Elba

In hotel non è cambiato nulla, in meglio….Lo chef continua a trovare le più banali delle scuse x attaccarmi, senza x altro capire le motivazioni, e dopo innumerevoli scontri verbali, ho deciso di non cacarlo più di tanto…semplicemente lo ignoro, lo saluto a malapena e quando vedo che potrebbe avere bisogno di qualcosa, cambio strada…affanculo lui e la sua cucina, la quale non oso commentare, tempo perso pure là…I super eroi dei fornelli, non sbagliano mai…ma il palato non sbaglia e se togliamo una decente presentazione, i piatti non sono poi così da decantare…Fra l’altro ho avuto anche un’accesa discussione con la figlia del boss e dopo reciprochi vaffanculo, me ne sono andato a casa…E’ stata comunque, la classica zappa sui piedi…i miei pero’…e da allora le cose sono cambiate, in peggio, solo x me…super controllato e parafulmine dell’hotel….quando succede qualcosa è semplicemente colpa mia…Rimane solo da tirar dritto fino alla fine, se resisto…Sono quasi rassegnato ormai a livello lavorativo…non faccio altro che cambiare posti di lavoro senza mai avere in ritorno, un po’ di rispetto ed una paga che rispecchi cio’ che valgo…Credo di valere molto di più della merda che si trova in giro, ma tanto ormai si tira solo al risparmio, affanculo le qualifiche, si sente sempre parlare di crisi e si assume solo gente che costa poco…Buon x loro, che risparmiano…a noi…le briciole…

Melbourne 1995

…”…Fai subito la saletta, dice Davide, cosi’ sara’ gia’ pronta x il cenone, non dovrebbe esserci molto movimento in queste sere..”…E’ un bravo ragazzo e nei modi mi ricorda George, il boss del locale x il quale lavoravo a Melbourne. Sempre sorridente, ma quando si incazza lascia partire uno sguardo fulminante, duro come un calcio sferrato alla schiena con una scarpa dalla punta d’acciaio…Italo/Australiano, parlava solo un incomprensibile dialetto calabrese che usava raramente, mischiato all’inglese…”…Se voui rimanere, mi diceva, devi prima iniziare a lavare tanti bicchieri, dopodiche’, quando riuscirai a capire le diverse sfumature tra l’inglese di Inghilterra e l’inglese d’Australia, ti spostero’ ai tavoli…e’ gia’ tanto che mi resti simpatico…”…Passai cosi’ diverse settimane affiancando un pazzo Australiano che lavorava alla macchina da caffe’…bloccato, legato giornate intere dietro un banco sul quale venivano posati decine e decine di vassoi, contenenti tutte le tazze e i bicchieri sporchi provenienti dalla sala…Non c’era un attimo di break, una vera e propria catena di montaggio, se mi fermavo, non ci sarebbe piu’ stato lo spazio necessario x la roba sporca di ritorno…Era Aprile e le foglie stavano cambiando colore…l’autunno era alle porte, le giornate si stavano scorciando…un evento anormale x noi che da quel mese iniziamo a goderci i primi giorni primaverili…Una mattina chiesi di essere spostato ai tavoli…”…George, non ce la faccio piu’ qua’ dietro, la sera ho le mani che prendono fuoco, rosse come due pomodori maturi…vedrai che riusciro’ a farmi capire..fammi provare…”…”…Ok..ok..ma con calma…”…il locale era sempre pieno, una buona cucina ed un’ottima pizza a prezzi decisamente…italiani…attiravano centinaia di clienti e a mio favore avevo il fatto che ero uno dei pochi a riconoscere la differenza fra un raviolo ed un tortellino, fra un maccherone ed uno spaghetto, fra una lasagna di mare ed una alla bolognese..x gli altri camerieri era solo pasta e non era difficile che servissero piatti diversi da quelli ordinati…Un ragazzo Italiano che aveva vissuto fra Melbourne e Sydney, si offri’ di darmi una mano nel prendere le comande e durante un w/end che si preannunciava da paura, gli dissi che avevo studiato una soluzione x lavorare di meno, lasciando agli altri buona parte del lavoro di sala…