Elba

Enrico è in piedi vicino al frigorifero dei vini, le mani appoggiate sui fianchi….punta come un avvoltoio l’entrata del ristorante, sussurando con ironia….entrate….entrate….bastardi tedeschi…..venite….venite…..In effetti, settembre è il loro mese, sono in maggioranza rispetto a tutti gli altri turisti e come sempre sono i primi ad arrivare…..”…..Eccoli….guarda…..continua a dire Enrico….hanno già fame….entrate….entrate…..e subito dopo….non ce la faccio più…eccolo, guarda dice sorridendo….ecco barbetta….vieni, vieni……barbetta non è altro che un uomo sulla 60 sessantina con la barba incolta……saluta e si siede….”….subito dopo, Enrico si butta fra i tavoli, distribuendo menù a destra e manca….Se non fosse invece, x gli Italiani che si prolungano a tavola, fino a quasi la mezzanotte, con i soli tedeschi, potresti aver finito ben prima delle 23,00, anche se molto spesso alle 18,00 già girano intorno al locale in attesa di entrare, mettendoci a disagio proprio mentre stiamo cenando….intanto, da voci di corridoio, sembra che il boss e la ex, siano tornati insieme, anche se la felicità loro, sembra ancora un lontano parente….Felicità mancata o non ancora trovata, felicità assente che alla fine però, influisce sul loro umore, che cambia come il vento che soffia in mezzo al mare….e gli scatti di nervoso, si ripercuotono sempre ed esclusivamente sulla sala, reparto che deve essere pronto a fare scudo a tutto ciò che non torna loro, nel bene e nel male….in finale, ce ne è sempre una nuova ogni giorno….c’è chi dice che dureranno ben poco….a me non interessa granchè della loro vita, ma ho capito che puoi lavorare bene quanto vuoi, ma se in alto gli girano i coglioni….amen….punto e a capo….

F. de La Rochefoucauld

La felicità sta nel gusto e non nelle cose….si è felici perché si ha ciò che ci piace,e non perché si ha ciò che gli altri trovano piacevole.

Bhagavadgita

…Quei rapporti esterni che portano, freddo e caldo, dolore e felicità, vanno e vengono; non sono permanenti. Sopportali coraggiosamente…

Immanuel kant

Assicurare la propria felicità è un dovere, perlomeno indirettamente, infatti l’insoddisfazione per la propria condizione di essere oppressi da molte ansie e bisogni insoddisfatti, può facilmente diventare una grande tentazione a trasgredire il dovere.

Maggio 2009 – Elba

Non so’ se e’ piu’ forte la gioia o il dolore, la felicita’ o la tristezza…”…Cosi’ dice mia mamma, rischi di essere ripetitivo…pero’…guardando il quadro, devo ammettere che era davvero brava…”…”…Se non sono ripetitivo x lei…x chi cazzo lo devo essere?…rispondo…”…Il quadro, il primo famoso quadro di Simona, stamani era finalmente pronto…il corniciaio ha fatto un bel lavoro, una bella intelaiuatura…si dice cosi’…boh…una stupenda cornice e soprattutto ha ripreso le parti di colore, pittura, che erano state danneggiate nel viaggio da Londra…non mi sembra vero…lo appendo subito al bar da mia sorella…rimango fermo, immobile ad osservare…ricordo tutto alla perfezione…quei giorni, settimane, mesi, dove Simona si arrabbiava, innervosiva, xche’ non riusciva ad andare avanti con il lavoro, con la scelta dei colori, dei soggetti, cambiati piu’ volte…Ed io con la mia rude-gentilezza, rispondevo…”…Ma vaffanculo, va’ tutto piu’ che bene, vedrai che lavori farai in futuro, sei una delle migliori del corso, di tutto il college, stai facendo passi da gigante…questo e’ solo il primo quadro, e’ normale che tu abbia trovato difficolta’…”…Ed infatti, ogni anno che passava, diventava sempre piu’ brava, piu’ creativa…vedrai…vedrai…e’ rimasto solo quello…vedrai che…un bel cazzo niente….neanche sapere dove sarebbe potuta arrivare…riusciva a stupirmi anche quando utilizzava le mie foto, le quali abbinava ad ulteriori lavori…una gioia immensa, ti sentivi parte delle sue idee, della sua creativita’…ed era  tutto un suggerirsi, scambiarsi opinioni, vedute, presenti e future…ma rischio solo di essere…ripetitivo….come sempre…Potrebbero passare anche un migliaio di anni, ma il vuoto non sara’ mai colmato…E’ questo il prezzo che paghiamo noi esseri umani…Quando ci viene portato via qualcosa che amiamo, ci sara’ sempre una cicatrice a ricordarci cio’ che abbiamo perso e che non potremo piu’ avere indietro…

Novembre 2007

….”….Oramai, dice Teresa, siamo giunti allo strascico finale della nostra storia…puo’ finire domani, fra 2 giorni, una settimana….lasciamo che vada cosi’, che sia il tempo a decidere…io mi sto’ guardando intorno…voglio un uomo tutto x me, che mi aspetti la sera quando torno dal lavoro, che faccia progetti con me, che mi dia la sicurezza che cerco…avrei voluto che questo uomo fossi stato tu…ma non e’ cosi’…ci ho sofferto, ma ora voglio solo guardare avanti e stare bene….non hai mai capito che gli esseri umani debbono costruirsi il loro mondo….”…Hai ragione, rispondo…non sono io l’uomo che cercavi, che vuoi, ma ti voglio bene e sono contento che ora tu possa raggiungere, trovare la felicita’ che meriti…”….”…Ok…anch’io ti voglio bene, risponde…rimaniamo in silenzio x qualche secondo…e poi finisce dicendomi…ci sentiamo domani…”….Tante parole..belle…brutte…dure…decise….Stiamo cercando di arrivare alla fine della nostra storia nel miglior modo possibile, senza troppe cattiverie, senza troppe discussioni, ripicche…tenendoci stretti le cose piu’ belle, i ricordi, i nostri momenti migliori…e’ sempre difficile quando si arriva alla fine….c’e’ solo tanto dolore da ambo le parti, ma almeno siamo consapevoli che e’ finita…Passa una coppia, discutono vivacemente, abbozzo un mezzo sorriso….chissa’ come andra’ a finire…come diceva un vecchio poeta…”…L’amore sembrava cosi’ semplice, ma poi arrivarono le pene…”…si riparte…non e’ stato un fallimento un nostro…solo due vite completamente diverse, che non avrebbero fatto la felicita’ di entrambi…la felicita’…strana parola…la cerchiamo cosi’ tanto che forse non ci accorgiamo neanche di quando e’ con noi, di quando ce la godiamo e ce la giochiamo poi, fino in fondo….