Chianti

Quando siamo a casa, Jessika non riesce mai a rimanere ferma molto a lungo. Sembra incalzata da un’energia irrequieta che non le da tregua. Si muove camminando avanti e indietro, facendo pulizie o mettendo a posto ogni cosa che le passa fra le mani. Io invece sono l’esatto contrario, amante dell’ozio, passerei le ore osservando cosa si muove e non, intorno a me, ascoltando il cinguettio degli uccellini, seguendo il breve volo di una farfalla, senza ammattire se tutto è in ordine e pulito. Le ultime discussioni riguardo le nostre o forse le sue incomprensioni verso qualche mio appunto, riflessione, sono state al momento accantonate, non so x quanto, xchè quando qualcosa non torna o viene mal digerito in una coppia, poi il tempo in momenti meno felici, porterà inesorabilmente tutto a galla…Avevo solo commentato una frase di Paulo Coelho che dice….”…Ogni volta che mi sentivo completamente padrone della situazione, capitava qualcosa che mi faceva crollare….”….”…Purtroppo le dissi, senza piangersi addosso, senza neanche cercare di capire il xchè, senza attribuire colpe al destino o quant’altro, nella vita mi è capitata più volte una cosa del genere…da essere padrone della situazione a trovarsi a raschiare il fondo…E’ venuto fuori di tutto…perfino che io sono ancora legato a Simona e che nessun’altra donna possa prendere il suo posto dentro il mio cuore…Ho avuto tanto da lei, è vero e vivo ancora di rimpianti su ciò che potrebbe essere stato se lei fosse ancora in vita, soprattutto nell’arte, xchè è rimasto un talento inespresso, e questo mi logora, xchè me la ero cresciuta, ce l’avevo indirizzata dopo tante battaglie e ne era felicissima….un periodo di vita che non può tornare più, un periodo triste ma allo stesso tempo felice che ci sia stato, un periodo che mi piacerebbe raccontare, ricordare, riderne e piangere, senza creare stupide gelosie…

Cara – Lucio Dalla

Cosa ho davanti non riesco più a parlare
dimmi cosa ti piace
non riesco a capire
dove vorresti andare
vuoi andare a dormire.
Quanti capelli che hai
non si riesce a contare
sposta la bottiglia e lasciami guardare
se di tanti capelli ci si può fidare.
Conosco un posto nel mio cuore
dove tira sempre il vento
per i tuoi pochi anni
e per i miei che sono cento.
Non c’è niente da capire
basta sedersi ed ascoltare
perché ho scritto una canzone
per ogni pentimento
e debbo stare attento a non cadere nel vino
o finir dentro ai tuoi occhi
se mi vieni più vicino.
La notte ha il suo profumo
e puoi cascarci dentro
che non ti vede nessuno
ma per uno come me poveretto
che voleva prenderti per mano
e cascare dentro un letto…
che pena… che nostalgia
non guardarti negli occhi
e dirti un’altra bugia.
Almeno
non ti avessi incontrato
io che qui sto morendo
e tu che mangi il gelato.
Tu corri dietro al vento
e sembri una farfalla
e con quanto sentimento
ti blocchi e guardi la mia spalla.
Se hai paura a andar lontano
puoi volarmi nella mano
ma so già cosa pensi
tu vorresti partire
come se andare lontano fosse uguale a morire
e non c’è niente di strano
ma non posso venire.
Così come la farfalla
ti sei alzata per scappare
ma ricorda che a quel muro
ti avrei potuta inchiodare
se non fossi uscito fuori
per provare anch’io a volare.
E la notte cominciava a gelare la mia pelle
una notte madre che cercava di contare le sue stelle.
Io li sotto ero uno sputo
e ho detto “olé sono perduto”.
La notte sta morendo
ed è cretino cercare di fermare le lacrime ridendo
ma per uno come me, l’ho già detto,
che voleva prenderti per mano
e volare sopra un tetto…
lontano… si ferma un treno
ma che bella mattina
il cielo è sereno.
Buonanotte
anima mia
adesso spengo la luce
e così sia