Tiziano Terzani

I migliori compagni di viaggio sono i libri: parlano quando si ha bisogno, tacciono quando si vuole silenzio. Fanno compagnia senza essere invadenti. Danno moltissimo senza chiedere nulla.

Chianti

Dodicesimo giorno di black out…almeno riuscissi ad iniziare un nuovo libro, l’altro, proprio sul più bello, quando ti stilli le pagine finali xchè non vorresti che finisse mai, era nella borsa con il pc…maledetti bastardi…pulitecivi il culo…o la faccia di merda che avete…tanto prima o poi vi trovo…Mi girano ancora…e tanto….Oggi ho passeggiato più di due ore con il cane, sempre a bordo strada, nella speranza, vana, che trovassi qualcosa che fosse stato buttato via in corsa dalla macchina da quei rotti in culo…niente…è incredibile però, quante schifezze vengano gettate tra gli alberi o nei fossi…tv…water…lavandini…scarpe…mobili…buttarli là o vicino ad un bidone non credo faccia molta differenza…la deficienza umana non ha limiti…Con Jessika intanto, abbiamo lasciato la rabbia da parte, ma finchè non ci vediamo di persona, a quattrocchi, non possiamo risolvere o dissolvere la nostra storia…Comunque vada, non c’è nessuna fretta…

Maggio 2009 – Elba

Mentre torno via dal mare, in bicicletta, mi sento chiamare…”…Gluca…gluca…vieni qui…”…E’ il babbo di Simona, mi sta’ chiamando con una decisione che solitamente si usa nel richiamare il cane che cerca di allontanarsi….”…Vai, penso…e’ successo qualcosa…sei sempre in mezzo a qualche casino…ma che cazzo ho combinato?…magari ha saputo del quadro…o…di qualche mia iniziativa…boh…l’ultima volta mi voleva denunciare alla procura della repubblica….lo sapevo…ma ce cazzo vorra’…”….torno indietro lemme lemme…fossi un cane, lo farei con la coda in mezzo alle gambe…”…Ciao mi dice…sai…stavo pensando a scrivere un libro da dedicare a Simona…e…avrei bisogno del tuo aiuto…ci sono molte cose che tu sai meglio di me, dei suoi inizi Londinesi, del college, dei primi lavori…”…Rimango senza parole…fucking hell…sono piu’ di 7 anni che aspettavo queste parole…che quasi quasi non ci credo…mi guardo attorno x verificare che sia tutto vero…siamo sotto casa di Simona, dove la vidi x l’ultima volta prima di partire x il SudAmerica…”…”…ma che fai…mi dice…non rispondi?…ci pensi…se non vuoi…sai mi dispiace che dopo la sua scomparsa ci siano stati attriti fra di noi…che non abbia avuto un comportamento corretto verso di te…ma capisci…e’ stata molto dura…accettare…capire…solo dopo un laborioso processo riflessivo-interiore ho sentito di nuovo accendersi nell’anima, quella passione, quella voglia di ripartire e di cercare di costruire qualcosa da dedicare a simona e di lasciare in buone mani, tutti i suoi lavori…prima, prima… che me ne vada anch’io…”….”…E’ stato e continua ad essere il mio grande sogno…aprire una galleri d’arte da dedicare a sua figlia, rispondo, dove poter esporre in permanente i suoi lavori e magari dare una possibilita’ di spazio e di vista ache ai giovani artisti elbani e non…ma purtroppo i costi sono eccessivi e nonostante continuo giornalmente a girare x il centro storico e dintorni non sono riuscito a trovare un fondo che abbia un affitto ragionevole…”…”….Devo andare mi dice…quando puoi passa da casa, beviamo una birra insieme e proviamo a tirar giu’ qualcosa…ti mostro anche tutto il materiale che ho…a presto…”…Sette anni…fucking…7 anni…che aspetto una chiamata x andare a casa…in fondo sono un tipo molto riservato e non non me la sono mai sentita di reclamare qualcosa, ho accettato con immenso dolore, tristezza, delusione, tutte le loro decisoni di famiglia…e’ stato uno schock essere stato allontanato, messo da parte, schiacciato come un verme, dopo tutto cio’ che c’e’ stato fra me e Simona…