Elba

Jessika mi chiede se ho avuto notizie…nuove….con la faccia di chi, nella domanda esprime pura la risposta….”…..Niente, rispondo….niente…nessuna risposta agli ultimi messaggi….dalle stelle alle stalle…..e senza sapere il xchè….oramai non è più una novità neanche quello…..ho fatto il possibile nell’impossibile, al buio completo, poi come sempre sono subentrati gli avvoltoi…ognuno ha detto il suo e tutto sembra compromesso….Augustin non mi risponde più…..vorrei sapere almeno cosa ha detto o cosa sapeva….xchè sicuramente sapeva più di me…..Nessuno, compreso me, penso, sia immune da colpe in tutta questa triste vicenda….ma almeno parliamone tranquillamente, recuperiamo e mettiamo insieme i pezzi….invece sembra uno stillicidio di richieste…..Forse non si ricorda però che a Siviglia, all’ospedale, c’eravamo io e il Bob mentre Giulana stava quasi x morire, mentre lui se ne stava comodamente a casa sua ad Herrera….o dei due mesi passati a casa nostra dopo la morte di mia sorella, senza fargli spendere un centesimo, pure le sigarette gli compravo….lo portavo sempre con me fino a quando non ho iniziato a lavorare con maggior intensità…..e lo abbiamo aiutato anche dopo, visto che aveva problemi con il lavoro, bensì la nostra situazione economica non fosse delle migliori….e la non ci si può sbagliare, xchè rimasi a casa fino ad inizio novembre del’96, prima della ripartenza x L’Australia che poi finì x divenire Londra….ed ero io che mettevo i soldi nelle lettere a lui spedite….E i pacchi che gli spediva mia mamma?….affanculo…..”…..Jessika mi da la buonanotte sospirando e bisbigliando qualcosa….il mio umore non è dei migliori ed anche lei inevitabilmente ne subisce gli effetti negativi……Blue dorme, sul divano, con lei non occorrono domande e risposte, la sua fedeltà è incondizionata, al di là del tuo umore….

Elba

Delle poche, anzi quasi nulle, risposte alle mie richieste di lavoro, ce ne sono state due, dove mi avevano invitato per una interview…..peccato fossero, una in Texas e un’altra in Florida….Li mortacci loro….e che faccio prendo un aereo x andare a fare un colloquio?…..In Europa sarei andato anche in autostop….ma in America……stavo pensando però, che in caso di telefonata, avrei risposto come fanno i concorrenti in un noto gioco della Rai……”…..Rifuto l’offerta e vado avanti….”……Almeno loro rispondono….questi bastardi di Italiani se ne fottono di tutto e di tutti…..Paese di merda….I soliti annunci dove chiedono e chiedono, ma almeno rispondete, facce di merda….ti lasciano in sospeso come una foglia al vento….dipende come tira e da dove tira….e poi magari, saprai che fine farai….Non c’è serietà e non c’è paragone con l’estero….siamo i peggiori….

Elba

Ogni volta che iniziamo a correre, i primi 20 minuti, cioè prima che il fiato inizi a scarseggiare, sono quelli dove scambiamo due chiacchere, chiacchere di compagnia,  di curiosità, non proprio pettegolezzo, ma comunque quasi tutti tendono sempre a sapere degli altri…..quelle chiacchere insomma che prediligano le donne quando vanno a passeggio…..Roberto mi chiede di Giuliana, si ricorda che questo era il periodo del suo compleanno, in fondo siamo cresciuti a poche centinaia di metri uno dall’altro…..ma aldilà della morte non sa niente di più…..”…..Quanti anni avrebbe avuto oggi?…..mi chiede…..”…..”…..58….cazzo 58…..dico mentre la salita inizia a farsi più dura….”…..”…..E…..e…è seppellita qua…..o…..”……..”……No….è….è….in Spagna…..dove viveva…..”…..”…..Ah….risponde….ma….ma…..le figlie…aveva figlie no?…..”…..”….Si….rispondo….si…aveva…..anzi le ha ancora….(.lo spero anche io)….anche loro in Spagna….sono cresciute la….e….sai…..”…..Ah…ho capito…..stanno con il babbo…….”…..”……Cazzo questa salita dico, è sempre più dura……e…si….e vedrai……stanno con lui….”…..”……Ma non vengono mai qua a trovarti……insomma…ora dovrebbero essere grandi…..”……”…..Sono venute….insomma….tanto tempo fa….che cazzo fra salita e domanda non so più quale è la peggiore…..dove eravamo rimasti?…alla Spagna….si….sono là…..sono sposate….(boh….forse….spero anche quello…..hanno figli)…..e……sai hanno la loro vita la…ci sentiamo……ci sentiamo via email……via…….cazzo questa salita non finisce più….”……”……Capisco….ma vai tu allora….un bel viaggio in Spagna…..in famiglia…..”…..Ci fosse una famiglia in Spagna, borbotto dentro di me….andrei di corsa, anche se non ho nemmeno i soldi x andare dalla famiglia di Jessika…..non so più niente da anni, anzi forse non l’ho neanche mai saputo, dove sono ora…..boh…..Italia, Spagna…Grecia…..chi lo sa…..solo chiacchere….chiacchere da bar….anzi…..coltellate alla schiena che ogni volta si rigirano dentro di te come un cacciavite….non c’è pena maggiore….il non sapere….

Chianti

C’è una signora che vive vicino al ristorante, vagamente ricorda mia nonna, la quale mi diceva sempre….Non avere fretta…il tempo ti darà ragione…..E’ un bel pò che aspetto questo…benedetto tempo…ma di ragioni….anche se nella vita, ad essere sincero, ho sempre avuto molta fretta…troppa, forse…Ho ancora nelle narici del naso l’odore dei suoi vestiti, della sua pelle, quell’odore tipico di chi al tempo non passava di certo troppo spesso sotto la doccia e si spalmava di creme diverse….ma non era un odore sgradevole, tutt’altro….era l’odore dei nonni, si diceva da bambini….lei e mio nonno non avevano una doccia in casa e non possedevano neanche la vasca…si sono lavati fino all’ultimo nella tinozza, a pezzi, una volta alla settimana con l’acqua calda che proveniva dai fornelli della cucina…I capelli con la cenere della stufa ed il corpo con un pezzo di sapone che durava mesi…il famoso Marsiglia…Sono passati quasi 40 anni ma da come sono cambiate le cose, sembrano secoli….E tutti i santi pomeriggi a casa nostra ad aiutarci nei compiti di scuola…non ne perdevano uno, pioggia o vento che tirasse…e nonna arrivava sempre sorridendo, quel sorriso che lasciava trasparire qualche dente dorato e qualche altro mancante…la dentiera diceva, la lascio a tuo nonno, a me va bene così, mastico meno…sono cresciuto sotto la sua ala, mi sentivo al riparo con lei, protetto…I nonni lasciano un’impronta indelebile nella nostra vita, x i loro insegnamenti, x il tempo trascorso in loro compagnia, forse quel tempo a noi più importante xchè quello che i nostri genitori causa lavoro o quant’altro non riescono a dedicarci, a condividerci e tutte le nostre scoperte, i nostri dubbi, le nostre domande finiscono allora sulle loro spalle che sanno ascoltarci e sopportarci con una pazienza illimitata….

Gennaio 2010 – Elba

Odio quelli che vengono al bar e pagano cercando di togliersi dalle tasche tutti gli spiccioli che hanno…Per spiccioli non intendo gli euro o i 50 e 20 cents…ma tutte quelle monetine di rame del cazzo…che iniziano a contare davanti a te…10,15,20,25 fino a raggiungere o cercare di raggiungere i 2,3 euro…sempre poi con la solita domandina finale….Sono giusti?…manca qualcosa…?…Li guardo allungando la mano senza mai effettivamente contare se manca qualcosa…Sì…sì…rispondo sorridendo…sono tutti….(…basta che ti levi dai coglioni altrimenti te li tiro tutti dietro…non lo dico ma lo penso…)….lo feci una volta con un ragazzo Cinese che tutti i santi giorni mi pagava un cappuccino solo con monetine da 1 cent…un giorno sbottai e lo mandai affanculo…tu, le monetine, la Cina e gli involtini primavera…da allora torna sempre con un euro e dieci precisi….se non bastasse il tutto, dopo aver pagato trovano anche il coraggio di scusarsi…”…Sa’…volevo togliermi un po’ di peso dalle tasche…mi riempiono sempre di di queste fastidiosissime monetine…non so’ cosa farci, le lascio sempre x pagare al bar….”….vedi da annaffanculo vai….e vai….x non contare poi i flippati delle slot machine, i quali venderebbero pure sua madre pur di avere cash x giocare e poi stanno a guardare i 20 o 30 cents in più o meno, dopo magari aver perso qualche centone in quelle macchinette del cazzo…affanculo pure loro…Due ragazzini seduti sul divano, si stanno scambiando i loro numeri di cellullare…Penso a quando avevo io la loro eta’…altro che cellulare…c’era solo il numero di casa e quando chiamavi non rispondeva mai Lei, ma il fratello, la madre o addirittura il babbo che con voce da paura diceva…”…Chi e’?…con chi sto’ parlando?…”….”…Sono…sono un amico…rsipondevi sempre con timore…”…e Lui…”…Un amico chi?…come ti chiami?…chi sei?…”…Alcune volte rispondevi…altre x non stare troppo a romperti i coglioni, preferivi buttar giù la cornetta…Se invece te la passava sentivi sempre dire sottovoce…”…A quest’ora si mangia…quante volte lo devo dire…”…A casa mia poi, il telefono era proprio davanti la cucina e telefonare a quell’ora era un patimento xche’ tutti sembrava che stessero la’ ad ascoltare cio’ che dicevi e tu non potevi allontanarti di un metro, l’unica cosa che potevi fare era darli le spalle e continuare a parlare a monosillabe…”…Ummm…si….no…come…dopo…allora…te lo dico dopo…non posso parlare…no…si…ma….”….e mia mamma che urlava…”…Si fredda la cena…sempre con questo telefono in mano….”…..Sempre…x quei pochi minuti a cena…l’unica maniera x rimanere in contatto…xche’ poi dopo cena iniziava il film e guai a usare il telefono…