitato, chi si aggrappa al luogo di lavoro e magari è rimasto indietro nel tempo, visto che rammenta situazioni e persone con le quali non ci lavoro più da anni….e poi arrivano le false promesse, tutte uguali, indipendentemente dallo schieramento….i nostri punti fondamentali…..il lavoro, il commercio, la famiglia, la casa, la scuola, la sanità e il budello di su mà ce lo aggiungo io….tanto non cambia nulla e  nulla cambierà, nessuno si ricorderà di te dal prossimo lunedì, nessuno si fermerà a salutarti, nessuno ti chiamerà ed io continuerò a mandarvi affanculo banda di ruffiani mangia pane a tradimento come diceva  il vecchio Fabio, non avete mai avuto bisogno di me, xtanto il mio voto di merda, carissimi amici non l’avrete….continuate a rubare che in fondo è l’unica nostra certezza e l’unica cosa che sapete fare…..

Elba

Il padre di Jessika sembra arrivato a fine corsa…..meno di 2 anni fà era ancora al lavoro….ma queste merde di malattie quando evolgono non danno scampo….ora è il momento della sofferenza, xchè a quanto dice lei non si alza più dal letto se non x andare in bagno, mangia poco e dimagrisce giorno dopo giorno….la speranza è che si addormenti una volta x tutte evitando l’ultimo stadio della malattia, quando ti consuma come una candela al vento….

Elba

….”…..Ma sei sicuro che questo pane è quello integrale?…..xchè mi sembra diverso…la prossima volta prova a prendere….”….”…..Mamma….è la forma diversa…ma la farina è sempre quella…ho fatto una fucking ora di fila x questo pane….”….E’ un martello….passami un pò di vino….il coltello…il telecomando…sai che mi piacerebbe….delle patatine fritte….ma quando le friggi, non lasciare la copercella sulla padella, meglio un foglio di giornale, così l’olio non riscalda troppo e non schizza via…la persiana…chiudi la persiana che si è alzato vento….ma l’hai preso il caffè….ne è rimasto poco…(….c’è più di mezzo barattolo….)….ahhh….le gambe…mi fanno sempre male….stasera però non cucinare ancora verdura…voglio….un pò di carpaccio…però che schifo la carne cruda….e magari se Jessika, che mi sta dando una grossa mano a fare e sopportare, magari, dille se passa lo straccio in terra, stamani mi trascinavo lo sporco dietro….”….Mamma…porca di quella cagna ladra….l’ha passato meno di due giorni fa….ti ha pulito tutto il bagno…fatto la lavatrice, steso la roba, pulita la cucina meglio di uno chef di hotel…stai tranquilla….”….”….Ah…se solo le mie gambe potessero essere quelle di prima….”….Blue russa sul tappeto….ha camminato nel bosco stamani, mangiato, bevuto….se solo potessi essere io…un cane….

Chianti

C’è una signora che vive vicino al ristorante, vagamente ricorda mia nonna, la quale mi diceva sempre….Non avere fretta…il tempo ti darà ragione…..E’ un bel pò che aspetto questo…benedetto tempo…ma di ragioni….anche se nella vita, ad essere sincero, ho sempre avuto molta fretta…troppa, forse…Ho ancora nelle narici del naso l’odore dei suoi vestiti, della sua pelle, quell’odore tipico di chi al tempo non passava di certo troppo spesso sotto la doccia e si spalmava di creme diverse….ma non era un odore sgradevole, tutt’altro….era l’odore dei nonni, si diceva da bambini….lei e mio nonno non avevano una doccia in casa e non possedevano neanche la vasca…si sono lavati fino all’ultimo nella tinozza, a pezzi, una volta alla settimana con l’acqua calda che proveniva dai fornelli della cucina…I capelli con la cenere della stufa ed il corpo con un pezzo di sapone che durava mesi…il famoso Marsiglia…Sono passati quasi 40 anni ma da come sono cambiate le cose, sembrano secoli….E tutti i santi pomeriggi a casa nostra ad aiutarci nei compiti di scuola…non ne perdevano uno, pioggia o vento che tirasse…e nonna arrivava sempre sorridendo, quel sorriso che lasciava trasparire qualche dente dorato e qualche altro mancante…la dentiera diceva, la lascio a tuo nonno, a me va bene così, mastico meno…sono cresciuto sotto la sua ala, mi sentivo al riparo con lei, protetto…I nonni lasciano un’impronta indelebile nella nostra vita, x i loro insegnamenti, x il tempo trascorso in loro compagnia, forse quel tempo a noi più importante xchè quello che i nostri genitori causa lavoro o quant’altro non riescono a dedicarci, a condividerci e tutte le nostre scoperte, i nostri dubbi, le nostre domande finiscono allora sulle loro spalle che sanno ascoltarci e sopportarci con una pazienza illimitata….

Elba

Oggi tira un forte vento di libeccio, il cielo e’ coperto, sembra l’inizio di un grosso temporale, ma invece niente acqua, anzi sembra che stia per uscire il sole. Corro in spiaggia, e’ deserta, le onde del mare la stanno ricoprendo, al posto delle ghiaie dei giorni precedenti, rimane una grossa distesa di sabbia…cammino con Apollo a mio fianco che sembra impaurito dal rumore delle grosse onde…I pensieri tornano a 30, 35 anni fa’….ero un bambino, nato e cresciuto a 50 metri dal mare e come tanti altri ragazzini, passavamo i pomeriggi invernali a giocare sulla spiaggia, correndo dietro le onde, facendo attenzione a non bagnarci le scarpe. Ieri come oggi, al posto delle ghiaie, solo sabbia e mi domandavo come potesse, quasi come una magia, potersi formare l’estate successiva, di nuovo la spiaggia, piu’ grande e piu’ bianca e più bella di prima, chi avesse riportato le ghiaie inghiottite dal mare…rimango la’, in silenzio ad ascoltare il rumore delle onde, il mare non ti stanca mai, che si infrangono ripetutamente contro gli scogli, a respirarne lo iodio che ricopre l’aria…spunta un pallido il sole…il colore della sabbia schiarisce e scurisce con l’arrivo della luce…mi vengono in mente alcune parole di un vecchio libro…”…Dare ad ogni emozione una personalità, ad ogni stato d’animo un’anima…”…

Elba – Aprile 2010

Le riprese di sicuro inizieranno in tarda mattinata, ma il raduno è fissato x le 6,30 fuori dell’hotel…. fa freddo e tira un forte e sgradevole vento da nord….meno male che ho con me un bel libro, xche’ l’attesa sara’ molto lunga…le solite noiose file, x firmare, x il trucco, x il vestito…Al Bob è andata meglio, è riuscito a strappare una piccola parte…quella del Sindaco, pochi minuti che gli permetteranno di guadagnare molto di più rispetto a noi e di non rompersi troppo le palle ad andare su e giù x il set, come un gregge al pascolo….”…Sei sempre la solita merda, gli dico, mi hai tirato dentro questa storia e….”….”….Che cazzo vuoi che ti dica…mi hanno chiamato, ho accettato…ed eccomi qua’ con il copione in mano…è da ieri sera che lo leggo ma non mi ricordo un cazzo…”…Dopo un paio di caffè e dopo aver indossato il vestito da scena, rimango con il Bob…a ripassare la parte…non è particolarmente difficile, ma abbastanza lunga e xtanto sara’ molto facile andare in merda…specialmente davanti la macchina da presa…Sulla terrazza dell’hotel, un’antica villa ottocentesca, immersa fra gerani ed ortensie, che si affaccia direttamente sul golfo di Portoferraio, stanno preparando il set…Nel candore del colonnato in stile neo classico è scritta la storia di questa villa da sogno che fa della raffinatezza un segno di distinzione…Ancora non ho capito bene se sara’ una festa, un matrimonio o comunque qualcosa dl genere, dato che non ci hanno detto nulla di preciso ma dalla preparazione di diversi buffet, è evidente che intorno ai tovali dovremo far finta di festeggiare…Il Bob sta’ ridendo, non ho capito il xchè…”…Continuo a non ricordarmi un cazzo, dice…”…intanto il regista sbraita come un cane….nessuno di noi si comporta come lui vuole…o vorrebbe….di sicuro in molti hanno poca esperienza…le comparse romane, dice, in confronto sono gia’ mezzi attori…ma non giustifica il fatto delle sue continue richieste e del modo altrettanto volgare e maleducato che usa x rivolgersi a noi…rimango in attesa della scena del Bob, altrimenti lo avrei mandato volentieri affanculo…Il vento continua a soffiare ed a girare, da nord verso sud-est e di nuovo da nord….una vera rottura di coglioni….ci infiliamo dietro una palma e fumiamo una sigaretta…Il Bob finalmente entra in scena…non va’ male…anche se effettivamente, forse x l’emozione, dimentica parte del copione….Lo prendo un po’ x il culo, ma dopo poco, mando affanculo anche lui e vado via…

Febbraio 2010 – Elba

La scorsa notte ho dormito male, con un occhio ed un orecchio sempre vigili ed attenti a cio’ che stava succedendo fuori casa…Sull’isola si è abbattuta una tempesta, il vento fino a 50 nodi, uno scirocco che ha provocato non pochi danni in paese e che a me ha ricordato una notte dello scorso inverno, regalandomi un paio di alberi letteralmente sdradicati dal terreno, i quali poi minacciavano di cadere sul tetto di casa…Apollo, che ha una paura tremenda dei tuoni e del brutto tempo in generale, è rimasto nascosto a tremare nel bagno e sotto il letto…solo la mattina seguente ha fatto capolino con le orecchie basse e muovendo il poco di coda che ha, a significare che il peggio era passato…l’ira della tormenta iniziava ad allentarsi e  con la prima luce che entrava dalla finestra, mi sono vestito e sono andato a contare i danni…Nessun albero caduto, ma molte piante hanno subito danni ingenti, specialmente quelle più delicate…Mia mamma sembra migliorare, ma deve ancora ricorrere alle cure ospedaliere almeno una volta alla settimana…il che spegne sul nascere ogni mio tentativo di potermi allontanare x un po’…Ne avrei proprio bisogno…La solita alba fredda, colazione, passeggiata con il cane, piscina, lavoro, altro giro con il cane, ritorno a casa e tuffo nell’ultimo libro che ho a disposizione…Queste sono pressapoco le mie giornate…niente di più niente di meno…rifiutando ogni invito a cena o in qualsiasi altro tipo di locale…sono in un momento di zero socializzazione…e le persone interessanti…latinano…

Luglio 2009 – Elba

Archivia di qui, archivia di la’…ma non nel pc, bensi’ nei vecchi contenitori, nei famosi raccoglitori, quelli duri, colorati di nero, rosso, azzurro, dove il foglio va’ bucato sulla sinistra ed infilato in quella levetta che chiudendosi non lo lascera’ piu’ uscire… mi ricordano tanto il piccolo ufficio di mio babbo, sul porto, dove andavo da bambino, a sbirciare, fra scrivanie zeppe di carta che volava via appena una folata di vento, apriva le finestre, o semplicemente x aver sbattuto troppo forte la porta d’ingresso…Il mio interesse pero’ si spostava sempre su’ un vecchio Ciao, delle fedelissima segretaria, la quale mi permetteva solo un piccolo giretto nel parcheggio…”…Sei ancora piccolo, diceva…aspetta ancora qualche anno e poi hai voglia di motorini…”…”…Ma lo so’ gia’ portare dicevo…lasciami fare un giro piu’ lungo…”….”…Niente strade, accontentati del parcheggio…se succede qualcosa sono io la responsabile…”….Ore ed ore in piedi sui pedali…lo mettevo in moto, ma senza l’aiuto di Eva non sarei mai riuscito a smuoverlo dal cavalletto…”…Sognavo la strada, sognavo di abbandonare quella faticosissima bicicletta…contavo i giorni che mancavano al mio quattordicesimo compleanno…sembrava non arrivasse mai…a quell’eta’ si vuole solo crescere ed il tempo, troppo lento a trascorrere….Ora invece vorremmo avere un pozione magica x riuscire fermarlo…gli anni si accavallano, velocemente, vedi la vita sfuggirti di mano e con tante cose ancora da fare…Seneca diceva…troppo tardi incominciare a vivere quando ormai e’ ora di smettere…In fondo si nasce x poi morire…che significato ha tutto questo?….aspettare, aspettare…e’ tutta unìattesa…aspettare di diventare grandi, di finire la scuola, di un buon lavoro….aspettare l’amore, una famiglia…aspettare un treno, aspettare una donna in una stanza d’albergo o in una sala ristorante…aspettare che i gatti si mettono a cantare ed i topi a ballare….e’ solo questione di culo…xche’ non sempre le attese sono uguali alle aspettative…la vita sembra proprio solo una questione di culo….Mio babbo sarebbe stato felicissimo sei avessi seguito il suo lavoro, ma sognavo una vita avventurosa, di viaggi, scoperte, di continui cambi di posti di lavoro, di gente, di facce…di culture, tradizioni….