Firenze

Tutte le volte che lascio l’isola, rimango incollato al vetro della nave a guardarmi Pferraio…sembra un plastico adagiato sull’acqua…magnifico…un rifugio naturale che non ha eguali al mondo…come abbaia fatto questa lingua di terra ad allungarsi in mezzo al mare non si sa….con la luna piena poi, l’acqua raggiunge il livello della strada, sembra proprio di galleggiare…Apollo si allunga sul pavimento ed inizia a russare, io lo seguirò a poco…mi girano i coglioni…devo tornare a Firenze a fare un ecocardiogramma, qualche sintomo indesiderato si è rifatto vivo…che abbia forzato troppo in piscina o che abbia alzato troppo il gomito…sono le ipotesi più realistiche…forse più la seconda della prima…anche se la vita sregolata di prima è oramai alle spalle…Prima di partire porto mia mamma dal dottore, una visita x i suoi infiniti problemi di circolazione…Quando usciamo, mi allunga le ricette…”…Una medicina è da pagare mi dice…”….”…Non ti preoccupare, rispondo, la pago io….”….”….Ma vai vai dice, mentre tenta di tirare fuori dalla borsa 50 euro tutti arrotolati…me li sono fatti prestare…tu sei messo peggio di me…almeno io la pensione la prendo, poca, ma arriva…”…Tiro un calcio alla porta dell’ascensore…queste parole mi fanno vergognare…è vero, al momento sono messo niente male…affanculo…alla sanità che continua a far pagare medicine a persone anziane, bisognose di cure e a tutti quei datori di lavoro che nella parola crisi ci stanno sguazzando come mai…da quando mi sono sentito male non ho fatto altro che abbassare la testa…non era mai successo negli ultimi 30 anni…ma ero stato fermo quasi un anno…”….Se ti và è così, ti dicono…lavorare x 8,9,10 ore e prenderne solo quelle di una normale busta paga di 6,40…”…magari riesci a strappare un cento euro in più al mese e sembra che ti diano il culo, quando invece sono solo 3 euro al giorno…ma ti devi accontentare, hai debiti da pagare, da mangiare, da vivere, da sopravvivere…e sei nella merda fino al collo…ma ora che la merda, forse, ce l’hai sotto le ascelle e puoi tornare a muovere bene le braccia…allora affanculo, non mi accontento più, ora non mi va più… a distanza di 4 anni dalla malattia, anche continuando a fare controlli, posso tornare ad essere libero come prima e se la salute non mi tira brutti scherzi, mi ci pulisco il culo con i vostri soldi…

Marzo 2009 – Elba

….”….Finche’ stavamo insieme, dice Teresa, ero io a prendermi cura di te…ora che sei solo, riguardati, non sei piu’ quello di una volta…non puoi piu’ fare certe cose…anche se sei guarito non puoi fumare le canne, bere…hai una cicatrice su’ quel cazzo di cuore, mettitelo bene in testa, non ce l’hai sul ginocchio o sul braccio…”…”…Hai ragione, rispondo, che vuoi che dica…ok…ok… non ho fatto vita sanissima, ma neanche troppo sregolata…qualche canna, qualche birra…comunque via, cerchero’ di limitare ogni…abuso…come dicono i medici…lo sai, ci sono momenti di umore migliore, altri dove ti senti una merda, dove tutto va’ male…psicologicamente sono a pezzi, ho fatto tanti sbagli in vita mia, ma me ne sono anche successe di tutti i colori, cazzo…troppe, troppe…mi e’ stato dato tanto , ma mi e’ anche stato tolto tanto….e cio’ che hai perso non tornera’ piu’….anzi ti fa’ ancora incazzare il fatto di non poter sapere cosa sarebbe successo se…questi cazzo di se…se…se…se…affanculo anche loro…il dolore, come diceva Hesse, non conosce stagioni…x quanto non faccia altro che cercare di sorridere alla vita, mi porto dietro una montagna di paure, fucking flashback e una canna e una birretta fanno sempre una gran compagnia….affanculo…”…Metto su’ un cd si De Gregori…La donna cannone…che coincidenza…l’asfalto corre via sotto i piedi…come le parole…e senza pane e senza sete…e senza ali e senza rete voleremo via…cosi’ la donna cannone, quell’enorme mistero volo’… tutta sola verso il cielo nero nero si incammino’…tutti chiusero gli occhi…e in un attimo esatto lei spari’…altri giurarono, spergiurarono, che non erano mai stati li’…