Luglio 2009 – Elba

La fotocopiatrice finisce di copiare, nell’aria rimane l’odore dell’inchiostro, della carta…tutto come 35 anni fa’…”…Babbo dicevo…ho finito la carta…”…lui correva, mi riempiva la macchina e ripartivo…talvolta solo x gioco…mi fotocopiavo le mani, un dito, una parte del viso, il naso…c’era gia’ qualcosa in me che aveva a che fare con la foto…”…Impara diceva il babbo…un giorno, quando saro’ vecchio, sarai tu a lavorare qui…Rispondevo di sì…non avevo un grande entusiasmo x il lavoro d’ufficio, ma pensavo che con l’eta’ le cose sarebbero cambiate…un posto sicuro, ben retribuito, pulito e senza padroni che ti scassano le palle…Invece…la mia giovinezza era piena di vento, di sogni vani, forse di presunzione…alla fine…ti ho tradito, ferito, deluso…avevi riposto tutto su’ di me…ed invece ho finito x scegliere le strade piu’ difficili, piu’ umili…ti parlavo di foto, di pittura e tu mi dicevi…”…L’arte e’ la ricchezza della poverta’…chi crea non ha nulla ma possiede tutto…pero’ ricorda, gli artisti o molti di loro conducono una vita difficile, senza soldi…e’ quasi una missione la loro…d’altra parte pero’ li puoi togliere tutto, la casa, una famiglia, i figli, i soldi…ma se lasci loro un pennello, un foglio di carta, dei colori, sono felici lo stesso…lo sono anch’io quando suono il flauto…ma purtoppo la sera dopo il lavoro sono sempre troppo stanco x farlo…”…”…Ma se ti rende felice…chiedevo…”…”…Ma i soldi non bastano mai, lavoro solo io in famiglia e siamo in cinque…un giorno poi…quando andro’ in pensione…”…Quel giorno non e’ mai arrivato, ma non mai dimenticato le sue parole…e l’arte, al momento mi ha portato via molto tempo, tanti sacrifici, soldi, senza x altro un grande riscontro economico, ma ho avuto molte soddisfazioni, riconoscimenti….sono arrivato dove, forse, neanche credevo, dove non avrei mai pensato di arrivare…