Elba

La signora rinuncia….”….Troppo rischioso, dice…”….”….Troppo rischioso andare in macchina a Bologna? chiedo….”…..”…..Mio figlio, risponde….mio figlio non vuole….si arrabbia se vado…poi con una persona che non conosce….però mi dispiace, avrei voluto vederlo….”….”…..Si faccia mandare una foto, rispondo…”…..”…..No quella ce l’ho….volevo vederlo di persona….comunque grazie lo stesso….ci sentiamo x la spesa….”….Non ha preso la battuta al volo ed io ho perso un possibile guadagno….paura di uno sconosciuto dice il figlio…sono più di due anni che le faccio la spesa….mi manca di cucinarle e farle le pulizie di casa….Il Bob intanto è sempre più sicuro di prendere il ristorante del camping….siamo riusciti a far calare il prezzo di gestione e la cosa ora sembra più fattibile….almeno da non lasciarci le penne se la stagione non fosse delle migliori….Mi sono rotto i coglioni di continuare a lavorare x altri che pensano solo a come sfruttare il personale….Ormai il mondo del lavoro è una giungla…troppa richiesta….se ti va è così altrimenti avanti un altro, come il programma di Gerry Scotti….

Londra

Ogni volta che uscivo dal Mc Donald’s, dopo 8 lunghissime ore di lavoro, mi portavo dietro l’odore del fritto che oltre negli indumenti, ti rimaneva impregnato fino a sotto le unghie, nelle narici, non te lo toglievi neanche quando entravi in uno dei numerosissimi pubs, dove invece spadroneggiava l’odore del tabacco, della birra e della moquette che invece emanava l’odore di entrambi…..Ma in uno in particolare, piccolo e poco affollato, trovavo sempre un anziano seduto da solo in un angolo di un divano color porpora, con la mezza pinta sul tavolo, che si esprimeva in un Inglese a me quasi sconosciuto….il mio era ancora di livello scolastico e dopo aver ordinato la mia di birra, mi sedevo accanto quasi x fargli compagnia e lui ogni tanto, forse x riconoscenza, dopo avermi sorriso, si avvicinava sussurrandomi velocemente qualcosa del quale non riuscivo a capire una singola parola….Mi esprimevo gestualmente, cosa poco British, mi aiutavo con gli occhi, non sapendo cosa fare x farmi capire, lui rideva e comprendeva il mio imbarazzo ma forse x la birra o forse x la solitudine, continuava a parlare, parlare….Furono le mie prime lezioni di Inglese, anche xchè preferivo il pub con il vecchietto alla noiosissima e lontana scuola….così iniziai a portare carta e penna e tra una birra e l’altra, lui scriveva e mi faceva fare dei semplici ma utilissimi compiti….Andammo avanti x settimane, mesi e ogni tanto mi portava qualcosa di scritto da tradurre a casa, finchè poi non lasciai definitivamente il Mc e dopo qualche saltuaria visita le nostre strade si divisero….Ricordo ancora però dopo oltre 24 anni alcuni dei suoi scritti….”….Le difficoltà diventano maggiori quando si cerca un modo x raggirarle….”….”….Se tutto fosse facile e nulla ci costasse un pò di sforzo, non apprezzeremmo il raggiungimento di un obbiettivo…”….”…Non otterrai mai nessun beneficio personale se prima non c’è stato un sacrificio….”….Ho sempre fatto tesoro di queste parole, ma pensavo che dopo tanto tempo, di dover fare qualche sforzo minore o forse, ho cambiato trroppo spesso i miei obbiettivi…

Elba

….”….A quel tempo dice mia madre, non c’erano, internet, telefoni azzurri, bianchi, celesti, programmi televisivi, dove poter chiedere anche una semplice spiegazione o trovare qualcuno che ti aiutasse a capire…era la fine degli anni ’70 e ritrovarsi a casa una figlia tossica con accanto una persona che fa di tutto x toglierle la nostra nipotina…x noi era tutta una novità, chi ha mai passato cose del genere…rimaneva anche difficile parlarne, specialmente in un posto piccolo come il nostro…quanto ci abbiamo sofferto…tuo padre ha fatto di tutto, siamo arrivati a chiedere xfino una specie di compromesso, nel quale si chiedeva di avere con noi la bambina almeno x qualche mese all’anno, eravamo disposti a qualsiasi soluzione pur di non perderne il contatto…fino a che non ci è giunta una lettera dall’usl, ovviamente falsa, con la quale Giuliana dava in adozione Krishna a quella zoccola della Silvia…”…mentre apre un casseto, si asciuga una lacrima e si passa la mano sulle narici del naso…apre una busta e mi porge una lettera a me finora sconosciuta…chissà xchè i genitori, x troppo amore, x proteggerci, x non farci soffrire, x non dividere il loro grande dolore che si portano dentro, ci lasciano talvolta all’oscuro di tutto o meglio di tanto…di quel tanto che poi comunque nella vita veniamo a sapere, che torna a galla e finisce x opprimerci come un macigno che si schianta sulle nostre teste, che ci fa mordere le mani, che vorrebbe farci gridare vendetta a tutti i costi e costi quel che costi e che invece ci lascia senza le energie necessarie, senza parole…

Chianti

E’ stato con Carlino, che feci i lavori fuori casa un paio di anni fà…quel piccolo rialzamento o meglio riempimento di terrazza, tanto criticata dai vicini Fiorentini che arrivarono perfino alle vie legali x meno di 30 cm di passaggio che avevo occupato, sul quale mi ero appoggiato nel tentativo di recuperare qualcosa in larghezza, quei pochi centimetri calpestati molto raramente, dei quali dicevano….”….Intralciano il nostro passaggio…”…avevo lasciato più di un metro alla loro sinistra, ancora da pavimentare ma con tanto di terra e perfettamente recintata…ma quando si è bastardi dentro, prevale l’egoismo, la cattiveria…quando devi usare quel passaggio solo x una ventina di giorni all’anno…a me sinceramente, sarebbe andata bene qualsiaisi soluzione…ma non a loro…e così il carissimo Carlo tornò a demolirmi ciò che era di troppo…Sia con la mestola se si trattava di muratura, sia con il pennello se c’era da imbiancare, è sempre stato uno dei migliori, un maestro…preciso ed affidabile, ma soprattutto onesto…e non solo con me e con chi ci è cresciuto assieme, ma anche con il primo illustre sconosciuto….Ed ora mi struggo nell’aspettare notizie, senza sapere cosa fare…andrei a casa di corsa, ma se non è lui a decidere di venire, se non è pienamente convinto di manadre affanculo tutto e tutti, rischio di fare un buco nell’acqua…Fù il vecchio Bob invece a chiamare dall’ospedale…”…Vienimi a prendere xchè questi mi ammazzano…”….Andai senza neanche rispondergli…”…Apollo era già in fibrillazione, aveva capito dal timbro della voce che il programma quotidiano stava cambiando, balzò in macchina e  nel giro di qualche ora eravamo all’Elba….