Elba

Uno strazio durato 3 giorni, terminato solo dopo le esequie……Venerdì pomeriggio siamo accorsi tutti alla camera mortuaria, dove la salma del povero Marcello era ancora posizionata sul marmo, appena coperto da un telo bianco, in attesa dell’arrivo della bara, che sarà pronta solo in serata…..Sembrava che ancora dormisse, con addosso i vestiti della sera precedente, la faccia distesa, pacifica, tranquilla, sincera come quella che si è sempre contraddistinta con chiunque entrasse nel suo negozio di parrucchiere…..aveva sempre una buona parola x tutti, al contrario del luogo dove svolgeva il suo mestiere,  posti dove in genere c’è un elevato numero di pettegolezzi….ma da lui no, si parlava di tutto  ma in totale armonia e con tanta allegria, senza facili e insensati giudizi finali…..come avrebbe detto un certo Didier, della differenza fra la notizia ed il pettegolezzo…..La prima racconta in generale cosa fa la gente….il secondo come se la spassa…..Una grande persona che ci ha lasciato un dolore immenso e non in un giorno qualsiasi, dove tutti stavano celebrando l’arrivo del nuovo anno e dove lui invece ci ha voluto tirare lo scherzo finale….Te se nei andato come solo i grandi sanno fare e noi non possiamo che essere felici di avere avuto il piacere di averti conosciuto e di aver diviso tante belle giornate con te…..

Elba

L’unica certezza in questi giorni d’ospedale, sono i lettini della camera dove è ricoverata mia mamma…cambiano persone più velocemente di un hotel in piena estate…il dolore diceva Hemann Hesse, non conosce stagioni…

Firenze 2006

Arrivo in ospedale in anticipo, la porta della camera del Bob è chiusa….aspetto fuori, 10 minuti, 15, niente, non apre, penso che sia in corso una visita del dottore, appena ieri mi aveva detto che aveva la pancia leggermente gonfia. Mi incuriosisco e nello stesso mi preoccupa l’aver trovato tutto chiuso…passo dal fondo del terrazzo fino alla vetrata della camera…le tapparelle sono leggermente abbassate..mi affaccio e vedo il Bob sdraiato sul letto, la mano sinistra sulla ferita e l’altra aggrappata al letto…fa dei strani movimenti con la bocca…guardo più in basso…si nota molto bene la testa di una infermiera che glielo sta succhiando…e con gusto…mi viene da ridere…altro che visita…torno indietro…vado a prendere un caffè, mi rilasso e con calma torno su….quando arrivo la porta è nuovamente aperta, lui mi vede e sorride, lei sta muovendo una sedia, subito dopo mette in ordine il tavolo vicino al letto e saluta…”…Se hai bisogno…chiama…non ti fare problemi, sono di turno fino alle due del pomeriggio…”….”…Se…se hai bisogno chiama…hai capito…chiama…ti trattano bene gli dico…”…”…Benissimo…risponde…sono molto gentili…non mi fanno mancare nulla….”….”….Ci mancherebbe…rispondo…”….Non dice niente e non sa che ho visto tutto dalla finestra….ma faccio finta di non sapere….”…Allora…domando…la pancia come va…mi sembri molto più rilassato rispetto a ieri….?…”….”….Infatti…oggi, oggi…meglio…risponde…molto meglio…è sgonfiata…”….E ci credo…rispondo, e poi le cure stanno dando il loro effetto…meglio così…”….Tiro giù la valigia dall’armadio…festeggiamo…

Elba 2006

Arrivo in ospedale in tarda serata…trovo il Bob in una camera doppia che divide con un ragazzo che ha avuto un incidente d’auto…ha una flebo attaccata sul braccio destro…”…Portami fuori a fumare…dice…”…”…Ma Bob…manco riesci a muoverti…”…”…Ho voglia di fumarmi una bella sigaretta…tanto non si mangia…sono giorni che mi tengono a digiuno completo…c’ho una fame che prenderei una sedia a morsi…”…lo accompagno sul terrazzo, una leggera brezza proveniente dal mare mi invade le narici…l’odore del mare, mi manca così tanto quando sono lontano che quando arrivo sull’isola me lo sento subito addosso…guardo il Bob posizionato sotto una luce esterna…non mi sembra in uno stato ottimale, è dimagrito e sbiancato come se l’avessero messo in varichina x ore…”…E tu come stai?…mi chiede…son tre mesi che entri ed esci dal Careggi…”…”…Quest’estate, rispondo, ho deciso di trascorrerla là…ho beccato una buona offerta…”…Ridiamo…ma vedo il Bob che si mette subito una mano sulla pancia…”…Mi tira tutto…continuano a fare ecografie, flebo, mi tengono a stecchetta…ma al momento sembra che non ci abbiano capto un cazzo…vogliono intervenire domani x asportare la colecisti…ma sono tutto un dolore, se mi aprono ci resto secco…”….”…Non c’è tempo da perdere, gli dico, firma che vuoi uscire ed andiamo via, domani mattina, presto, prima che arrivi qualche dottore malintenzionato….”….Mi guarda sorridendo…”…Sei sempre fuori come una campana…ma dove che vada in questo stato?…non riesco neanche a vestirmi…ad alzare un piede…”….”…Ok…fai come vuoi…io vado….porto Apollo a fare una passeggiata…una doccia…e…e…domani prima delle sette sono quà…devi già aver firmato, non voglio rompermi le palle con tanti discorsi, sono ancora sotto cortisone, che mi rende altamente nervoso…”…lo abbraccio…”…Tieni duro gli dico…”….”….Ma sei sicuro di quello che fai…c’è un viaggio da affrontare…io sono a pezzi, debolissimo, mi sembra di morire da un momento all’altro…”…”….Se rimani qui ci rimani…di sicuro…a domani…”….Scappo via, leggermente preoccupato, è messo peggio di quanto pensassi, ma rinfrancato dal fatto che, mio malgrado, posso muovermi e sapere dove andare e chiedere in uno dei migliori ospedali del Paese…

Settembre 2009 – Elba

Sono ancora a pezzi, dopo un serata con Teresa…Abbiamo festeggiato la fine della stagione estiva, bevuto, fumato e scopato fino a mattina, fino a quando il sole e’ entrato prepotentemente in camera da letto…Erano settimane che non stavamo insieme, ma l’attrazione, il feeling e la nostra complicita’ non hanno subito alterazioni…Lei dice di stare bene e di essere tranquilla, di essere definitavamente uscita dal tunnel della depressione ed io non posso che augurarle il meglio…l’importante e’ rimanere tranquilli, senza crearci problemi, avere rispetto reciproco, qualunque cosa accada…non ho piu’ voglia di rompermi i coglioni con tanti discorsi….In hotel, continuo a saltare fra sala e bar, a servire gruppi di allegri e simpatici anziani che affollano il ristorante, i quali si godono la sospirata e meritata pensione, alla quale pero’, vista l’eta’ e gli acciacchi, rinuncerebbero volentieri, in cambio di una diecina d’anni in meno..il finale della serata, ancora al ricevimento, a fare le chiusure ed aspettare il rientro dell’ultima camera, prima di andare a dormire…L’unica cosa che non migliora sono i debiti, ho ancora tanto da pagare, cio’ che e’ rimasto indietro 3 anni fa’, causa malattia, e’ risultato molto di piu’ di quanto avessi immaginato…Verso le due del mattino scende giù dal secondo piano una bella ragazza Olandese, bionda, occhi chiari, capelli lisci e biondi…visibilmente terrorizzata…Che cazzo sara’ successo…penso…”….There is….is….a big spider in our room….”…dice….Prendo scopa e cassettina, penso a qualcosa di enorme, qualcosa tipo, il famoso film…La mosca…Entro, e trovo il ragazzo, un palestrato che passa intere giornate fra palestra e centro benessere, in piedi sul letto, impaurito…mi indica con la mano sinistra il punto dove il ragno sta’ comodamante passeggiando…Non e’ un ragnettino qualunque, ma neanche così grosso da dover chiedre aiuto…lo butto giù con la scopa, lo raccatto con la cassettina e lo porto giù al ricevimento…muove velocemente le zampette in cerca di fuga….apro la porta e lo lascio andare…