Rio de Janeiro

Carlos il taxista che puntualmente mi scorrazzava x le strade di Rio de Janeiro, non si fermava mai, come del resto tutti gli altri tassinari, ai semafori rossi…”…Troppo perigroso…diceva…intende…raccontava di essere stato assaltato gia’ una diecina di volte e che fortunatamente non gli avevano ancora rubato la macchina…Ho da sfamare 5 figli…non posso rischiare di perdere tutto…non ti puoi fermare con il rosso, rischi che qualcuno si avvicini e ti trovi con una pistola puntata alla tempia…qualcuno ha provato a scappare, ma ci ha lasciato la pelle…Holia, diceva…guarda in alto…dove finisce la citta’ iniziano le favelas ed ogni zona di Rio ne ha…da la’, ogni giorno scendono bambini, ragazzi, ragazze che vengono a rubare, spacciare, prostituirsi…e molti di loro sono armati…uh…troppe armi in Brasile…troppe…ti ficcano una pallottola in testa x meno di 10 dollari…Holia, diceva…tengo 20 dollari qui nel portafoglio ed il resto sotto il tappettino…se ti assaltano non hanno tempo da perdere…tu gli dai il portafoglio e loro se ne vanno tranquilli…intende?…”…Guardavo fuori dal finestrino, mentre carlos prendeva a manate l’aria condizionata, si incazzava xchè funzionava solo quando non faceva troppo caldo…ed infatti oggi che sfiorava i 40 gradi era ferma…”…Non capisco…diceva…vamos x una cervezina..in Flamengo…”…Era un misto di curiosita’ e paura…sempre attento a chi si avvinasse…ed anch’io tenevo la mia macchina fotografica ben nascosta sotto il sedile…se mi rubano questa è finita…Il sole stava calando e le strade di Flamengo cominciavano a ripopolarsi dopo la siesta…Carlos suonava in una band di strada che utilizzava solo batterie da cucina…Carlos due coperchi di pentole, un amico due barattoli vuoti contenenti sale grosso o altri semi di una qualsiasi pianta tropicale… un altro un paio di bussolotti con una grossa pentola che usava a mo’ di batteria…con tanto di barman che si piazzava a servire dietro una pila di lattine di birre ghiacciate…e via, nel giro di pochi minuti la samba era servita…Se qualcuno chiamava carlos x una corsa…rispondeva…depois..depois…non posso fare due lavori insieme…diceva sorridendo…rimanevo finchè loro suonavano, bevendo e ballando, finendo poi la serata a letto con qualche mulatta della zona…ovviamente amica della band…e su loro consiglio, che conoscevano perfettamente chi frenquentare e chi no…