Elba

La sala è pronta…un grosso candelabro viene acceso in mezzo ai tavoli…è la cena dei somelier…Non sara’ un servizio dei più difficili, ma fra una portata e l’altra, come sempre, ci sara’ il presidente che spieghera’ e chiedera’ agli altri, nei minimi termini, cio’ che sta passando fra le loro lingue, palati, esofaghi…L’acidita’, la forza, la presenza di elementi che ne determinano il colore, il gusto, il giusto mix…l’annata, la temperatura, il primo impatto, l’odore…sara’ anche interessante, ma x buttar giù un bicchiere ci vuole quasi una buona mezz’ora…”…E’ il loro lavoro, dice il Direttore…a noi le scarpe…a loro il palato…”…A me invece, piacerebbe avere sottomano una delle bottiglie di Ferrari che stanno degustando…con molta calma…fin troppa…da lasciarne un po’ anche nei calici…Arriviamo al primo…e il relatore riparte…tenendo in mano un bianco…”….Conosciuto dagli antichi come aminea gemella x la forma caratteristica dei suoi grappoli, il vitigno xxxxx, è giunto fino a noi accrescendo la sua fama e i suoi pregi…Il colore paglierino varia dal giallo tenue a quello più carico, il profumo è ricco, penetrante, intenso…Il sapore armonioso, tipico, pieno, lascia il gusto un po’ amaro delle mandorle…”…E poi, partono le votazioni a seconda della particolarita’ del vino, degli abbinamenti…con tanto di grafici…Con il secondo serviamo un rosso…e via ancora…si riparte…meno male che a fine cena non c’è nessun giudizio sul caffè…così la serata scorre via più velocemente…anche xchè domani, al lunch…ci saranno una settantina di persone che appartengono al rinomato Lions club…che goduria…