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Il campo di tendenza è ciò che spinge il movimento verso la complessità, e lo fa dal primo momento successivo alla singolarità. In questo senso è l’Universo. Quando da una sufficiente complessità si produce la consapevolezza di sé , si stabilisce un legame fra il campo di tendenza e la coscienza individuale che è in relazione con essa. Il campo di tendenza è ciò che reagisce al nostro instinto Divino. Funziona con un programma semibooleano molto semplice…se…allora…che fa funzionare ogni cosa, in ogni luogo. L’algoritmo di base…se succede questo…si verifica quello…governa ogni cosa, compresa l’entropia…Se si realizza lo sviluppo di una piena consapevolezza di sé, si verifica la connessione a un campo di tendenza…Se vai contro il campo di tendenza perchè sei ingiusto, indifferente ed inconsapevole della verità, indebolisci la tua connessione con il campo di tendenza e sei destinato a provare la paura esistenziale, non importa quanto tu sia ricco, famoso o potente.

Elba

Ho accettato le peggio umiliazioni, specilamente lavorando all’estero, ma sentirsi dire alla prima incomprensione, da quella che al momento reputi, la persona più importante della tua vita…Ne abbiamo parlato, ne abbiamo parlato…Se ti va è così, altrimenti vai…è come prendere una coltellata in pieno petto…

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Il Fato è un altro nome di Karma, che è un altro nome di Tempo, che è un altro nome di Amore. Sono nomi diversi di un campo di tendenza che permea l’Universo.

Gregory David Roberts

Il rimpianto è un fantasma dell’amore. Il rimpianto è una parte di noi più gentile che di tanto in tanto mandiamo nel passato, anche se sappiamo che ormai è troppo tardi per cambiare le nostre parole o le nostre azioni. Lo facciamo perchè è umano, è una caratteristica della nostra specie. Lo facciamo perchè ci stanno a cuore gli altri, perchè siamo tirati da fili di vergogna che s’indeboliscono e si dissolvono solo nel mare del rimpianto. Lungo la via è il rimpianto, più che l’amore, a insegnarci che il dolore genera dolore, e la compassione crea compassione. Dopo aver svolto il suo compito il rimpianto svanisce nel nulla in cui finiscono tutte le cose.

Fake plastica trees Radiohead

Her green plastic watering can
For her fake Chinese rubber plant
In the fake plastic earth
That she bought from a rubber man
In a town full of rubber plans
To get rid of itself
It wears her out
It wears her out
It wears her out
It wears her out
She lives with a broken man
A cracked polystyrene man
Who just crumbles and burns
He used to do surgery
For girls in the eighties
But gravity always wins
And it wears him out
It wears him out
It wears him out
It wears
She looks like the real thing
She tastes like the real thing
My fake plastic love
But I can’t help the feeling
I could blow through the ceiling
If I just turn and run
And it wears me out
It wears me out
It wears me out
It wears me out
And if I could be who you wanted
If I could be who you wanted
All the time
All the time

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La civiltà è sottomissione per una giusta causa. L’umiltà è la porta della sottomissione, e la sottomissione è la porta della rettifica.

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Le Grandi Domande hanno solo piccole risposte, e le Grandi Risposte si possono trovare solo tramite piccole domande.

Creep-Radiohead

When you were here before
Couldn’t look you in the eye
You’re just like an angel
Your skin makes me cry
You float like a feather
In a beautiful world
I wish I was special
You’re so fuckin’ special
But I’m a creep
I’m a weirdo
What the hell am I doin’ here?
I don’t belong here
I don’t care if it hurts
I wanna have control
I want a perfect body
I want a perfect soul
I want you to notice
When I’m not around
So fuckin’ special
I wish I was special
But I’m a creep
I’m a weirdo
What the hell am I doin’ here?
I don’t belong here
She’s running out the door (run)
She’s running out
She run, run, run, run
Run
Whatever makes you happy
Whatever you want
You’re so fuckin’ special
I wish I was special
But I’m a creep
I’m a weirdo
What the hell am I doin’ here?
I don’t belong here
I don’t belong here

Voltiamo pagina

Le quattro leggi della spiritualità sono principi di saggezza che ci connettono con armonia ed energia a tutto ciò che ci circonda e a noi stessi. Danno forza e allontano i pensieri negativi. Vivere nella paura e nella negatività non serve a niente. Queste quattro leggi della spiritualità che vengono dal continente indiano, possono darci una mano per lo sviluppo personale.

1. “La persona che arriva è la persona giusta”.

Nessuno arriva nella nostra vita per caso, tutte le persone che ci circondano, che interagiscono con noi, sono lì per qualcosa, per farci apprendere e avanzare in ciascuna situazione. Capiterà di incontrare qualcuno che ci ama e ci protegge oppure chi ci critica e ci fa soffrire. Da tutte queste situazioni, bisogna trarre un beneficio di crescita e di sviluppo. Sono preziose occasioni di miglioramento ed evoluzione.

2. “Quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta succedere”.

Nulla, assolutamente nulla di quello che succede nelle nostre vite sarebbe potuto avvenire in un altro modo. Nulla di ciò che affronti è gratuito e fine a se stesso. Neanche il dettaglio più insignificante. Ti trovi dove sei perché così tu hai deciso, desiderato e voluto, per quanto imprevedibile e malaugurata sia la condizione che stai attraversando…rassicurati, perché è l’unica cosa che poteva e doveva accadere. E perché è ciò di cui hai bisogno. Devi solo attendere la giusta prospettiva, allontanandoti da te stesso e dalle tue emozioni quel tanto che basta a coglierne il significato ultimo e profondo. Ogni situazione ha contribuito alla nostra crescita, nel bene o nel male. Magari non ce ne rendiamo conto subito, ma con il tempo impareremo a capire quel disegno tracciato sulla nostra vita.

3. “In qualunque momento inizi qualcosa quello è il momento corretto”.

Tutto inizia al momento giusto, non prima non dopo. Quando siamo pronti ad iniziare un qualcosa di nuovo nella nostra vita, è proprio allora che avrà inizio. Se si aspetta sempre di essere pronti, il momento giusto non ci sarà mai. Questa legge non invita alla passività. Le condizioni ideali non vanno attese, quanto piuttosto create. L’invito non è quello di sedersi e aspettare, ma di alzarsi e agire. Se qualcosa di noi, della nostra vita non ci piace allora è il momento giusto per cercare vie diverse, quelle che possono condurci a stare meglio con noi stessi e con gli altri. Sfida le tue resistenze, e preparati a fare il salto in direzione di ciò che vuoi e desideri conquistare. Il movimento è vita e crea le basi di ulteriori azioni ed evoluzioni.

4. “Quando qualcosa ha fine, ha fine”.

Se qualcosa ha termine nelle nostre vite, è per la nostra evoluzione, quindi è meglio abbandonarla e  proseguire arricchiti da quella esperienza. La vita è fatta di cicli, di cose che iniziano ed altre che finiscono. Niente rimane fisso. E’ necessario liberarsi del vecchio per fare posto al nuovo, è essenziale che qualcosa muoia affinché qualcos’altro possa nascere. È spiacevole ed  è doloroso, se qualcosa è conclusa nella nostra vita è per la nostra evoluzione, quindi è meglio andare avanti. Ogni fine è un nuovo inizio. Accetta i cicli e le evoluzioni della vita, e sii flessibile ai cambiamenti. Qualcosa che termina è qualcosa che si tramuta ed evolve secondo un continuo percorso di crescita.

 

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Dando uno scopo alla nostra vita, ne smorziamo la capacità emotiva. Se la nostra vita ha uno scopo viviamo per un minuto, per un giorno, per un anno, invece di vivere per ogni minuto, per ogni giorno, per ogni anno. Le varie fasi della vita ne costituiscono la bellezza. Vivere ognuna di quelle fasi vuol dire vivere intensamente.