Elba – Medjugorje

Passo a prendere Dimitri con un’ora di anticipo…”…Sei gia’ qui dice, mentre si infila un paio di pantaloni appena stirati…”…”…Questi viaggi mi mettono adrenalina, rispondo…alle 5 ero gia’ in piedi…”…la casa sembra si stata svaligiata da poco…un casino…pentole e piatti escono da ogni sportello…dall’acquaio fanno capolino i resti della o delle cene precedenti…una pila di libri sta’ soffocando un microwave in disuso…in camera, accanto al letto, un divano è interamente coperto da camicie, calze, mutande, maglioni, pantaloni, asciugamani…”…E’ 2 giorni che sei chiuso in casa…gli dico…che minchia hai fatto in tutto questo tempo?…”….”…Beh…risponde con la sua consueta calma, mentre sta’ accendo un sigaretta…ho messo un po’ a posto…”…”…e meno male, rispondo…si vede che hai messo in ordine….”…Stiamo andando a Medjugorje, in Bosnia, dove da quasi 30 anni, la Madonna rivolge messaggi d’amore e di pace alla comunita’ parrocchiale locale…ne avevamo parlato da tempo, anzi fù lui a parlarne a me, che ne sapevo poco o nulla…dicendo che voleva andarci ad ogni costo…Gli feci una promessa…”…Ora con questa macchina, gli dissi…arrivo a stenti a casa…ma appena mi consegnano quella nuova ti ci porto…”…Ovviamente durante il pellegrinaggio, oltre alla curiosita’ di cio’ che si potra’ toccare e vedere con i nostri occhi, ci sara’ spazio x chiedere una grazia…e Dimitri, viste le sue precarie condizioni di salute, ne ha più bisogno di me…La sua malattia sta’ avanzando più velocemente del previsto e l’aunerisma celebrale che x altro non si puo’ operare, ne sta’ gia’ limitando i movimenti…specialmente nel parlare e sulla parte destra del corpo, dove sta’ perdendo sensibilita’…abbiamo poi, messaggi di altri amici, che uniti ad una pregheria, dovranno essere bruciati, come dicono, ai piedi della Madonna…Io più che chiedere, ho solo da ringraziare x la forza ritrovata, che mi ha fatto rialzare dopo tutto quello che ho passato, se poi, Le avanza qualcosa, oltre ovviamente ad una protezione x le persone più care, vorrei trovare la spinta giusta, che non è altro che una situazione economica migliore, x dedicare questa benedetta e sembra faccia proprio al caso, galleria x Simona…

Marzo 2009 – Elba

Il ristorante e’ pieno, le comande vengono prese velocemente e lasciate sul pass della cucina, un legno bianco usurato dal tempo e dai piatti….Non capisco come si possa lavorare al meglio, quando devi comunicare con una Marocchina e una Filippina, le quali stentano gia’ capirsi fra loro due…Quando devi chiamare un tavolo o farti liberare il pass velocemente e’ un casino, la Filippina poi non capisce un cazzo di Italiano, ti guarda con una faccia da rimbambita, sorridendo e non sapendo dove mettere le mani….Non parla, non mangia, non beve, non fuma…non si stacca mai dal lavandino…non va’ in bagno, non si muove da quel metro quadro di mattonelle….forse e’ x questo che l’hanno presa…non costa un cazzo…di assicurazione neanche a parlarne…se le va’ bene, le tocchera’ un part-time in stagione, lavorando almeno una diecina di ore al giorno….Alzo un piatto, la guardo…”…Questo piatto….questa forchetta…questo coltello….questo cucchiaio…fa’ sempre si’ con la testa…affanculo non capisci un cazzo….si…si…risponde…”….L’altra, una bella signora mora, che lavora come un mulo, capisce un po’ meglio la nostra lingua, ma comunque devi scrivere le comande perfettamente e dare sempre una spiegazione ragionevole, altrimenti….e quando poi c’e’ di mezzo il maiale….ciao….non lo mangia, ovviamente, non lo tocca, anzi sembra che ne debba anche stare alla larga….”…Te lo dico io come si fa’….vengo in Marocco ed apro una bella bottega…porchetta e vino rosso…se inziate a convertirvi…faccio i miliardi…”…”….No…no…risponde…maiale…maiale….no….no….”….E’ una fissa…a Londra ad un ragazzo Tunisino avevamo detto che il prosciutto cotto veniva dalla mucca…ne ha mangiato a quintali….e ci andava matto…