Quale allegria – Lucio Dalla

Quale allegria
se ti ho cercato per una vita senza trovarti
senza nemmeno avere la soddisfazione di averti
per vederti andare via
quale allegria

quale allegria,
se non riesco neanche più a immaginarti
senza sapere se volare, se strisciare
insomma, non so più dove cercarti
quale allegria

quale allegria,
senza far finta di dormire
con la tua guancia sulla mia
saper invece che domani “ciao, come stai”
una pacca sulla spalla e via…
quale allegria,

quale allegria,
cambiar faccia cento volte
per far finta di essere un bambino
di essere un bambino
con un sorriso ospitale ridere cantare far casino
insomma far finta che sia sempre un carnevale…
Sempre un carnevale.

Senza allegria
uscire presto la mattina
la testa piena di pensieri
scansare macchine, giornali
tornare in fretta a casa
tanto oggi è come ieri

senza allegria
anche sui treni e gli aeroplani
o sopra un palco illuminato
fare un inchino a quelli che ti son davanti
e son in tanti e ti battono le mani.

Senza allegria
a letto insieme senza pace
senza più niente da inventare.
Esser costretti a farsi anche del male
per potersi con dolcezza perdonare
e continuare.

Con allegria
far finta che in fondo in tutto il mondo
c’è gente con gli stessi tuoi problemi
e poi fondare un circolo serale
per pazzi sprassolati e un poco scemi

facendo finta che la gara sia
arrivare in salute al gran finale.
Mentre è già pronto Andrea
con un bastone e cento denti
che ti chiede di pagare

per i suoi pasti mal mangiati
i sonni derubati i furti obbligati
per essere stato ucciso
quindici volte in fondo a un viale
per quindici anni la sera di Natale..

Elba – Luglio 1992

Si chiuse la stagione con un passivo si oltre 35.000 euro…un buco in banca di quasi 30.000 dato che il nostro fido arrivava a malapena a 5.000…Dopo la riapertura il lavoro era crollato, ci fecere pagare a caro prezzo le nostre bizze…io passai x un delinquente che voleva malmenare due poveri dottori dell’Usl che non facevano altro che il loro dovere…ancora oggi il mio nome non è stato del tutto dimenticato e forse non lo sara’ mai….i bastardi non scordano facilmente…Mauro non mi perdono’ mai lo sbaglio commesso…sebbene abbia rigato dritto tutta la stagione seguente, lavorando e pagando, lavorando e pagando gli errori e i debiti accumolati….La fine stagione coincideva con la scadenza del contratto che ovviamente non rinnovai…cedetti la mia quota x circa 17.000 euro, i quali finirono direttamente in banca, a saldo della mia parte di scoperto…Ne uscii pulito in tutti i sensi, buttando al vento 2 anni di lavoro, i 15.000 euro iniziali e qualche altro migliaio pagato negli anni successivi…Il tutto pero’ non basto’ a far cambiare idea a Mauro, il quale anche dopo aver trovato un nuovo socio, continuava ad infamarmi a destra e manca, facendomi passare x l’unico responsabile dell’accaduto…Io invece, non ho mai detto un a parola fuori posto sul suo conto, sorridendo ad ogni nostro incontro negli anni successivi….Nel 2004 si reco’ a Firenze con un amico x comperare il vestito del prossimo matrimonio, capito’ x sbaglio nel bar dove lavoravo ed alla domanda…”….Che ci fai quì?…potevi chiamarmi…”….Notai un forte imbarazzo…non sapeva cosa rispondere…Umm…ma….sai….poi l’altro gli suggerì…”…Dillo..dai…dai…”…”….Mi sposo, disse…sono venuto a comprare il vestito…”…Rimasi di merda, non tanto x il mancato invito, ma x il semplice fatto di aver cercato di nascondere un giorno così importante, sebbene non fossi desiderato alla festa…Solo da allora ho capito il suo reale disprezzo x me e nonostante tutto, ho continuato e continuo a salutarlo quando involontariamente ci vediamo, di rado, xchè lui vive a Bergamo, ma in finale, sbagli compresi, siamo cresciuti insieme…