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Le quattro leggi della spiritualità sono principi di saggezza che ci connettono con armonia ed energia a tutto ciò che ci circonda e a noi stessi. Danno forza e allontano i pensieri negativi. Vivere nella paura e nella negatività non serve a niente. Queste quattro leggi della spiritualità che vengono dal continente indiano, possono darci una mano per lo sviluppo personale.

1. “La persona che arriva è la persona giusta”.

Nessuno arriva nella nostra vita per caso, tutte le persone che ci circondano, che interagiscono con noi, sono lì per qualcosa, per farci apprendere e avanzare in ciascuna situazione. Capiterà di incontrare qualcuno che ci ama e ci protegge oppure chi ci critica e ci fa soffrire. Da tutte queste situazioni, bisogna trarre un beneficio di crescita e di sviluppo. Sono preziose occasioni di miglioramento ed evoluzione.

2. “Quello che succede è l’unica cosa che sarebbe potuta succedere”.

Nulla, assolutamente nulla di quello che succede nelle nostre vite sarebbe potuto avvenire in un altro modo. Nulla di ciò che affronti è gratuito e fine a se stesso. Neanche il dettaglio più insignificante. Ti trovi dove sei perché così tu hai deciso, desiderato e voluto, per quanto imprevedibile e malaugurata sia la condizione che stai attraversando…rassicurati, perché è l’unica cosa che poteva e doveva accadere. E perché è ciò di cui hai bisogno. Devi solo attendere la giusta prospettiva, allontanandoti da te stesso e dalle tue emozioni quel tanto che basta a coglierne il significato ultimo e profondo. Ogni situazione ha contribuito alla nostra crescita, nel bene o nel male. Magari non ce ne rendiamo conto subito, ma con il tempo impareremo a capire quel disegno tracciato sulla nostra vita.

3. “In qualunque momento inizi qualcosa quello è il momento corretto”.

Tutto inizia al momento giusto, non prima non dopo. Quando siamo pronti ad iniziare un qualcosa di nuovo nella nostra vita, è proprio allora che avrà inizio. Se si aspetta sempre di essere pronti, il momento giusto non ci sarà mai. Questa legge non invita alla passività. Le condizioni ideali non vanno attese, quanto piuttosto create. L’invito non è quello di sedersi e aspettare, ma di alzarsi e agire. Se qualcosa di noi, della nostra vita non ci piace allora è il momento giusto per cercare vie diverse, quelle che possono condurci a stare meglio con noi stessi e con gli altri. Sfida le tue resistenze, e preparati a fare il salto in direzione di ciò che vuoi e desideri conquistare. Il movimento è vita e crea le basi di ulteriori azioni ed evoluzioni.

4. “Quando qualcosa ha fine, ha fine”.

Se qualcosa ha termine nelle nostre vite, è per la nostra evoluzione, quindi è meglio abbandonarla e  proseguire arricchiti da quella esperienza. La vita è fatta di cicli, di cose che iniziano ed altre che finiscono. Niente rimane fisso. E’ necessario liberarsi del vecchio per fare posto al nuovo, è essenziale che qualcosa muoia affinché qualcos’altro possa nascere. È spiacevole ed  è doloroso, se qualcosa è conclusa nella nostra vita è per la nostra evoluzione, quindi è meglio andare avanti. Ogni fine è un nuovo inizio. Accetta i cicli e le evoluzioni della vita, e sii flessibile ai cambiamenti. Qualcosa che termina è qualcosa che si tramuta ed evolve secondo un continuo percorso di crescita.