L’Aquila – Aprile 2009

Fossi stato uno scrittore od un giornalista, avrei descritto meglio tutte le emozioni provate in questi giorni passati in Abruzzo, a L’Aquila e nei paesini limitrofi…tutto cio’ che mi ha raccontato la gente…le ingiustizie che hanno subito da avidi costruttori del passato…ma non sono un giornalista e tutto quanto ho dentro, vorrebbe venire fuori troppo velocemente, vorrei riuscire a far parlare i miei occhi, la mia anima…cosicche’ proprio mentre stavo cantando qualche pezzo di Vasco, appena dopo aver imboccato l’autostrada x Roma ed il capoluogo Abruzzese scorreva via velocemente, perdendosi nelle stupende montagne circostanti…ho finito x sceglierne uno, il quale sembra fare al caso…”…Ho guardato dentro una bugia e ho capito che e’ una malattia dalla quale non si puo’ guarire mai…e ho cercato di convicermi che tu…tu non ce l’hai…ed ho cercato di dimenticare…di non guardare….ehhh….ed ho guardato la televisione ed mi e’ venuta come un’impressione che mi stessero rubando il tempo…e che….ho camminato tanto dentro e fuori…c’era un gran rumore e non ho pensato piu’ a tutte queste cose…e ho guardato dentro un’emozione e c’ho visto dentro tanto amore e ho capito xche’ non si comanda il cuore…e va’ bene cosi…senza parole…senza parole…”…

L’Aquila – Aprile 2009

E’ giunta l’ora del rientro, purtroppo…mi dispiace venir via…ero entrato in sintonia con molti di loro…Gcarlo, Giorgina, franco, Michele, Sonia gabriella, i tanti bambini….xsino Apollo si era fatto apprezzare, voler bene…tutto ti entra tutto cosi’ facilmente nel cuore…e poi…poi…una famiglia, padre, madre e due bambini, una famiglia normale come tante altre, che la mattina di Pasqua durante la Santa Messa, rimane in ginocchio a pregare, uno abbracciato all’altro…la madre e il padre piangono, ma devono riuscire a tirar fuori il coraggio e la voglia di sorridere x i loro figli…”…Tutto e’ perduto, dice il Prete…non posso dire che la vostra Pasqua sia cio’ che desideravate…ma a molti e’ andata peggio…e voi sono sicuro, avrete la forza e la voglia di ripartire…non sono venuto da Roma x portarvi solo parole di speranza, vorrei darvi il mio sostegno anche sapendo che sono parole difficili da spiegare, da capire…x qualcuno potrebbe anche essere una lezione di vita, capire che nulla sulla terra, dura in eterno…ma solo la vostra anima…e capisco che parlare di fede e di spirito ora, mi e’ molto difficile, ma da qualcosa bisogna pur ripartire…e la fede e l’amore sapranno spingervi al compimento dei vostri desideri, dei vostri nuovi sogni…”…Chiedo al Prete se posso fare la comunione…”….E’ molto tempo dico che non mi confesso…e ne ho di peccati…”…”…Ora, risponde, non ho il tempo e il luogo necessari x la confessione, rivolgiti al Signore mi dice e lui sapra’ ascoltarti…comunque puoi fare la Comunione…”…Fuori il cielo minaccia pioggia ed Apollo come sempre lo avverte in anticipo, nel pomeriggio andro’ alla ricerca di Gcarlo e poi via, verso casa…

L’Aquila – Aprile 2009

Al campo tenda dove ieri, ho passato mezza giornata, ritrovo Gcarlo, il chimico appassionato di pittura e disegno…”…Auguri x domani, gli dico…”…Mi stringe la mano…”…Ho appena finito la fila x il pranzo, dice…niente male…devo dire che la Protezione Civile sta’ facendo un grosso lavoro..”…”…Non x essere di parte, rispondo, ma fra tutte le divise che ci sono in citta’, loro, i volontari e i Pompieri, sembrano infaticabili, in poco tempo hanno allestito decine e decine di campi, con luce, acqua, servizi igienici…continuano a scaricare merce e viveri, ininterrottamente…”…”…Peccato, dice, vedere questa bella citta’ ridotta cosi’, x colpa di tutti questi politici corrotti…ci hanno riempiti di case fasulle, fatte di sabbia…quelle nuove sono tutte irreparabili…Pensa, che L’Aquila fu’ fondata nel 1200 da Federico secondo, figlio di Federico il Grande, di ritorno dalle Crociate, il quale si posiziono’ qui’ x contrapporsi allo Stato Vaticano…C’e’ o meglio c’era tanta storia qui’…non e’ mai stata sfruttata al meglio, non abbiamo areoporto, non abbiamo una linea ferroviaria decente…qualche piccola fabbrica, la scuola di Tenenza e l’Universita’ ci tenevano a galla nonostante il mondo del lavoro non fosse dei migliori…eravamo un paese moribondo…ora siamo morti del tutto…chi cazzo vuoi che torni a studiare qua’…ad investire…ora non senti che parlare di noi, fra un paio di mesi non si dira’ piu’ nulla, ci saranno solo gare d’appalto x la ricostruzione…e speriamo che questa volta non usino materiale scadente…la facolta’ d’Ingegneria, nuova di dieci anni, inagibile, le facolta’ piu’ vecchie sono rimaste in piedi…avevamo 24000 studenti, erano il nostro orgoglio, la nostra economia, tutti lavoravano con loro, dal ciabattino all’ingegnere…l’Ospedale, che sarebbe dovuto essere l’edificio piu’ importante…inagibile…anni ed anni di lavori, sopralluoghi, investimenti, e’ stato aperto appena 5 anni fa’…che vergogna…e in tenda ci siamo noi, la povera gente, che ha perso tutto…loro hanno le case al mare e sicuramente prenderanno anche piu’ soldi di noi…”…Un signore passa velocemente, urlando e sbraitando a sua moglie che gli corre dietro…”…Non ce la faccio piu’, lasciami stare, dice con le lacrime agli occhi…fammi sfogare…”…Saluto Gcarlo…”…Ancora tanti auguri x la Pasqua…vado in giro con apollo a scattare qualche foto…se vuoi, domani pranziamo insieme..”…”…Ok…ok…risponde sorridendo…a domani…”….Qualche goccia di pioggia inizia a cadere, prendo il cane e ci incamminiamo verso una Basilica della quale non ricordo bene il nome, gravemente danneggiata e dove nel prato antistante e’ stato allestito un altro campo…la’ ho conosciuto Giorgina, una signora di circa 80 anni, alla quale ho promesso che sarei tornato x farle gli auguri…