Elba

Al seggio, il Presidente e gli altri scrutatori sono stati sempre molto gentili con me, anche se il posto è una roccaforte del Pd, anzi sarebbe meglio dire della sinistra più sinistra, dell’ex Partito Comunista….Inevitabile qualche battuta su Grillo, sul Movimento, alle quali ho risposto sorridendo e con un pizzico di iromia…il paese ha vissuto sul lavoro degli operai delle vecchie miniere, ora chiuse, di contadini, di artigiani, dove il tempo non ha scalfito le loro sempre vive e incorruttibili idee….hanno diritto al voto 1001 elettori, xtanto non c’è stata una gran rissa…mi sono anche divertito nel vedere le vecchie signore che ancora masticano il dialetto di una volta, che arrivano prima o dopo la Messa, ben vestite, curate e forse anche contente di esprimere la loro preferenza…Qualcuna ovviamente, causa età, ha confuso le idee ed uscendo dalla cabina con il foglio in mano, ha chiesto se doveva mettere la croce su tutti i simboli…Un’altra invece si è comodamente seduta fuori al nostro banco e voleva x forza votare seduta…Un signore invece sulla settantina, mentre ero fuori nel corridoio, si è avvicinato e mi ha mostrato una bella e fresca fetta di salame, sussurrandomi nell’orecchio sinistro…Ora ci metto questa dentro e ci scrivo…mangiatevi anche questa…ladri….Intanto vado fuori a prendere Blue, non mi lascia un attimo e non potevo non portarla…

Fernando Pessoa

Il contadino, il lettore di novelle, il puro asceta: ecco gli uomini felici, xchè abdicano alla loro personalità. Uno xchè vive dell’istinto, che è impersonale, l’altro xchè vive dell’immaginazione che è oblio, il terzo xchè non vive e, non essendo morto, dorme. Niente mi soddisfa, niente mi consola, tutto (che sia esistito o meno) mi sazia. Non voglio aver un’anima e non voglio abdicare ad essa. Desidero ciò che non desidero e abdico a ciò che non ho. Non posso essere niente e non posso essere tutto: sono il ponte di passaggio fra ciò che non ho e ciò che non voglio.