Elba

Il bacio di Giuda…E’ così, oramai da anni, e succede puntualmente quando ci vediamo….Eppure, abbiamo gestito insieme un locale sul mare, x un paio di stagioni….Lui ovviamente era il più bravo ed io, il solito umile cretino non potevo certamente, contraddirlo…Era l’estate del 1992, appena tornato da Londra, mi buttai in societa’ con colui che era nato e cresciuto nella mia stessa via…una volta si diceva…un amico…mi offrì il 50% delle quote x una somma di circa 15.000 euro…Si partì molto  decisi e con tanta voglia di far bene…anzi forse troppo, tanto che i commercianti della zona iniziarono a parlare e sparlare del nostro locale…Basti pensare che ai primi giorni di luglio, avevamo gia’ pagato tutta la nostra gestione…con una prospettiva più che rosea, dato che avevamo davanti, i due mesi migliori della stagione estiva…Dopodichè iniziarono i guai…E che guai…Subimmo ripetute visite dall’ Usl di zona…a pranzo, a cena, durante la preparazione…controllavano di tutto…dalla cucina, dove ci obbligarono a cambiare un paio di mattonelle schigliate, non rotte x precisare…alla sala…al bagno, al magazzino…tirando fuori richieste assurde…di lavori non necessari che in genere vengono effettuati solo ad inizio o fine stagione…bastardi…La mazzata arrivo’ quando scoprimmo che il pizzaiolo aveva contratto la salmonella…Sebbene nessuno di noi, che mangiavamo tutto cio’ che finiva nei piatti dei clienti, dall’antipasto, ai primi e secondi di pesce, alla pizza, i dolci…avesse mai avuto nessun tipo di sintomo che facesse presagire cio’ che stava succedendo…

Marzo 2010 – Elba

….”….Bob, dico, ma non ho portato scarpe, camicia e cravatta…avevano detto solo un vestito…”….”…Porca t….sei sempre il solito…ma se ti dicono porta un vestito, che fai…lo indossi senza niente altro?…”….”….ho capito….ma avevano detto…portate un bel vestito da far vedere…è quello che mi hai regalato te…ma….dai…prima provi te e poi mi dai le tue scarpe e la tua camicia…”….Siamo in un hotel, in fila x fare un provino x la fiction Gente di mare, della quale saranno girate sull’isola alcune puntate…Apollo è legato all’entrata e sta’ abbaiando…cerco di affacciarmi ma non mi fanno aprire la finestra…Va avanti lui…gli chiedono la taglia, il numero di scarpe, del collo e infine gli fanno una foto…Io sono nascosto dietro di lui, scalzo, aspettando che finisca e mi passi la roba…meno male non ho le calze bucate…è sempre così…quando ti levi le scarpe davanti ad altri, esce sempre qualche buco in cima al pollice…La camicia mi calza abbastanza bene, leggermente più lunga, ma puo’ andare…ma le scarpe…sono un paio di numeri superiori…La costumista mi guarda e si mette a ridere…”…Mica verrai con quei scarponi?…dice una signora con chiaro accento romano, seduta appena dietro la costumista…e poi…ma di chi è quel cane che sta’ abbaiando?…”….Lo sapevo non avrei dovuto portare il quadrupe con me…ma mi segue come un’ombra…..meglio far finta di niente…lascio il numero delle scarpe…evidentemente non si fidano… faccio la foto ed al responsabile delle comparse lascio il numero di cellulare…”…Bob gli dico…non ho mai visto una puntata di questa fiction…ma di che si tratta..?….”…”…E che cazzo ne so’…sono venuto x fare qualcosa di diverso…e poi lo sai…comunque vada ci divertiremo un po’…tu vedrai…gente di mare…sara’ qualcosa che riguarda il mare…boh….assalteremo qualche peschereccio e gli rubiamo tutto il pesce…”….Corro dal cane che continua ad abbaiare senza sosta…”….Mi salta addosso e comincia a leccarmi…Andiamo vigliacco gli dico…”…Oggi è una stupenda giornata primaverile…una delle prime forse….vista la giornata, quasi quasi, ho nostalgia di Roma…esagerata in questo periodo dell’anno….

Crikvenica – Croatia

In una taverna sul mare, trattiamo x uno scambio in euro…una birra, un cognac, un pacchetto di sigarette x meno di un biglietto da 10 …abbiamo appena finito di cenare…in abbondanza…e lasciato un quindicina di euro di mancia ad un simpatico cameriere, arrossito dalla gioia di tanta grazia, che struscia i piedi come un topo avvelenato…Indossa due mocassini lisi…e le scale dice lui…hanno fatto il resto…ha le gambe a pezzi…Dimitri scambia due chiacchere con un tipo seduto vicino al nostro tavolo…Non capisco come possono comprendersi, lui parla solo croato e tedesco mentre Dimitri a malapena e con forti interruzioni l’Italiano…la malattia gli fa’ tagliare notevolmente le parole…”…Mi sembri, gli dico, quel piccoletto pelato che fa’ la pubblicita’ di fastweb con Valentino Rossi ed a zelig invece, indossa i panni del famoso sindaco romagnolo…”…sorride e continua senza problemi la sua discussione…l’altro lo guarda fisso negli occhi e gli chiede…”…Tu che malattia hai?…”…e come cazzo fa’ a saperlo?..dico…manco sa’ dove andiamo e da dove veniamo…un ragazzo seduto al tavolo di fronte si mette a fare l’interprete…”…Lui dice…ha il fratello prete che vive a Medjugorje…”…li mortacci sui…Dimitri allora si scalda…ordina un’altra birra, accende l’ennesima sigaretta e parte in quarta…nessuno capisce una parola…a me sembrano tutti e 3 un po’ alticci ma lascio stare…uno che parla croato all’altro, dimitri ascolta e risponde in italiano storpiato, cosa abbia detto e capito lo sa’ solo lui… l’altro allora tira fuori del tedesco…dimitri storge la bocca, sgrana gli occhi, muove le mani in avanti, chiedendo spiegazioni…non si capisce un cazzo…brindano ordinando un nuovo giro di bevute…”…Io dice ancora dimitri…suonavo la chitarra…ed ora invece non riesco più a sentire le corde…sto’ perdendo la sensibilita’ della mano…”….il bicchiere pero’ non lo molli mai…dico io…Uno di loro si alza e ci mostra una corda da marinaio appesa al muro…è fatta…caos completo…ordino un altro cognac e vado fuori…è una bella serata di luna piena, mi volto a guardarli e li vedo ancora agitarsi intorno al tavolo…non riusciranno mai a capirsi…dimitri parla di corde di chitarra e l’altro risponde con la corda del marinaio…mi siedo mentre una piccola barca sta’ uscendo x andare a pescare…la sagoma scompare nel buio, subito dopo aver attraversato il riflesso della luna sull’acqua del mare…decido x una breve passeggiata…ho mangiato troppo…

Gennaio 2010 – Elba

Nonostante sia nato e cresciuto al mare, la piscina e’ stata fin da piccolo una forte attrazione…non so’ il xche’…forse xche’ al mare, prima di scendere in acqua c’è sempre da controllare il tempo… sei soggetto ai continui cambiamenti delle correnti, alle onde, al rischio recente delle troppe meduse…l’acqua della piscina invece, nella sua monotonia, noiosita’, come tanti dicono, e’ sempre lì, ferma immobile, pronta a riceverti, a farti nuotare in assoluta tranquillita’ ogni volta che vai…Da piccolino sognavo una casa con piscina come si vedeva nei film americani, dove i proprietari facevano il bagno ogni volta che volevano, la mattina, il pomeriggio, la sera, la notte…Quando facemmo il nostro primo trasloco, mi immaginavo di andare in una casa simile, gia’ mi vedevo correre ai bordi,  magari su di un pratino all’Inglese…invece ci spostammo di pochissimo, nel palazzo accanto, proprio adiacente al nostro…più bello, più nuovo, con l’ascensore, il riscaldamento centralizzato, ma l’unico spazio disponibile esterno, era solo un piccolo terrazzo…E se mia madre era gia’ una maniaca dell’ordine e della pulizia, nel nuovo appartamento finì x degenerare del tutto…Non si poteva entrare con le scarpe, le famose pattine, ad ognuno di noi era stato affidato il proprio colore, erano all’entrata ad aspettare di essere indossate dai nostri piedi…la sala con i mobili nuovi era quasi off limit…non ricordo tranne la comunione e la cresima, di averci mangiato altre volte…il divano poi…un cimelio…guai a saltarci o giocarci…si poteva stare solo seduti e composti…non si poteva muovere o strusciare le sedie in casa, x non correre il rischio di fare rumore e di disturbare i nuovi vicini di casa…e poi le camere…avevano il parquet…che meraviglia…abituato al precedente, sempre freddo, xche’ la stufa non arrivava a scaldare le camere e si andava a letto con la borsa dell’acqua calda…veniva voglia di sdraiarcisi sopra…a me piacevano tutte queste nuove cose, correvo su e giù x la casa con mia madre che non faceva altro che riprendermi…e talvolta, ma raramente xche’ le sfuggivo sempre, costretta ad alzare le mani…”…Attento quì, non toccare la’, Gluca fermati…togliti le scarpe, attento al muro, al mobile, a quel vaso, al divano…non correre in camera…non saltare che sotto abbiamo gente…”…erano le parole più ricorrenti ogni volta che ero in casa…Io sognavo di rientrare e sentire mia madre cantare o magari dipingere o vederla fare qualcosa di creativo…invece….

Dicembre 2009 – Elba

Non trovavo più la spinta necessaria…l’inverno successivo rimandavo sempre il ritorno in piscina…vado domani…domani vado…ma niente…mi dividevo fra buoni progetti che rimanevano solo progetti e dei gran cannoni che finivano x spegnere tutti i buoni propositi…casa mia, situata nel bosco pieno, e’ il luogo ideale x fumare e meditare e l’inverno, la stagione migliore x la tranquillita’ estrema…Tornai a nuotare in mare, ma le senitvo sulla pelle…non erano le mie nuotate di sempre…mancavo ancora di costanza e non riuscivo a sconfiggere la paura psicologica nel forzare…quando c’era da farlo mi fermavo….ripartivo, ma non forzavo…pero’ a differenza degli altri anni ho continuato a nuotare al mare fino a meta’ novembre, x passare poi subito in piscina…qualcuno mi ha accolto con le solite battutine…”…Oramai sei finito…non ce la fai più…di sicuro ti ritrovo fermo dopo 20 vasche…”…rispondevo con un sorriso e con una bella toccata di palle….ma il fiato aumentava, cominciavo ad avere un buon feeling con le bracciate, sentivo che xlomeno stavo migliorando…così come il numero delle vasche a fine giornata…80…100…120…rimasi qualche settimana senza aumentare, gia’ contento del risultato ottenuto…arrivai poi a 150…fino alle 180 poco prima della pausa Natalizia…è stata la più grande soddisfazione degli ultimi 3 anni…riuscire a tornare a certi livelli, ritrovare la continuita’ in acqua, ritrovare l’armonia necessaria ed essere riuscito ad allontanare la paura…non sentivo neanche la stanchezza, incredibile, una gioia immensa…bisognera’ pero’ attendere ancora alcuni mesi x vedere se tutto andra’ x il verso giusto…continuero’ a toccarmi le palle ed a sorridere a chi, invece, guarda caso, ora mi da’ le spalle nello spogliatoio, negandomi anche un semplice saluto…

Luglio 2009 – Elba

E’ da poco passata la mezzanotte…sto’ aspettando una coppia di Francesi che hanno prenotato x un sola notte…Sono arrivati in barca da Marsiglia e dopo aver avuto qualche problema al motore, hanno dovuto lasciarla in cantiere…Domani sara’ pronta, così dicono…affari vostri…penso io…Ovviamente la prima camera che vedono non li va’ a genio…altrimenti non sarebbero Francesi…”…Ci piace il balcone vista mare, dicono…ma non…la decoration…”…La maiala di tu’…vorrei rispondere…l’avessi io a casa, queste…decoration…La seconda va’ bene, ma non ha il balcone…la terza e’ troppo piccola…e le finestre, troppo strette…Affanculo….ma sara’ solo x poche ore…e di sonno…tutti stì cazzi…capirei dovessero trascorrere una intera settimana…ma non avranno neanche il tempo di una bella scopata….Xdipiu’ mi sto’ trascinando dietro le loro borse, nella speranza di trovare la stanza a loro gradita…Alla fine restituisco loro i passaporti…vi chiamo un taxi e…troverete di meglio altrove…dico…Rimangono sul divano di fronte al ricevimento a parlottare fra di loro…Son quasi le una…Mi hanno fatto fare una sudata bestiale…Ne ho trovati di rincoglioniti in vita mia…ma così…”….Sa’ dice lui, in un Inglese orribile…siamo abituati a spostarci fra londra, Parigi e dubai…ed abbiamo sempre hotel…come se dice…de moda….”…”…Mi dispiace rispondo…questo invece e’ un hotel molto tradizionale…non seguiamo nessuna moda…”…E poi, che cazzo, ci sono anche da seguire le mode x andare a dormire?…x una notte poi…Alla fine ne prendono una, forse la peggiore, ma la troia voleva…vista mare…che cazzo avra’ da vedere di notte…Mi hanno fatto fare le scale decine di volte…affanculo…e lei mi ha lasciato anche il passaporto scaduto…se la vedranno domani mattina…

Ottobre 2008 – Elba

Approfitto del sole, di un leggero vento del nord, dopo 2 giorni di vera tempesta, con tanta pioggia e vento, che hanno costretto il fido Apollo, terrorizzato, a nascondersi sotto il lavandino del bagno, x fare una lunga passeggiata nei monti circostanti casa e in particolare quello sopra il castello del Volterraio. Un’ora poco piu’, di salita, non molto ripida, che ci ha regalato alla fine, una vista meravigliosa di tutto l’arcipelago toscano. Alla mia destra, la parte orientale dell’Elba, il golfo di Piombino, Follonica e dell’Argentario, con il Giglio e Montecristo. Sotto di me, il rudere del castello, la rada di Portoferraio, che sembrava un plastico di un progetto, adagiato su’ di un’enorme piscina, lo Scoglietto ( la meta, quando eravamo ragazzini, piu’ difficile da raggiungere a nuoto) e l’isola di Capraia. Sulla mia sinistra, la parte occidentale dell’Elba, Pianosa e tutta la costa della Corsica, fino alla sua parte finale detta il ” dito “….Silenzio totale, a me, gradito, interrotto solo dal suono delle campane, proveniente della vicina chiesetta di Rio nell’Elba…Ho mandato affanculo il tipo del ristorante…l’ho sentito parlare con la cameriera di eventuali ferie…diceva…”….Gluca e’ in gamba, sa’ fare un po’ di tutto, ne possiamo approfittare x questo periodo ante Natalizio, x riposarsi un po’, tanto non ci dovrebbe essere molto lavoro…”…Sti cazzi…so’ cosa vuol dire…sa’ fare un po’ di tutto…. iniziare in cucina, passare in sala nel momento del servizio e tornare in cucina x le pulizie…coprire 3 reparti e beccare una paga sola…Prima che finissero i loro progetti, li ho interrotti…”….Vi ringrazio, ma mi hanno chiamato x un posto al quale non posso rinunciare…”…Ci e’ rimasto di merda…ma una merda e’ stato…e merda rimane…